GIOVANI | 15/05/2018 | 11:13 Le
vittorie ci sono, e si fanno sentire. Festa in casa del Team Galbiati-Cicli Esposito per la doppietta realizzata da Alessio
Consolazio e Marco Zoco a Turbigo dove, si è svolta la 22sima edizione del Trofeo Gino Leoni e Guerino Villani
alla memoria per la categoria dei Giovanissimi. Piccoli ma già determinati i
ragazzini della scuola di Rossella Galbiati e Carlo Barlassina che in questo
frangente della stagione stanno raccogliendo applausi sulle strade del Milanese
e non solo. La prima stoccata è quella di Consolazio nella corsa riservata alla
categoria G3. Nella volata conclusiva, il portacolori del Team Galbiati-Cicli Esposito batte addirittura tre avversario della
Ciclistica Biringhello di Rho: Tommaso Re (secondo), Josef Palfrader (terzo) e
Ivan Casabona (quarto). Tra i dieci pure Riccardo Brachetti, che chiude in
settima posizione. E' dunque la volta di Zoco alzare le braccia al cielo nella
prova che ha visto in strada i ragazzi della categoria G4. Il velocista del
team di Assago controlla bene i suoi rivali e al momento giusto piazza la botta
vincente davanti a Gabriel Gashi, del Velo Club Raffaele Marcoli la società
organizzatrice della manifestazione, e Mattia Caloni della Carugatese. E'
doppietta per la gioia del presidente Rossella Galbiati e del suo staff. Da
segnalare inoltre il qunto posto di Pietro Walter Brusa nella competizione G1
dove si è imposto l'atleta di casa Arbi Gashi (Vc Raffaele Marcoli). I colori
di Assago torneranno a gareggiare domenica prossima, 20 maggio, con i
Giovanissimi a Bareggio mentre la formazione degli Juniores disputerà il
Campionato Provinciale Milanese a Corbetta.
Con tutto il rispetto per i bambini che si impegnano ed i genitori che li seguono con amore e passione, trovo non conforme allo spirito che la FCI vorrebbe dare alla categoria giovanissimi (riuscendoci spesso molto male). I giovanissimi fanno piccole competizioni dove è giusto che si impegnino e ci tengano a passare per primi sotto la linea del traguardo.
Sarebbe però opportuno che, passata la fatidica linea del traguardo, tutti i bambini vengano considerati bravi allo stesso modo. Se bisogna premiare "i più bravi" sennò i genitori/ds/squadre fanno questioni di merito ecc, cerchiamo di limitare al massimo l'eco delle gesta di questi bambini, riduciamo gli eventi domenicali a poco più di eventi giocosi dove, prima di tutto, ci si deve divertire, e che vincere, in realtà, è un effetto secondario, un accadimento che non condizione la passione e gli umori di chi vuole passare una domenica in serenità.
Ma qualcuno di più degli altri
15 maggio 2018 13:50Diegbrak
Ma come si fa a criticare chi da %u201Ceco alle gesta%u201D di questi bambini. Innanzitutto è informazione. Secondo è uno dei modi per gratificare che meritoriamente ha conquistato qualche cosa. Fare sport è meraviglioso per i bambini (dovrebbe davvero essere obbligatorio) per quanto è formativo. Ma lo sport si declina in molte discipline che a loro volta si declinano in svariati modi per praticarlo. Uno di questi è la gara. Non sei obbligato a fare gare perché fai sport. Se però fai le gare sai che puoi arrivare primo o ultimo, vincere o perdere (in alcuni cadi si può pareggiare). Ma perché togliere il premio a chi si è impegnato più degli altri? Perché appiattire tutto e tutti equiparando il primo e l%u2019ultimo, il peggiore è il migliore? Questo è la sport %u201Cagonistico%u201D a qualsiasi età. Ci sono famiglie che si sacrificano per i figli sportivi, altre che non lo fanno, ci sono volontari che nelle squadre contribuiscono anche al risultato finale con il loro impegno e poi ci sino questi piccoli atleti che hanno scelto di misurarsi e di sfidare se stessi e gli altri. E allora Eco sia. Diamo finalmente risonanza a chi si impegna e a chi vince anche negli sport minori e anche a questa età. Bisogna formare giovani ragazzi attraverso lo sport che capiscano che fatica, passione, impegno e rispetto delle regole, danno la possibilità di migliorarsi anche socialmente. E che questo insegnamento se lo portino stretto con se negli anni avvenire nel mondo di lavoro. Per tutti gli altri c%u2019è sempre il divano e il grande fratello in tv.
15 maggio 2018 18:31td79
Io ritengo che l'articolo sia da intendersi come la gioiosa condivisione di un risultato che è solo il coronamento di un percorso più grande. Un plauso va dunque alle associazioni che, sul territorio, sono vicine ai giovanissimi e che fanno una vera promozione dello sport e dei suoi valori. Nessuno, in seno ad un'associazione seria, che opera con serietà per i bambini, penserebbe mai di strumentalizzare il risultato per trarne un vantaggio. Sono sempre apprezzati gli sforzi e gli impegni di tutti, nel festeggiamento di un successo c'è solo un intento gratificatorio, che si esaurisce su se stesso, e nello scrittoo è solamente esposta la cronaca dei fatti. Il ciclismo è uno sport bellissimo, una scuola di vita, e per fortuna i bambini sono superiori a dietrologie che appartengono solo... "ai grandi"!
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