Under 23, incredibile esclusione dell'albanese Haxhi

| 28/09/2007 | 00:00
Succede anche questo, ai mondiali di Stoccarda. Il porta colori di Amore & Vita McDonald’s, Ervin Haxhi, che avrebbe dovuto difendere i colori dell’Albania al Campionato del Mondo su strada under 23 è stato bloccato dai commissari dell’Unione Ciclistica Internazionale a causa di un problema burocratico legato alla Federazione Ciclistica Albanese. Tutto è cominciato a luglio: in Albania dove – come in tutte le altre nazioni europee – vengono svolti i campionati nazionali su strada (Haxhi si è classificato secondo), il Presidente della federazione Albanese manda all’UCI – come regolamento – una email con l’ordine d’arrivo della competizione. Passa tranquillamente l’estate, con Haxhi che debutta tra i professionisti con i colori di Amore & Vita – McDonald’s e si prepara esclusivamente per ben figurare ai Campionati del Mondo. Tutto sembra nella norma, tanto che Haxhi parte per Stoccarda assieme al suo Commissario Tecnico al Presidente della Federazione Ciclistica e a tutto l’entourage della nazionale albanese. Ma al momento delle iscrizioni ufficiali succede l’impensabile: l’UCI - nella persona del commissario Philipe Chevalier – sostiene di aver ricevuto l’ordine d’arrivo del campionato nazionale albanese soltanto via email, quando necessitava riceverlo anche via fax e nega ad Haxhi il diritto di difendere i colori della sua nazione e del suo team alla corsa più importante del mondo. Una scusa tanto assurda e banale da rasentare l'incredibile ma non c’è niente da fare: nonostante le pressioni del Presidente della Federazione Albanese e l’ok di Pat McQuaid (Presidente dell’UCI), il signor Chevalier è irremovibile, non vuole spiegazioni, anzi apostrofa anche a McQuaid dicendo che le regole sono regole e che se verrà permesso ad Haxhi di correre lui, che è il responsabile dell’organizzazione dei Mondiali di Stoccarda per l’UCI, sarebbe pronto ad andarsene. Un aut aut quindi che fa soltanto male al ciclismo e ad Haxhi, che era arrivato a Stoccarda già da alcuni giorni per prepararsi al meglio a questo evento non rimane che fare le valigie e tornare a casa. «Sono esterrefatto – commenta patron Ivano Fanini – questa è una decisione che ha dell’incredibile. Soprattutto dimostra quanto l’UCI stia lavorando non per il bene del ciclismo ma per distruggerlo. Invece di aiutare questi ragazzi e salvaguardare nazioni piccole come l’Albania, in fase di sviluppo a livello ciclistico, vengono tagliate loro le gambe. Ditemi voi se questo è giusto o meno. Io da moltissimi anni cerco di aiutare queste piccole nazioni ingaggiando i corridori più validi, mentre l’UCI, che avrebbe l’obbligo di far sviluppare il nostro sport anche in questi paesi, se ne lava le mani, anzi le danneggia e questo ne è un caso lampante. E’ un danno grandissimo sia per l’Albania che per la nostra società, visto che Haxhi, considerata la sua condizione, puntava addirittura ad una medaglia. Con tutti i problemi che ci sono sul doping, all’UCI pensano ad un fax relativo ad un ordine d’arrivo (arrivato peraltro via email). Sono sconcertato, siamo di fronte ad una situazione surreale, inverosimile ma soprattutto vergognosa. Adesso assieme al Presidente della Federazione ciclistica albanese valuteremo eventuali azioni legali per ottenere un congruo risarcimento danni”.
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