GATTI&MISFATTI. PARENTI OTTIMISTI

TUTTOBICI | 17/11/2018 | 07:20

È come se a un certo pun­to il medico sbucasse dal suo studio per incontrarci, noi parenti, in corridoio: non va bene, non va per niente bene, non reagisce alle nostre terapie, le stiamo provando tutte, credetemi, ma continua a peggiorare, forza, dovete farvi forza...


Io mi sento proprio come quel parente, leggendo il bollettino finale che consegna il nostro caro congiunto, il ciclismo italiano, al riposo invernale: un solo corridore (Viviani) tra i primi trenta, in base alla classifica World Tour. Di sicuro non avevamo bi­sogno di questi numeri per capire che aria tira là dentro, nella camera del nostro caro malato. Ma non c’è come sbat­tere il muso contro le pa­ro­le ufficiali del medico per realizzare compiutamente la pesantezza del nostro vago sen­tore. Viviani sesto, poi più nulla. Se non è un’agonia que­sta, mi chiedo che cosa sia un’agonia.


Chiaramente mi aggrappo anch’io, come tutti i parenti affranti, alle poche speranze rimaste in pie­di. So ad esempio che quella classifica penalizza Nibali, vittima di troppi guai, comunque indiscutibilmente ai primissimi posti in qualunque classifica non scritta. So al­trettanto bene che neppure Mo­scon figura tra i primi trenta, anche se nessuno di noi lo scambierebbe con buona parte di quei primi trenta.

Mai farsi prendere dalla disperazione, guai prendere alla lettera certe statistiche, inevitabilmente rigide per via di un criterio comunque oggettivo e insensibile alle sfumature, ai ma, se, però. Per nostra fortuna, oltre al conclamato Viviani, abbiamo ancora Ni­bali, per gli anni che gli restano (in senso buono) e abbiamo ancora Moscon, per gli anni che l’aspettano. Eppure, saremmo davvero stupidi e ottusi se scartassimo questo verdetto di fine 2018 come un gioco tra i tanti, una delle classifiche strambe e semiserie che da tutte le parti ci arrivano sui più impensabili argomenti. Anche in questa, purtroppo, c’è del vero. Molto ve­ro.

Basta voltarsi indietro, basta rileggere il 2018, e davvero ci ac­corgiamo che il paziente versa in condizioni critiche. Oltre al solo Viviani nei primi trenta abbiamo un sacco di altri sintomi sinistri. Solo un fulmineo ripasso, per non ammorbarci con le solite cose: unica vittoria nella Sanremo, nessuna squadra veramente italiana, difficoltà mortale a trovare sponsor, corse cancellate, squadrette che muoiono, sempre meno professionisti di ca­sa nostra. Parlo di sintomi, perché sulle cause dovremmo fermarci molto più a lungo. La prima, di cui nessuno stranamente vuole mai parlare, per me resta il caos sempre più arrogante e aggressivo ne­gli impianti naturali dove i bambini dovrebbero avviarsi alla pratica: la strada. È terribilmente pericoloso fare ciclismo in tre quarti della nazione, in tutte le grandi città, or­mai anche nelle piccole città. Ci sono aree del Nord dove il ciclismo è ormai disciplina per superuomini, ascendente kamikaze, figuriamoci come possa pensare un genitore di mandare in giro un bambino in bicicletta (per favore, non facciamo i patetici parlando di circuiti chiusi nei parchi: quella è roba per chi toglie le ro­telle o per criceti umani, non è scoperta della vera libertà e del vero piacere in bicicletta).

Poi c’è il resto, a cascata. Se cominciare il ciclismo si fa sempre più difficile, si fa sempre più difficile continuarlo. Quindi a organizzarlo, a gestirlo, a promuoverlo, insomma a crescerlo forte e robusto. E ti credo poi che ci ritroviamo tutti in corridoio, con il medico che a mezzavoce non sa come dirci la pura verità, guardate che non risponde alle medicine, continua a deperire, ogni giorno è sempre più debole e più fragile...

D’altra parte, sappiamo come va. Chi teme il peggio è gufo e menagramo. Tra i parenti, comandano sempre gli ottimisti a qualunque co­sto, finchè c’è vita c’è speranza, su, non facciamola così tragica, magari domani lo ri­troviamo in piedi, che salta come un grillo… Purtroppo, tra i parenti del ciclismo prevalgono questi qui, che preferiscono sempre non sapere. Fino all’ultimo.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Uno, due e tre. È un Isaac del Toro scatenato, quasi impossibile da domare. Il messicano cala il tris nel giro di quattro giorni stravincendo il Gp di Peccioli - Coppa Sabatini, un successo che si aggiungere al GP Industria...


Cesare Chesini brinda al successo nella seconda tappa del Turul Romaniei (Giro di Romania), la Pitești-Pasul Dichiu di 172 chilometri. Il veronese della MBHBank Ballan CSB Colpack si è imposto in volata sull'austriaco Hofbauer con il quale è stato autore...


Il magnifico scenario offerto da La Spensierata Cantina Vinicola in Franciacorta a Monterotondo di Passirano ha accolto ospiti, autorità, media e amici che hanno presenziato alla conferenza stampa di presentazione ufficiale di La Dario Acquaroli, la gara MTB internazionale che...


Con il Grand Prix Cycliste de Québec 2025 comincia il grande weekend di ciclismo in terra canadese. Corridori e squadre sono arrivati in città martedì sera e in questi giorni, oltre a smaltire il jet lag, ne hanno approfittato per...


Christian Scaroni (XDS Astana), sesto nell’appuntamento toscano, consolida la sua leadership in vetta alla classifica della Coppa Italia delle Regioni: grazie ai 18 punti conquistati sale a quota 118 nella graduatoria individuale, allungando ulteriormente su Giulio Ciccone (Lidl-Trek). Continua la crescita di Davide Piganzoli (Polti...


Era nato nel 1925 e fra tre giorni domenica 14 settembre avrebbe compiuto 100 anni. Alle soglie di un traguardo che è di pochi, Danilo Mugnaini ci ha lasciato. Una vita nel lavoro, il suo mondo sono state le Ferrovie...


La linea NDR di Prologo diviene oggi più completa che mai grazie a  quattro nuove selle leggere e confortevoli, quattro nuovi prodotti che spiccano per polivalenza e sono stati studiati appositamente per la mountain bike cross-country e marathon. Abbiamo quindi la...


Gli uomini di classifica non erano in gran forma ieri, nella tappa con l’arrivo in salita all’Alto de el Morredero. La tappa è stata vinta da un bravissimo Giulio Pellizzari che ha conquistato la sua prima vittoria da professionista,  ...


La Spagna ha preso la sua posizione e sulle pagine dei principali quotidiani nazionali oggi si legge la frase: Una vuelta ciclista con genocidio al fondo. Una frase forte, che riporta alle Olimpiadi del Messico 1968, quando Tommie Smith e...


Riecco Tadej Pogačar. Dopo il suo quarto trionfo al Tour de France, lo sloveno torna alle corse col doppio appuntamento canadese, i Grand Prix Cyclistes de Québec e Montréal 2025. Il campione del mondo è in Canada per la terza...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024