I VOTI DI STAGI. BETTIOL-BASTIANELLI, PIÙ DEL BELGIO GLI ITALIANI

PROFESSIONISTI | 07/04/2019 | 19:19
di Pier Augusto Stagi

Alberto BETTIOL. 10 e lode. Doveva solo crederci, buttarsi, provare a spiccare il volo, perché ha tutto per diventare aquila reale. Alberto ama il volo e oggi è decollato leggero da un muro arcigno e terribile come il Vecchio Kwaremont. Una progressione è via. Come se fosse poi facile. Poi, da buon cronoman (a Offida vinse anche il titolo europeo contro il tempo), il ragazzo di Castelfiorentino (Firenze) li ha lasciati là, a debita distanza. È un talento assoluto Alberto, per questa ragione è passato al professionismo giovanissimo: cinque anni fa a soli 20 anni, con la maglia della Cannondale. Poi incidenti e guai di ogni tipo, ma il ragazzo c’è. E vola alto.


Marta BASTIANELLI. 10 e lode. In maglia di campionessa europea si toglie la soddisfazione di vincere più che meritatamente una classica Monumento. Seconda italiana della storia a riuscirci, dopo Elisa Longo Borghini. Nel giorno della festa del Belgio a festeggiare però sono solo gli italiani, con una doppietta storica. È da troppo tempo che ci etichettano come movimento di serie B: che la B stia per Bettiol-Bastianelli?


Il FIANDRE. 10. Che dire? È un altro mondo, o forse io, noi, tutti viviamo in un mondo sbagliato. Folla oceanica, passione contagiosa e corsa da amare. Qui, da queste parti, come ha raccontato Tomas Van den Spiegel, un passato da fuoriclasse del basket e un presente da CEO di Flanders Classic (la società organizzatrice), le “fan zone”, le posizioni Vip e il villaggio “hospitality” fruttano più di due milioni di euro. Si parte dai 95 euro per la colazione in piazza ad Anversa, ai 4.000 euro per un’auto per tre persone, per arrivare ai 400 euro per un posto sul Kwaremont con champagne e asparagi. Per un pacchetto su misura? Anche 10 mila euro. E da noi cosa si fa? I VIP non pagano.

Kasper ASGREEN. 8. Il danese della Deceuninck - Quick Step salva la baracca a tutti i suoi compagni. Bene per lui, meno per il team che era il grande favorito e non riesce a centrare il terzo Fiandre consecutivo.

Alexander KRISTOFF. 7. Il norvegese della UAE Team Emirates è pazzesco. Fatica come pochi, ma è sempre lì: duro a morire. Ci mette l’anima, ci mette anche tanta classe.

Mathieu VAN DER POEL. 8. Il figlio e nipote d’arte della Corendon corre e rincorre, per via di cadute e disavventure varie, ma è sempre lì, nel vivo della corsa. Poche storie, questo è un campione.

Nils POLITT. 7. Ha la stessa età del nostro Bettiol il ragazzino della Team Katusha Alpecin, e ottiene un buonissimo 5° posto. Non male.

Michael MATTHEWS. 6,5. L’australiano del Team Sunweb era dato in grandi condizioni, ma subisce un po’ troppo la corsa.

Oliver NAESEN. 7. Il belga della AG2R La Mondiale ha rischiato di vedere il Fiandre dalla sua stanza d’albergo. Nei giorni scorsi non è stato benissimo, ma alla fine fa una corsa più che dignitosa.

Tiesj BENOOT. 6. Il belga della Lotto Soudal si trova a proprio agio su queste superfici, ma alla fine non raccoglie gran che.

Greg VAN AVERMAET. 5,5. Più di testa che di gambe. Ha una voglia matta di lasciarseli tutti alle spalle, ma davanti gli arrivano in troppi.

Peter SAGAN. 5,5. Più con la classe che con le gambe. Gli ultimi cinquanta chilometri per lo slovacco sono un vero calvario. Si salva, con mestiere e testa. Tanta testa.

Wout VAN AERT. 5,5. Era tra gli uomini più attesi, ma si fa attendere.

Bob JUNGELS. 5. Alla fine si trova nel posto giusto al momento giusto, ma poi fa quello che le gambe gli dicono di fare. Non servono tante parole.

Dylan VAN BAARLE. 5. Ad un certo punto sembrava essere l’uomo più in palla di giornata. Sempre vento in faccia, pronto a rilanciare l’azione. Corsa tatticamente scellerata.

Philippe GILBERT.4. Era uno degli uomini più attesi di giornata: lo aspettano ancora.

Jesper STUYVEN. 5. Fa una corsa piuttosto anonima.

Matteo TRENTIN. 5. Quando si entra nella fase calda, lui si raffredda.

Alejandro VALVERDE. 8. È un anziano esordiente, ma corre il suo primo Fiandre con grande attenzione e classe. Quando si è campioni… Strepitosi anche i suoi compagni di squadra, sempre numerosi e nel vivo della corsa.

Zdenek STYBAR. 4. Era forse l’uomo più atteso, il favorito per eccellenza. Vive una giornata da dimenticare: in fretta.

Niki TERPSTRA. S.V. A 156 chilometri dal traguardo finisce per terra e, purtroppo per lui, svanisce anche il sogno di poter rivincere la “Ronde” per il secondo anno consecutivo.

Hugo HOULE. 8. Il 28enne canadese dell’Astana si infila con grande abilità nella fuga di giornata in compagnia di del 27enne belga della Cofidis Zico Waeytens, l’altro belga, il 25enne della Sport Vlaanderen-Bosoise Kenneth Van Rooy  e il 29enne olandese Jesper Asselman della Roompot Charles. Il canadese passa per primo sull'Oude Kwaremont, conquistando il GP Stig Broeckx che vale 5000 € che potrà destinare a un'associazione benefica belga a sua scelta. La fuga si esaurisce quando al traguardo mancano 92 chilometri.

Zyco WAEYTENS. 8. In coda al gruppo è costretto a rallentare. Visto che è lì, quasi in surplace, vede una giovane mamma con un bimbo di qualche mese, lui ne approfitta per fargli una carezza. Il ciclismo è uno sport di strada, che accarezza la vita.

Riccardo MAGRINI. 105,3. Ad un certo punto sparisce. Non lo si sente più. Restano in cronaca Luca Gregorio e Wladimir Belli. Non vi nascondo l’amicizia che mi lega a Riccardo da qualche lustro e i brutti pensieri che rifanno capolino. Cosa è successo? Sarà andato in bagno, mi dico. Passa troppo tempo per la pausa minzione. Lo chiamo e non mi risponde. Poi ecco il messaggino: «Tutto apposto, sono andato a mangiare il pesce spada». Lo chiamo: ma sei fuori? E lui: «Sono in dieta. Ieri ero 106.6, oggi  sono già 105,3. Sono andato da Alberico Lemme (meglio conosciuto come il dietologo dei VIP), ndr). In programma c’era un trancio di pesce spada, e Raffaella me l’ha portato. Cosa dovevo fare? Mi sono preso una pausa per mangiarlo». Tutto sotto controllo, nessun problema per Riccardo: lemme lemme si era solo allontanato.

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