PROFESSIONISTI | 04/05/2018 | 17:23 Tom Dumoulin non perde tempo in conferenza stampa e si presenta con l’ormai tradizionale vaschetta e cucchiaio per alimentarsi senza perdere troppo tempo. L’olandese del Team Sunweb colora di rosa la maglia iridata di campione del mondo a crono in questa prima tappa del Giro d’Italia 2018 a Gerusalemme.
Qui sotto le sue risposte, a fondo pagina il file audio per ascoltarlo.
Che effetto fa ritornare subito in maglia rosa? Vuoi portarla fino in fondo? «È davvero una bella sensazione, ma non pianifichiamo di difenderla a ogni costo, sarebbe troppo difficile tenerla per tre settimane. Vediamo cosa succede, ma non avrebbe senso difenderla sin da subito. Siamo in una buona posizione rispetto ai rivali e vorremmo non perdere rispetto a loro».
Come ti è sembrato correre a Gerusalemme? «Siamo davvero impressionato dalla città e dal paese, è molto speciale stare qui e vincere in questo luogo storico. Anche la folla ci ha supportato molto nonostante il ciclismo non sia uno sport così popolare qui».
Più importante la vittoria o aver staccato così tanto Froome? «Senza dubbio la vittoria. Mi fa stare bene vincere. Vi faccio vedere cosa sto indossando ora (e si apre la cerniera, NDR). Sono le due maglie più importanti del ciclismo mondiale ossia quella rosa e la iridata. Sono naturalmente contento di guadagnare da Froome e altri corridori di classifica».
Hai trovato il percorso troppo pericoloso? «Se le prendi bene le curve non è un grande rischio. So che sono molto bravo a maneggiare la bici da cronometro in percorsi difficili e complessi, su e giù con tante curve. Ho visto la caduta di Siutsou e ho letto su Twitter della caduta di Froome. Ma anche prima di venire a conoscenza delle loro cadute sapevo dove fosse più pericoloso e come affrontare gli ostacoli».
Hai mangiato qualcosa prima di parlare, come ti prendi cura di te? «Ho un paio di anni di esperienza nel correre per la classifica e recarmi nelle conferenze stampe, so come prendermi cura di me. Ora molti ragazzi sono già in albergo e so che è importantissimo mangiare subito senza aspettare oltre. Ero molto nervoso prima di partire, ma è importante e buono per dare il meglio di me. Non avevo paura, ero sicuro dei miei mezzi».
Forse i percorsi nelle grandi città hanno strade troppo pericolose? «C’erano un po’ di buche ma niente di che, certo era molto tecnico, stimolante ed esigente, ma da vincitore non posso lamentarmi era ok per me. Ogni grande città ha questi problemi. Ad esempio se corressimo a New York sarebbe lo stesso, giusto per fare un esempio. L’importante è prendere le curve in modo ottimale»
Avresti mai immaginato di prendere così tanto da Froome? «Se cadi nella ricognizione non sei sicurissimo nella corsa, forse ha lasciato sul terreno più di quanto avrebbe normalmente perso per questo motivo. Davvero molta sfortuna per lui. Non pensavo di guadagnare così tanto su lui e altri rivali, ma questa era una crono che mi si addiceva molto».
Come ti senti ora rispetto alla primavera? «Sono stato molto sfortunato in primavera e mentalmente non ero al massimo, ma ora sono più rilassato e sono davvero contento per il risultato. Prima ero troppo concentrato sui risultati, mentre adesso mi sto godendo il momento. Ho fatto anche un po’ di turismo nei giorni scorsi ed è la dimostrazione che un po’ di distrazione non rovina la condizione, mi ha liberato la mente. Il mio sogno è essere qui a combattere per la rosa»
E ora? «So cosa mi capiterà nelle prossime tre settimane, sono ben conscio di ciò che mi aspetta. Come dice ogni corridore di classifica bisogna vivere giorno dopo giorno, ma essendo un bad ass, un tipo tosto, io dico che bisogna vivere ora dopo ora».
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