Marrone: tre anni di Flaminia, bilancio positivo

| 19/11/2007 | 00:00
Ancora qualche giorno di riposo prima di ricominciare il lavoro in officina e sulle strade della Tuscia. Ne approfittiamo per rivolgere qualche domanda a Roberto Marrone, il team manager della Ceramica Flaminia—Bossini Docce Da poco si è conclusa la stagione 2007 come giudica il rendimento della squadra? «Abbastanza soddisfacente. Anche se abbiamo raccolto meno di quello che ci aspettavamo. Avremmo preferito qualche piazzamento in meno e un paio di vittorie in più». Tra i suoi corridori chi l'ha sorpresa e chi ha reso meno delle aspettative? «Mikhaylo Khalilov è stata una conferma, Tomasz Marczynski una sorpresa con la conquista del titolo nazionale. Raffaele Illiano e Andrus Aug le delusioni...». Il team Ceramica Flaminia nel 2007 è volato anche oltre l'Oceano. Com'è il ciclismo in Messico? «La corsa alla quale abbiamo partecipato, la Vuelta a Chihuahua, è organizzata molto bene. Il Messico è un Paese in forte sviluppo. Dal punto di vista sportivo i colombiani hanno fatto la differenza in salita anche se alla fine ha vinto un corridore europeo». Quale la corsa che l'ha divertita di più quest'anno? «Senz'altro la Monte Paschi Eroica, dove tra l'altro siamo andati sul podio con Khalilov». Con il 2007 si è concluso il primo triennio di vita del Team Ceramica Flaminia; come giudica questa esperienza? «L'esperienza è stata senz'altro positiva, siamo cresciuti molto anche se siamo entrati nel ciclismo professionistico nel momento più problematico; crediamo comunque di aver gettato le basi per una sempre migliore e maggiore visibilità e considerazione». In questi tre anni cosa l'ha colpita in positivo e cosa in negativo? «In positivo mi hanno colpito le possibilità di crescita che ci sono all'interno del movimento, in negativo l'approssimazione generale nella quale il nostro ambiente è costretto ad operare». Quale competizione le sarebbe piaciuto vincere nei tre anni passati? «Il giro del Lazio, perchè per noi è come un campionato italiano». Tra i corridori che ha avuto a disposizione quale l'ha impressionata di più? «Aliaksandr Kuschynski per le doti di attaccante e Mikhaylo Khalilov, per la costanza di rendimento». Ceramica Flaminia è il marchio di riferimento della sua attività. Come si costruisce un rapporto di successo con un'azienda così importante? «Applicando i tre parametri fondamentali quando si fa impresa: passione, dedizione, competenza». Quale è stata la strategia di marketing del team Ceramica Flaminia in questi tre anni? «Abbiamo cercato sempre, al di là dei risultati sportivi, di dare ai nostri sponsor la massima visibilità mediante una comunicazione massiccia e mirata».
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