Dedicata a Camilleri e Montante la seconda tappa del Giro

| 13/02/2008 | 00:00
Una passione straordinaria e una grande gratitudine: ecco i presupposti che inducono La Gazzetta dello Sport e Rcs Sport, promotori e organizzatori del 91° Giro d’Italia, a dedicare la seconda tappa, la Cefalù-Agrigento di domenica 11 maggio, a due siciliani di spicco, Calogero Montante e Andrea Camilleri. Se il secondo, uno dei maggiori scrittori del nostro tempo, è a tutti noto in virtù del commissario Montalbano, il primo è un’autentica gloria sportiva e industriale dell’isola, di cui è stato nel ciclismo il primo ambasciatore. Era il 1926 quando Calogero Montante, spinto da un viscerale amore per il ciclismo, costruiva la sua prima bicicletta da corsa, naturalmente su misura. E verificandone la bontà ideativa e la solidità, la replicava a favore di altri per assecondare la loro passione, molto simile alla sua. Cresce così in fretta la fama dei cicli Montante e Calogero dà vita, poco dopo, alla prima squadra di ciclismo agonistico di tutto il Sud Italia. Naturalmente porta il suo nome. Montante contribuisce in prima persona alla divulgazione della cultura ciclistica nel Meridione d’Italia e getta le basi per le attività imprenditoriali che sono patrimonio ancor oggi del Gruppo Montante, affidato agli eredi, una serie di aziende leader nel settore metalmeccanico. Il giovane Andrea Camilleri, dal canto suo, proprio nel 1943 in sella a una bici Montante riesce a percorrere, senza alcun intoppo, i 55 km che lo dividono da Porto Empedocle. Era sfollato con la madre a Serradifalco per sfuggire ai bombardamenti alleati antecedenti lo sbarco sull’isola e aveva mille ansietà per il padre, di cui non avevano notizie. Ma lasciamo a lui la parola: “Intrapresi un viaggio irto di difficoltà perché procedevo in senso inverno a un flusso ininterrotto di camion, jeep e carri armati alleati che spesso mi buttavano fuori strada. Fin da subito quella bicicletta mi diede un’impressione di solidità, dava sicuro affidamento. Per i più lunghi 55 km della mia vita la bicicletta non mi tradì mai! Non forai mai! Non si storse un raggio, non saltò la catena, non si ruppe mai! Arrivai a Porto Empedocle, trovai mio padre sano e salvo, e ripercorsi quella strada ancora più dissestata. E di nuovo la bicicletta Montante non mi abbandonò. Era una bicicletta Montante, una meravigliosa bicicletta fabbricata proprio dalla ditta di Serradifalco fondata da Calogero Montante”. L’omaggio, oltre alla titolazione speciale – la Cefalù-Agrigento viene ribattezzata “tappa dedicata ad Andrea Camilleri e Calogero Montante” – asseconda un’altra vocazione del prossimo Giro che celebra gli ottant’anni trascorsi dalla fine della Grande Guerra “nell’augurio – come ha sottolineato in sede di presentazione il direttore Angelo Zomegnan - che le tragedie causate dall’uomo abbiano fine”. Un traguardo volante speciale, intitolato ad Andrea Camilleri e Calogero Montante, è stato istituito per celebrare l’abbraccio del Giro a due figure emblematiche della letteratura e dell’industria. Per ulteriori informazioni www.montantecicli.it.
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