I big del ciclismo: «Fermiano le bande non il ciclismo»

| 28/07/2007 | 00:00
(da «Il Giornale» del 28 luglio 2007 a firma Pier Augusto Stagi) Giornali listati a lutto, toni da Apocalisse, clima irrespirabile sulle strade del Tour. Greg Lemond, primo americano a vincere la Grande Boucle, chiede che la «sua» corsa «arrivi a Parigi senza un vincitore». Cristiano Gatti, su queste colonne, ha chiesto una pausa di riflessione, uno stop per riordinare le idee e riscrivere le regole. Da oggi a fine anno. «Io posso capire il senso della proposta, ma non la condivido – dice Felice Gimondi, indimenticato campione a cavallo degli anni Sessanta e Settanta -. Questo è il mio mondo, questa è la mia passione da sempre e una decisione del genere non potrei mai avallarla. Io invito tutti a credere ancora in questo sport. È vero, tanti sono i casi di positività, ma i bari vengono beccati, li abbiamo presi. Oggi la lotta al doping è forte, molto più forte di prima. I corridori devono capire che è finita la ricreazione e chi bara va a casa. Bisogna però piantarla di litigare, serve trovare una linea comune». Angelo Zomegnan, il direttore del Giro d’Italia, rifugge all’idea di fermare il ciclismo. «Di solito ci si ferma quando non si sa dove andare. Noi, invece, sappiamo dove andare anche se non sappiamo dove arriveremo e con chi». Ma l’idea di trovare un punto d’incontro, invocato da Gimondi, la vede poco praticabile. «Credevamo che Mc Quaid fosse un clone dell'ex presidente dell'Uci, Hein Verbruggen, ma è un clone venuto male. Voglio lavorare per un ciclismo che magari non sarà pulitissimo, ma voglio lavorare con persone intellettualmente oneste. Che abbiano poche e chiare regole e che soprattutto le sappiano far rispettare». L’idea di fermarsi non dispiace, invece, a Moreno Argentin, ex campione del mondo. «Io mi fermerei: sei mesi, un anno, il tempo per riscrivere le regole e rimettere le cose a posto. Oggi il problema centrale è il governo mondiale della bicicletta che, anziché risolvere i problemi, crea confusione e conflitti e temo anche che usi l’antidoping per esercitare controllo e potere. Bisogna arrivare a creare una nuova struttura giuridica fuori dall’Uci, che gestisca il professionismo in modo forte e chiaro. All’Uci spetti il controllo, a questa nuova entità il ruolo di creare e gestire lo spettacolo. Si deve ripartire dai tre grandi Giri, dalle grandi corse, che sono il vero patrimonio del ciclismo assieme ai corridori. Bisogna saper tutelare gli sponsor e metterli nelle condizioni di poter avere dei ritorni d’immagine forti e chiari. Invece l’Uci ha ingaggiato da anni un braccio di ferro stucchevole e autolesionista. Mi sembrano solo dei Tafazzi». Tuoni e fulmini sull’Uci scatenati ieri persino da chi gestisce il Tour e la lotta al doping. Il direttore della Grande Boucle, Christian Prudhomme, ha rotto con l’Unione Ciclistica Internazionale che «non serve a nulla, non ha mai voluto un Tour pulito» e che «non fa molti controlli intelligenti. Nel 2008 non collaboreremo più con loro ma con la Wada (Agenzia mondiale anti doping, ndr) e con l’Agenzia francese anti doping». Nelle stesse ore la Wada rincara la dose con una bordata del presidente Dick Pound: «Non si possono controllare solo la maglia gialla e altri quattro, non è rilevante. Ciò che è successo in questo Tour è peggio del caso Festina del 1998». È guerra aperta. Servirebbe una tregua senza bici sulle strade? «Il problema vero è cosa fare e a chi farlo fare – dice Claudio Chiappucci –. Fermiamoci, cerchiamo di ragionare, ma chi tira le fila? Siamo al paradosso: possiamo anche darci un appuntamento, ma il rischio è che all’incontro nessuno si presenti». Gianni Bugno prende le distanze dall’eterno rivale. La pensa come Gimondi: «Macché fermare il ciclismo. Il calcio un anno fa si è fermato? Sono stati travolti dallo scandalo di calciopoli ma hanno reagito. Anzi, siamo andati al mondiale e l’abbiamo pure vinto. Il doping è un problema ma nonostante quello che si possa pensare, non è il problema più grande del ciclismo. Sono le lotte tra bande che stanno uccidendo questo sport. E’ la miopia di certi dirigenti che rendono ingovernabile il movimento. I corridori hanno mille colpe, ma non sono solo i corridori ad essere colpevoli».
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La 16ª vittoria stagionale per il team MBH Bank Ballan CSB Colpack arriva al Gran Premio Fornasiero, conclusosi a Corte – Piove di Sacco, nel cuore del Veneto. A firmare il successo è Luca Cretti, al secondo sigillo personale del 2025, che impreziosisce un mese...


Cinquina stagionale e bis consecutivo dopo il successo in questa gara per uno scatenato Mattia Gagliardoni Proietti Gagliardoni, il corridore umbro del Team Franco Ballerini Lucchini Energy che ha compiuto 18 anni due giorni fa. Il finale di Gagliardoni Proietti...


Markel Beloki ha vinto la 21sima edizione del Tour Alsace che si è conclusa stamane a Champ du Feu con la quinta tappa vinta dal transalpino Aubin Sparfel (Decathlon AG2R La Mondiale Devo) davanti al belga Schoofs e all'australiano Ward....


Ottava vittoria stagionale per Isaac Del Toro che ha messo il suo sigillo sull'80a edizione del Circuito de Getxo - Memorial Hermanos Otxoa. Nella gara partita dal Museo Guggenheim sulla distanza di 172.2 km, il super talento della UAE Emirates...


Una domenica da dimenticare, da Nord a Sud del Paese. Dopo quella di Terlizzi, arriva notizia di un altro incidente mortale che ha coinvolto un ciclista. La tragedia è avvenuta questa mattina attorno alle ore 9 lungo la Statale 36...


Sette giorni dopo la sua prima vittoria a Clusone, nella Bergamasca, Ettore Martinelli ha ribadito il suo ottimo stato di forma concedendo il bis stamane a Vaprio d'Agogna nel Novarese. Il corridore varesino di Samarate, 16 anni della UC Bustese...


Ancora una tragedia della strada in questa domenica di inizio agosto. Tre ciclisti sono stati travolti e uccisi mentre viaggiavano sulla strada provinciale 231 all'altezza di Terlizzi, nel Barese. La tragedia si è verificata attorno alle 8.30. Le vittime, Sandro...


Elemento prezioso della squadra dal 2022, Louis Vervaeke sta vivendo un'ottima stagione con la maglia della Soudal Quick-Step, nonostante un infortunio che gli ha impedito di correre il Tour de France. A febbraio, al Tour of Oman, Louis ha coronato...


Mentre in tante Classiche si è arrivati ad una parità di premi in denaro tra la gara maschile e quella femminile, tanta differenza esiste invece tra il Tour de France maschile e quello femminile. Si tratta di 500.000 euro per...


La Gazzaniga-Onore per allievi, che quest'anno ha festeggiato la 38sima edizione, contrariamente alla sua tradizione è stata risolta da una volata a ranghi compatti. Ad aggiudicarsela è stato Marco Gregori, sedicenne piacentino di Caorso portacolori del Pool Cantù VC Sovico...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024