| 26/12/2007 | 00:00 "Mi alleno cinque ore al giorno e
sono molto realista, per ritornare in gara da protagonista
dovrò avere umiltà e rimanere coi piedi per terra": per Ivan
Basso le feste sono un momento di riflessione e di lavoro in
attesa della conclusione della squalifica per doping che scadrà
il 24 ottobre del prossimo anno.
"In questi mesi di lontananza forzata dall'attività -
spiega l'atleta - ho capito che sarà fondamentale ripartire
senza sbandierare ambizioni. Dentro di me sento che potrò
ritornare il corridore che ha saputo vincere il Giro d'Italia
2006 ma il recupero dovrà avvenire gradualmente".
Basso, 30 anni, dopo lo stop impostogli dalla giustizia
sportiva italiana all'inizio del maggio scorso per il
coinvolgimento nell'operazione antidoping spagnola Puerto ha
sempre mantenuto uno schema quotidiano standard di preparazione:
due ore di palestra seguiti da 150 chilometri scalando le ascese
varesine di Cuvignone e Campo dei Fiori. "Seguo con scrupolo i
miei programmi di allenamento in salita e a cronometro perchè
la professione continuerò sempre a interpretarla seriamente. Mi
manca purtroppo il confronto in gara con gli altri pretendenti
ai grandi giri per capire dove poter migliorare".
Quanto al team con cui accasarsi per il 2009 l'ex-leader di
CSC e Discovery Channel si è riproposto una valutazione
attenta: "Importante sarà la scelta tra costruire una nuova
formazione intorno a me nel ruolo di leader e l'ingresso in una
squadra già esistente". Il corridore varesino, sostenitore
dell'associazione umanitaria Intervita impegnata a dare un
futuro a bimbi orfani in ogni parte del mondo, conclude con una
riflessione personale: "Nulla di quello che ho fatto ha
conseguenze irreparabili: per confermarmi un vincente, prima di
tutto agli occhi dei miei familiari, mi sono guardato dentro a
lungo per riscoprire la giusta dimensione e recuperare
credibilità".
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