| 20/11/2007 | 00:00 La recente denuncia della pratica di emotrasfusione che sarebbe stata utilizzata da Jan Ullrich, nel corso del Tour da lui vinto nel '97, potrebbe aprire un singolare scenario sull' albo d'oro della corsa francese. Già così turbata da Bjarne Rjis, primo illeggittimo del '96, ed ancor più dalla vicenda Floyd Landis, trionfatore squalificato nel 2006, con un successivo vincitore in pectore - lo spagnolo Pereiro - dichiarato tale solo qualche mese fa, la storia del Tour de France corre il rischio di una ulteriore doverosa precisazione. Prima che scada il 2007, ed il decennio di prescrizione dei reati sportivi codificato dall'UCI, sarebbe interessante rivedere infatti quella classifica finale. E rilevare che se Ullrich, colpevole di manipolazione ematica, dovrebbe essere ovviamente squalificato, e se una sanzione analoga dovrebbe spettare più che giustamente al secondo arrivato, Richard Virenque, incriminato e (tardivo) reo confesso nel 1998 per lo scandalo Festina, come vincitore di quel Tour si troverebbe ad essere miracolosamente il nostro Marco Pantani, terzo quell'anno. Con i successi, indimenticabili, all'Alpe d' Huez ed a Morzine... E non sarebbe più confortante, di grazia, invece della vivisezione insistita del dolore di una morte buia, provare a riaccendere la speranza - sia pure a posteriori -. di una sua ultima vittoria in bicicletta?
Gian Paolo Porreca
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