Uci, slitta a gennaio il processo contro Ivano Fanini

| 16/12/2004 | 00:00
E' slittato al 7 gennaio prossimo il processo, davanti ai giudici della commissione disciplinare dell' Uci, a Ivano Fanini, il patron di Amore e Vita - Beretta, accusato di aver rilasciato frasi diffamatorie verso l' Unione ciclistica internazionale in merito alla lotta al doping. In una intervista del luglio scorso al quotidiano Le Monde, Fanini, da anni impegnato contro l' uso di sostanze proibite nello sport, critico' l'Uci per aver fissato la soglia di ematocrito a 50 e per non intraprendere una lotta severa contro il doping. Il processo si sarebbe dovuto tenere domani. Il 7 gennaio Fanini non sara' presente all' udienza, per problemi familiari, e assente sara' anche il suo difensore, l' avvocato Luigi Liguori, dello studio legale Guiso. Liguori, in quel giorno dovra' difendere un altro assistito in altro procedimento. Alla commissione disciplinare dell' Uci, pero', Liguori ha inviato una memoria difensiva in cui cerca di dimostrare che le affermazioni di Fanini sono ''una critica rivolta a fini costruttivi'' e non ''affermazioni offensive o diffamatorie''. Per questi motivi il legale chiede l' assoluzione di Fanini. Il patron di Amore e Vita, scrive Liguori, ''e' accusato di comportamento scorretto e sleale'', per aver parlato di ''uso di medicinali dopanti tra i ciclisti'', portando ''discredito al ciclismo''; e ''di aver ingiuriato e diffamato l' Uci per il fatto di aver fissato il limite di ematocrito a 50''. Le accuse, secondo Liguori ''sono prive di fondamento perche' soggette alla scriminante del diritto di critica che ogni persona puo' invocare qualora si parli di fatti veri e provati. Le dichiarazioni di Fanini hanno queste caratteristiche essendo stato comprovato da vari sequestri e vari interventi della magistratura italiana, spagnola e francese a cui sono seguiti processi anche penali per violazioni della legge antidoping''. Per il Legale, Fanini ''denuncia fatti sportivamente scorretti: da' un giudizio, ma non offende se dice che un ciclista, se non fa uso di prodotti dopanti, non supera le varie fasi delle corse e deve abbandonare''. Secondo l' avvocato Liguori, quando Fanini parla di ematocrito a 50, ''esprime un giudizio''. ''E' scientificamente provato - sostiene l' avvocato - che un livello cosi' alto non puo' essere raggiunto naturalmente dall' uomo. Le affermazioni di Fanini sono quindi un monito all' Uci affinche' abbassi il limite per meglio riscontrare casi di uso di sostanze dopanti. Trovare altri metodi per combattere il doping e' un dovere di coloro che vivono in questo mondo e lo dirigono''. Per questi motivi, sostiene Liguori, ''il senso delle affermazioni di Fanini non offende o diffama il mondo del ciclismo e l' Uci'', con le sue critiche il patron di Amore e Vita dice solo che ''mancano iniziative per combattere il doping''. Le affermazioni di Fanini, sostiene l' avvocato Liguori ''sono un motivo di riflessione e rappresentano una critica costruttiva: un rigore maggiore nell' autorizzazione all' uso di farmaci normalmente proibiti agli atleti che denunciano malattie e l'applicazione di sanzioni esemplari permetterebbero di debellare il doping''.
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