Presentata la Tre Valli. Basso: penso a una nuova carriera

| 01/08/2007 | 00:00
Se le premesse sono quelle viste a Villa Recalcati, la prossima Tre Valli Varesine si annuncia come una grande festa di popolo prima ancora che un'importante classica del ciclismo. La sede della Provincia è stata invasa da un pubblico record, non limitato agli addetti ai lavori ma allargato a tifosi, appassionati e curiosi, in occasione della presentazione cittadina dell'edizione numero 87, che segue quella di dieci giorni fa al Casino di Campione. Tanta gente che dimostra come, nonostante tutto quel che sta accadendo nel mondo del pedale, questo sport rimanga nei cuori e nelle teste dei varesini: l'anno scorso, la mattina di Ferragosto, c'era più di un migliaio di persone ad applaudire la partenza della grande classica. In questo 2007, a 13 mesi dai mondiali, è facile prevedere un nuovo bagno di folla per il prossimo 21 agosto. E la folla, oltre a tributare il doveroso omaggio al ct azzurro Franco Ballerini, insignito del Premio Alfredo Binda, ha mostrato di essere ancora dalla parte di Ivan Basso. Il campione di Cassano, fermo da tempo per la squalifica di due anni in seguito al tentativo di doping svelato in "Operacion Puerto" è stato accolto dall'applauso più fragoroso della serata e non si è sottratto a decine di tifosi desiderosi di un autografo o di una fotografia. Dal canto suo poche parole, come di consueto: «Non sono io il festeggiato, siamo qui per la Tre Valli. Il Tour? Non l'ho guardato» ha abbozzato nel corso della cena. Poi, salito sul palco, ha spiegato: «Mi alleno ogni giorno, perchè al mio ritorno avrò davanti una bella fetta di carriera nella quale non smetterò di andare forte. Il percorso della Tre Valli è bello e impegnativo: chissà che non la rivinca Garzelli, glielo auguro. Trionfare in casa dev'essere fantastico». Il commissario tecnico Ballerini, dal canto suo, ha ricevuto un'opera dell'artista Scampini dalle mani di Lauretta Binda e ha aggiunto: «Nel mio ruolo sono l'erede del grande Alfredo, una figura che ho ben presente grazie agli splendidi racconti di Martini». L'ex campione toscano è assai legato alla classica varesina, che vinse nell'87: «Tutti, parlando di me, ricordano giustamente le due vittorie alla Roubaix che mi ha dato fama internazionale. Però, se da giovane promessa non avessi vinto quella Tre Valli sotto il diluvio, con un contratto in scadenza, magari non sarei mai arrivato a correre sul pavé del Belgio. Questa gara è stata per me un bivio: per fortuna lo imboccai per il verso giusto». Sul percorso, che nel finale ricalcherà per cinque tornate il circuito mondiale, Ballerini non ha dubbi: «Vincerà un atleta di alto livello: dopo tanti chilometri serviranno testa e gambe per la stoccata decisiva». Soddisfatti, sul palco, i padroni di casa, da Renzo Oldani a Silvio Pezzotta passando per i rappresentanti della Provincia e della Binda. Il ritorno dell'arrivo in città (via Sacco) è fondamentale anche in chiave mondiale; la presenza di cinque squadre Pro Tour oltre ad altre (Barloworld, Panaria, Acqua & Sapone) è garanzia di un parco partenti promettente. Acqua e aria fresche per un ciclismo troppo spesso boccheggiante e bisognoso come non mai di un rinnovato entusiasmo. da VareseNews.com
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