MANDELLI E LA SICUREZZA DI ELIA VIVIANI

STORIA | 29/11/2018 | 07:38
di Stefano Arosio

Non è certo un caso che per parlare dei suoi due amori sportivi scelga un’immagine precisa: «Ciclismo e motori? La differenza sta innanzitutto nella distanza tra i protagonisti e il pubblico».
Lui, Cristiano Mandelli, si districa tra tubolari e carburatori da che di anni ne aveva 5. A Cremella, nel Lecchese, nella Fasb 2 di cui è direttore generale lo scorso maggio è squillato il telefono: pronto, sono Elia Viviani, sarei interessato alle vostre transenne. L’oro olimpico di Rio si stava imbarcando da Tel Aviv, dopo aver vinto la seconda tappa del Giro d’Italia e aver bissato l’indomani sul traguardo di Eilat. Un due su tre difficilmente eguagliabile, nella storia rosa per la prima volta oltre i confini europei. Viviani, nel bagno di folla dell’esordio israeliano, ne aveva fatto prezioso bagaglio prima del rientro in Italia che gli avrebbe regalato anche i successi di tappa a Nervesa della Battaglia e Iseo. Sì all’affetto incondizionato del mondo del ciclismo, ma sì anche alla tutela di una privacy prima del foglio firme. Ecco perché, nella Fasb 2, Viviani aveva visto la soluzione per transennare il camper usato da papà Renato nei pressi del quartier tappa.


«Avevamo già avuto modo di lavorare con alcuni team, ma è stata la prima volta che un singolo corridore ci ha contattato», spiega Mandelli. Cresciuto nel mito di Bugno e Pantani, aficionado di frazioni del Giro e traguardi del Lombardia. «Anche se il fascino della Sei giorni di Milano, prima del crollo del palazzetto, era qualcosa di ancora più grande».


Per lui, il ciclismo è la metà del cuore sportivo che negli ultimi 40 anni ha battuto anche per il motorsport e gare in autodromo a Monza in particolare: Wtcc, Cadetti, Gt. In quattro decadi di corse dei campionati meno in vista, se ne è perse davvero una sola manciata. Ed è per questo che non disdegna un confronto tra i suoi due sport di riferimento, quando dice che «sì, probabilmente il mondo del ciclismo ha meno visibilità e riconoscimenti».

Un tratto di semplicità indirettamente espresso proprio da Viviani, uno dei suoi rappresentanti più in vista. «Elia si era detto interessato alle nostre transenne pubblicitarie e pieghevoli, adatte alla comunicazione. Ci siamo incontrati dopo la crono di Rovereto, il giorno prima del successo di giornata sul Garda e ci ha subito colpito la sua semplicità. In lui abbiamo trovato umiltà ma anche grande determinazione. Si è subito rivelato un professionista con le idee molto chiare, anche nel fornire una propria linea nella gestione della propria immagine. Viviani si è approcciato come un ragazzo disponibile e la prossima stagione gli auguriamo di bissare i grandissimi risultati di quest’anno».

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Incidente mortale a Taranto. A perdere la vita Stefano Principale, 20 anni, allievo maresciallo della Marina Militare e ciclista della Pro.Gi.T Team. Era alla guida di una moto che si è scontrata con un'automobile: con lui, un altro allievo della Marina,...


Ferve l’attività del ciclocross che entra nella parte cruciale della stagione e propone un ricco programma di competizioni da quelle internazionali a quelle nazionali e regionali. L’Ale Colnago Team, guidato da Milena Cavani ed Eva Lechner, ha in calendario tutta...


Javier Guillen è stato indubbiamente la persona più richiesta e cercata dai media in occasione della presentazione della Vuelta Espana 2026. Reduce da quella che lui stessa ha definito l’edizione “più difficile di sempre per lui”, il direttore della...


Cento chilometri cronometro a squadre, ovvero una specialità magica, elettrizzante. Esaltava le doti dei passisti e soprattutto nei primi Anni ’90 il medagliere ciclistico azzurro. Ai Campionati del Mondo di Stoccarda 1991 vinsero l’oro Flavio Anastasia, Luca Colombo, Gianfranco Contri...


A un anno dall’entrata in vigore della riforma del Codice della Strada, il bilancio è drammatico: 222 ciclisti hanno perso la vita. Una riforma che, nelle intenzioni del legislatore, avrebbe dovuto garantire maggiore sicurezza a chi pedala e che invece si...


Mutuo rispetto, spirito di collaborazione e valorizzazione del mestiere di raccontare lo sport. Nelle stanze della presidenza del Consiglio regionale della Lombardia, ieri mattina il Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi è stato ricevuto dalla Sottosegretaria a Sport e Giovani,  Federica Picchi, per festeggiare...


Un conto aperto con la Grande Boucle da regolare a freddo? Diciamo semmai che Eric Boyer proprio non digeriva l’abbandono a cinque tappe dalla conclusione del Tour 1995. Così, l’oggi sessantunenne che allora gareggiava nella nostra Polti, ha chiuso il...


E’ passato un anno da quando Eddy Merckx è caduto durante una passeggiata in bici e in questo 2025, che lo ha visto festeggiare i suoi 80 anni, sono stati molti i momenti di difficoltà. Tra alti e bassi il...


Maggio 2002. Il Giro d’Italia cominciava nei Paesi Bassi, a Groeningen. Avevo chiesto il permesso di tenere un “diario del gregario”, permesso accordato, purché fosse pubblicato non sul quotidiano cartaceo ma sul sito Internet, meglio - pensai – così rimarrà...


All’ospedale di Empoli dove era ricoverato da alcuni giorni, è morto Lorenzo Parenti, 75 anni, compiuti lo scorso 11 settembre. Il ciclismo ma anche altri settori del circondario empolese (per quasi 40 anni è stato dipendente in ruoli importanti della...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024