Giro: e la Rai manda in onda l'apologia dell'inquisito

| 28/05/2007 | 00:00
Qualcosa già sembra di intuire dal cartello stradale: il Giro è ad Auronzo. Il mitico traguardo delle Tre Cime di Lavaredo, pure lui, è sotto il Rifugio Auronzo. Inevitabile: anche il popolare telecronista Bulbarelli deve adeguarsi. Lascia a vaalle Auro e diventa un po' Auronzo. Poi è subito scandalo. Quello che la televisione di stato propone nelle lunghe ore di diretta sarebbe da indagine interna, se solo all'interno ci fosse ancora qualcuno in grado d'indignarsi. Che so, anche un semplice direttore. Non serve neppure un grosso sforzo: basta risentirsi l'entusiastico, euforico, smodato commento che la premiata ditta riserva alla gara di un gregarione, Eddy Mazzoleni, noto anche come compagno di Elisa Basso, l'avvenente sorella di. Mazzoleni è al Giro soltanto grazie alla simpatica ipocrisia degli organizzatori, che alla vigilia impongono alle squadre di lasciare fuori i corridori chiacchierati della famosa «Operacion Puerto», ma che misteriosamente sorvolano sulla complicatissima situazione giudiziaria dello stesso Mazzoleni. Ora, lo capisce anche un impedito: con l'aria che tira sul ciclismo, con la raaffica di confessioni e il clima plumbeo da giudizio universale che incombe sul Giro, semplice prudenza, che dico prudenza, banalissimo buonsenso consiglierebbe un minimo di rigore moraalee. Capisco che entrambi i termini siano molto ostici, ma c'è un limite. Invece, il servizio pubblico - e ribadisco servizio pubblico - prende coscienza del terribile momento con un weekend da brivido. Sabato, ad affiancare Bulbarelli in telecronaca c'è Ivan Gotti, vincitore di due Giri, ma purtroppo pioniere ddi certee faccende, avendo patteggiato a cinque mesi in uno dei primi processi per doping. Ma evidentemente non bastaa. Complice l'attacco di Mazzoleni, la reeplica riesce aad essere persino più imbarazzante. Sotto l'abile regia di Auronzo, vola l'enfaasi. A supporto, il solito Cassani (pure lui, una volta potrebbe raccontare in diretta com'era la vita quando era compagno di Riis). In aggiunta, siccome evidentemente la pachidermica delegazione Rai si sente un po' sotto organico, per l'occasione viene di nuovo reclutato in telecronaca Beppe Conti, inviato di Tuttosport, un altro dal superlativo pronto. Si sente veramente di tutto: «Mazzoleni è la veraa, grande sorpresa del Giro», «Quel che sta facendo è qualcosa di superiore», e via di straordinario, fantastico, strepitoso. Di Mazzoleni raccontano ogni minimo dettaglio: i natali, il nome di battesimo in omaggio a Merckx, gli anni di professionismo, le vittorie, le squadre. Niente, zero, silenzio totale sul resto. Che dire: ma un po' di pudore mai? Linea allo studio. Gentili signore e signori, si chiude qui la memorabile telecronaca da Auronzo. Cristiano Gatti da il Giornale del 28 maggio
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