Johan Bruyneel: «Paghiamo la lotta Uci-Grandi Giri».

| 14/02/2008 | 00:00
«Paghiamo con le esclusioni da Giro e Tour il conflitto non sanato tra UCI e organizzatori dei grandi giri?»: nel comunicato seguito alla mancata ammissione alla Grande Boucle 2008 Johan Bruyneel, team manager Astana, pone un interrogativo iniziale su scelte che danneggiano gli investimenti della sua formazione. «Il Tour probabilmente ha il diritto di non invitarci perché vuole difendere la sua credibilità dopo gli scandali delle ultime due edizioni - continua la nota del tecnico artefice dei sette successi in maglia gialla di Lance Armstrong -. Con questa linea, però, la credibilità viene invece seriamente compromessa: non consentire di partecipare al vincitore dell'ultima edizione Alberto Contador, nostro leader risultato completamente estraneo a coinvolgimenti in inchieste sul doping, rappresenta un boomerang». «Al Giro ci invitano a rimanere a casa per la presunta modestia tecnica dell'organico schierato: sulle strade francesi, oltre a Contador, avremmo però impiegato elementi già saliti sul podio finale come Leipheimer e Kloden», osserva Bruyneel che poi approfondisce il tema con una nuova critica: «Non comprendo il contegno di chiusura totale verso Astana che, pur avendo mantenuto il primo sponsor, è completamente trasformata nella struttura dopo i casi di doping del passato mentre al Tour parteciperanno team che hanno avuto eguali coinvolgimenti in scandali ma hanno conservato la stessa gestione». Astana, che quest'anno investirà globalmente 620mila euro nella lotta all'uso di sostanze vietate tra programma di monitoraggio sanitario interno e adesione al passaporto biologico UCI, ha comunque ricevuto ampie rassicurazioni sulla partecipazione alla Vuelta di Spagna che diventa ora, forzatamente, l'obiettivo stagionale di Contador unitamente alle Olimpiadi in linea di Pechino.
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