VO2 TEAM PINK. COLLINELLI E ZANARDI SUL TETTO DEL MONDO

DONNE | 17/08/2018 | 11:05
Era Il loro primo mondiale, era la loro prima gara nella rassegna iridata, quella di inizio ai massimi livelli internazionali. Ma emozione, tensione, ansia hanno lasciato spazio alla gioia più grande: la medaglia d’oro. Piacenza può esultare per il titolo iridato centrato dall’Italia ai Mondiali juniores su pista in corso di svolgimento ad Aigle (Svizzera). Nel quartetto femminile che ha dominato l’Inseguimento a squadre, infatti, figurano le due portacolori del VO2 Team Pink convocate per la manifestazione, la piacentina Silvia Zanardi e la romagnola (e figlia d’arte) Sofia Collinelli. Con loro, Giorgia Catarzi, Vittoria Guazzini e Gloria Scarsi, firmatarie di un’impresa memorabile. Miglior tempo nelle qualificazioni, semifinale e finale dominate: sono le coordinate di una medaglia d’oro che mantiene l’Italdonne sul tetto del mondo nella specialità, dove regna da tre edizioni.
Silvia Zanardi, piacentina classe 2000. Sofia Collinelli, ravennate di un anno più giovane. Per loro, la prima maglia iridata della personale bacheca, che ha anche regalato il primo oro all’Italia nella competizione. Per loro, il coronamento di un’estate azzurra, che le aveva viste condividere i raduni in altura a Livigno e l’esperienza agli Europei su strada in Repubblica Ceca. Per la Zanardi, inoltre, il primo “assaggio” di pista internazionale in maglia azzurra era arrivato a luglio a Fiorenzuola in occasione delle gara di classe 1 UCI alla Sei Giorni delle Rose.
Nutrito il tifo piacentino al velodromo svizzero, con il VO2 Team Pink presente a più voci in tribuna, tra le quali quelle del presidente Gian Luca Andrina, del team manager Stefano Solari e del Andrea Collinelli, direttore sportivo della formazione Juniores, papà di Sofia e in passato anche medaglia d’oro olimpica ad Atlanta 1996 nell’Inseguimento individuale e campione iridato nel quartetto  ai Mondiali di Manchester 1996 e Perth 1997.
Un titolo, quello conquistato dalle azzurrine, che rende ovviamente orgoglioso tutto il sodalizio piacentino, già in festa in questa estate per la conquista dei titoli italiani su pista e ora in apoteosi per l’impresa iridata, il momento più alto della giovane storia iniziata nel 2016.
IL PERCORSO – L’avventura del quartetto azzurro femminile ai Mondiali di Aigle era iniziato nella giornata di Ferragosto con le qualificazioni, dove erano salite in pista Vittoria Guazzini, Silvia Zanardi, Giorgia Catarzi e Gloria Scarsi. Fin dall’inizio, le notizie per l’Italia (campione in carica nella specialità in categoria) erano state ottime: miglior tempo con il 4’ 29” 117 precedendo Australia e Nuova Zelanda (oltre 6 secondi di distacco), mentre quarta è risultata la Gran Bretagna a poco più di nove secondi.
Nella giornata di oggi (giovedì), invece, a metà pomeriggio sono andate in scena le semifinali, con l’Italia opposta alla Gran Bretagna mentre il derby dell’Oceania metteva a confronto Nuova Zelanda e Australia. Nel duello per la finalissima, le azzurrine (in pista con Sofia Collinelli al posto di Gloria Scarsi) hanno liquidato la Gran Bretagna: 4’ 29” 312 contro il 4’ 35” 621 avversario, il tutto in un round tutto in discesa: inizio favorevole alle bretoni, poi un crescendo rossiniano made in Italy arrivando addirittura a raggiungere l’avversario senza superarlo. Nell’altra semifinale, invece, la Nuova Zelanda (4’ 31” 216) ha piegato l’Australia (4’ 35” 641).
Prima dell’ora di cena, le pedalate per l’oro. Brividi per una falsa partenza azzurra. Restart, tutto regolare, con la Nuova Zelanda che inizia meglio, ma il “tesoretto” va via scemando e quando in vantaggio ci vanno le azzurre, per le “kiwi” non c’è più nulla da fare. Secondi su secondi fino al clamoroso ricongiungimento ai 3600 metri e la fine anticipata della corsa che spiegano ancor meglio il dominio delle ragazze del ct Edoardo Salvoldi.
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