MIKKEL BJERG: QUESTA CRONO? NON MI PIACE PROPRIO

DILETTANTI | 16/06/2018 | 07:23
di Giulia De Maio
Tra i favoriti della crono odierna, l’iridato di specialità Mikkel Bjerg della Hagens Berman Axeon Cycling Team. Il 19enne danese di Copenaghen, laureatosi campione del mondo contro il tempo a Bergen, sogna di chiudere in grande il Giro d’Italia Giovani Under 23 ma boccia la nuova formula della crono “real time”. «Non mi piace per nulla questo format, è un peccato che venga sperimentato per la prima volta nella corsa a tappe più importante dell’anno, secondo me avrebbero dovuto testarlo in gara minori. Sono curioso di vedere come andrà, penso sarà interessante da seguire per il pubblico, ma un po’ “ingiusta” per chi come me non partirà tra i migliori 15 che potranno sfruttare qualche scia. Se oggi perdessi per 1” da uno di quelli nel top 15 mi arrabbierei molto» ci racconta al via della semitappa del mattino.
 
«Dal prologo mi aspettavo di più, ma ho sofferto un po’ di allergia e non sono riuscito ad esprimermi al meglio. Non è bello chiudere 18° in maglia iridata, ma cercherò di rifarmi oggi in una crono più lunga e adatta alle mie caratteristiche. Da quando ho vinto il mondiale le persone mi riconoscono di più, per il resto non è cambiato molto. Io ho sempre saputo di essere un buon cronoman, avevo già fatto 2° agli Europei, ma la gente non si accorge dei piazzati, conta solo il primo. Sogno in un paio di anni di passare in un team World Tour, ho già qualche contatto, ma penso di restare un altro anno alla Hagens Berman Axeon, un grande team, per crescere e ottenere vittorie. A inizio stagione sono caduto ferendomi la mano sinistra, cadendo alla Nokere Coerse, questo infortunio non mi permette ancora di essere al massimo quando sono in gruppo ma quando sono da solo in strada non mi dà troppi problemi».
 
Ha iniziato a correre a 10 anni per divertimento, seguendo qualche bambino del suo paese che già pedalava. «Eravamo in pochissimi a praticare ciclismo e, anche se ero tutt’altro che forte da piccolo, ottenevo buoni risultati perché eravamo pochissimi. Ho cominciato a fare sul serio al primo anno da junior, successivamente sono stato bloccato da un infortunio. L’anno successivo ho chiuso secondo al mondiale a cronometro e man mano sono cresciuto fino alla maglia iridata di Bergen».
 
È fidanzato con la collega e connazionale Emma Norsgaard, Elite della Cervelo Bigla. «Ci alleniamo insieme quasi tutti i giorni, è bello avere qualcuno con cui condividere la vita e la passione per il ciclismo».
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