GIOVANNI LONARDI, IL RAGAZZO CHE CRESCE E SOGNA

INTERVISTA | 17/04/2019 | 07:48
di Giorgia Monguzzi

Giovanni Lonardi, classe ’96 e in forza alla Nippo Vini Fantini, non poteva chiedere di meglio alla sua prima stagione da professionista. Dopo un inizio al massimo alla Volta Comunitad Valenciana ha ottenuto i primi podi al Tour of Antaya in Turchia, ma il colpo grosso è avvenuto nella quinta tappa del Tour de Taiwan dove ha ottenuto la sua prima vittoria tra i pro. Un successo a lungo inseguito che ha bene ripagato i suoi sforzi e che è stato in grado di ripetere nemmeno dieci giorni dopo nella prima frazione del Tour of Thailand. Grande felicità per il corridore veneto che sembra proprio non volersi fermare.

Primo anno da professionista e già due vittorie. Ti saresti mai aspettato un inizio così?
«Devo dire la verità: assolutamente no. Sono davvero contento di queste due vittorie soprattutto per la squadra che ne è davvero felicissima, ho ricevuto complimenti da tutte le parti, non me lo aspettavo. Sono partito per Taiwan con delle buone sensazioni, mi sentivo davvero bene soprattutto grazie agli ottimi piazzamenti che ho fatto fin da inizio stagione a partire dal decimo posto nella prima tappa della Vuelta Valenciana. Poi ho ottenuto altri piazzamenti e anche i primi podi, ho incominciato a crederci, ma di certo non avrei mai immaginato di riuscire a portarmi a casa addirittura due tappe».


Le corse che hanno preceduto la partenza per Taiwan sono state quindi fondamentali?
«Assolutamente sì. La squadra ha preparato per me un ottimo programma, ho potuto fare sia corse minori che quelle di una certa importanza, in questo modo sono riuscito a rodare molto bene. Ho fatto delle buone gare e dei buoni piazzamenti, diciamo che ho preso un po’ la mano, fare così tanta esperienza è stato fondamentale ed è come aver costruito quelle due vittorie pezzo per pezzo. Ad inizio marzo ho corso le Strade Bianche, essere al via di quella competizione è stato come realizzare un sogno, visto che è una corsa leggendaria. È stata dura, ma mi è servita per capire come si va in gruppo e ad abituarmi all’idea che adesso corro accanto ai grandi campioni. Fino all’anno scorso ero un under 23, le dinamiche in gruppo sono molto differenti da quelle cui ero abituato».


Molti atleti pagano il salto da under 23 a professionisti non riuscendo ad ottenere buoni risultati, ma a te non è successo.
«Fortunatamente ho iniziato subito a vincere, mi è andata veramente bene. Vincere è sempre difficile, soprattutto quando si è nel primo anno da professionisti. Nella mia ultima stagione da under 23 ho portato a casa tante belle soddisfazioni, ma vedo che molti ragazzi pagano il passaggio nonostante vincessero tanto tra il dilettanti. Forse è proprio perché sono talmente abituati a vincere che si aspettano di fare altrettanto tra i pro, ma le cose in questa categoria sono piuttosto diverse. Così capita che quando vedono che passa un mese, due o tre, senza ottenere nulla si ritrovano demotivati e lì poi è la fine. Questa situazione non fa bene per il morale anche perché dopo un po’ non si vuole più correre e più il tempo passa più tutto diventa complicato. La mia grande fortuna è stata iniziare bene: sono proprio quei piazzamenti, quelle buone sensazioni che mi hanno dato la carica giusta per sperare in un successo. Poi bisogna dirlo, la squadra è fondamentale».

Il segreto allora è nel team?
«La Nippo Fantini mi ha accolto a braccia aperte, il team  ha creato il terreno ideale per farmi crescere. In squadra siamo in quattro neo professionisti, i direttori sportivi e i preparatori sono riusciti ad inserirci in modo graduale in questo nuovo mondo facendoci disputare sia gare di alto livello che prove meno impegnative. Certo, nelle corse World Tour non si va per vincere quanto piuttosto per fare esperienza, è fondamentale capire come muoversi in gruppo, lì si vede come vanno forte i corridori veri e come lavorano gli squadroni. All’inizio per me è stato strano, mi sono ambientato, è stata una cosa progressiva».

Come ti trovi con i nuovi compagni?
«Devo dire che mi trovo veramente bene. Sono uno dei più giovani, ma fortunatamente ho ottimi compagni con esperienza che mi aiutano. È importante avere in squadra corridori come Ivan Santaromita che è stato anche campione italiano, l’ho conosciuto questo inverno in ritiro e mi ha dato subito ottimi consigli. In squadra ho legato molto con Marco Canola che ha più o meno le mie caratteristiche, è professionista da 8-9 anni e per me è un grande punto di riferimento. A livello di team non mi manca proprio nulla».

Ora cosa ha in programma per te la squadra e come è la tua condizione?
«Mi sento ancora molto bene, il morale è alto e la forma mi sembra ottima. Dopo la Tailandia sono tornato a casa ad allenarmi, ora mi aspettano un bel po’ di corse interessanti. Ho ricominciato con il giro di Turchia (ieri è stato nono nella tappa inaugurale, ndr) che tra l’altro è una corsa World Tour, lì tutta la squadra punta a fare bene e io dovrò dare veramente il meglio. Poi farò Croazia o Trentino, e poi si vedrà, io penso sempre in grande».

La Nippo Fantini quest’anno ha ottenuto la wild card per il Giro: ci hai fatto un pensierino?
«Mi piacerebbe molto essere al via a Bologna, ma non è facile. La squadra non ha ancora deciso la formazione, ma bisogna dire che io sono il più giovane e l’ultimo arrivato e quindi non ho certo la situazione a mio favore, tra l’altro ogni team può portare solo otto corridori e questo complica ulteriormente le cose. Mancano parecchie settimane alla partenza del Giro, le mie prossime gare saranno l’occasione per fare bene e farmi vedere, poi sarà la squadra a valutare la mia condizione, in ogni caso rispetterò la decisione che verrà presa. La corsa rosa è un sogno, ma non è l’unico».

A proposito di sogni. C’è una corsa tra tutte che sogni di vincere?
«Ho iniziato a correre da allievo, forse un po’ tardi, mi sono appassionato al ciclismo guardando in tv i duelli tra Boonen e Cancellara, erano magnifici e il belga era il mio idolo. Nutro un amore particolare per le corse del Nord. Sarebbe un sogno vincere il Giro delle Fiandre o la Parigi Roubaix, ma sullo stesso piano metto la Milano Sanremo. Mi andrebbe bene una qualsiasi delle tre, sono delle vere leggende, il livello è sempre alto e non si sa mai cosa potrà succedere. Io sono solo al primo anno, ho ancora tanta strada davanti a me e tante occasioni per dimostrare quello che valgo, ma soprattutto ho ancora tanto tempo per sognare». 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Si scrive 4 Stagioni ma vuol dire all-conditios. Ecco a voi l’ultimo prodotto di altissima gamma di Challenge Tires, il nuovo pneumatico stradale 4 Stagioni, un tubeless ready realizzato a mano e progettato per portarvi ad un livello di guida superiore.  per...


Mentre si prepara all'ultimo giro di giostra - appuntamento da martedì 18 alla Sei Giorni di Gand, che disputerà in coppia con Jasper De Buyst - Elia Viviani è impegnato a disegnare in queste ore il proprio futuro. E sono...


Il Team Picnic PostNL ingaggia due giovani olandesi: Frits Biesterbos ha firmato un accordo biennale, Timo De Jong invece per il 2026. Frits Biesterbos. Nativo di Apeldoorn, Biesterbos è arrivato tardi nel ciclismo su strada, dopo essersi concentrato principalmente sulla...


Cantalupo, l’aquila di Filottrano, il pappagallo Frankie: sembra di parlare di uno zoo, invece Alessandra Giardini non ha fatto altro che parlare del mondo di Michele Scarponi, che si è trovato nella sua breve vita ad essere un autentico circense,...


Ricordate l’iconico telaio KG86? Fantastico, pura innovazione che è diventata icona! Sono passati ben quattro decenni e lo spirito in casa LOOK Cycle è sempre lo stesso, motivo per cui arriva una preziosa 795 Blade RS KG Edition, una speciale versione che ripropone...


Viene inaugurato oggi a Tucson, in Arizona, un nuovo velodromo, il primo con pista in alluminio. Pista lunga 250 metri, inclinazione delle curve di 42 gradi, tunnel di accesso, illuminazione Musco, servizi igienici, edifici accessori e tribune: l'impianto è stato...


Raggi laser verdi fendono l'oscurità, rivelando il vero flusso dell'aria. Red Bull – BORA – hansgrohe, insieme a Specialized e LaVision, stanno portando i test aerodinamici a un nuovo livello. Sembra fantascienza, ma è ricerca all'avanguardia: nel Catesby Aero Research...


La Colnago Steelnovo è un autentico capolavoro di manifattura italiana: un telaio in acciaio lavorato a mano, tubi modellati con precisione, saldature perfettamente integrate e componenti stampati in 3D — interamente Made in Italy. Questa moderna reinterpretazione dell’acciaio fonde oltre 70...


Ursus S.p.A. ha acquisito la quota di maggioranza di Saccon S.r.l., storica azienda italiana specializzata nella produzione di componenti per biciclette, riconosciuta per l’eccellenza nei sistemi frenanti. L’operazione include anche Sacconplast, la divisione interna dedicata allo stampaggio a iniezione di componenti...


Roger De Vlaeminck è considerato uno dei migliori ciclisti di sempre per quanto riguarda le corse di un giorno. Corridore potente e acuto, è stato capace di vincere sia su strada che nel ciclocross ed è stato il pioniere del...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024