Becke: non mi sono dopato, chi mi ripaga per quel che ho perso?

| 02/08/2007 | 00:00
«E quel che ho perso per non essermi dopato, chi me lo ripaga?». Daniel Becke - ex gregario di Jan Ullrich - ha scritto una lettera alla federazione tedesca, spiegando di essere una vittima del doping per avere scelto di correre in maniera pulita. Oro olimpico alle Olimpiadi di Sydney nell’inseguimento a squadre, Becke scrive: «Credo di non avere mai potuto esercitare la mia professione liberamente. Il ricorso al doping ammesso recentemente da diversi miei colleghi per migliorare le loro performance ha messo a rischio la mia salute. Ho pagato la mia scelta, smettendo di correre lo scorso anno e subendo anche danni economici. A più riprese ho rifiutato di sfruttare le possibilità di doping, ma posso rivelare molte informazioni sulle strutture e le possibilità del doping».
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