STORIA | 08/04/2018 | 07:45
Un uomo e una donna: lui pedala, lei è seduta dietro di lui all’amazzone (entrambe le gambe da una sola parte), i due vengono ritratti di spalle, la strada è rossa, il cielo illuminato, l’orizzonte sfumato (la foto è di Anindya Phani, India). Una bambina: ha rovesciato la bici, sta sistemando la catena, sembra potercela fare da sola, ed è come essere lì, si sente il sole, l’aria, il silenzio, lo spazio (la foto è di Giovanni Moglia, Italia). E un uomo: anche lui di spalle, in piedi sulla bici, la bici è appoggiata al muro, il muro è quello di un cimitero, fra i loculi dei morti, e l’uomo sembra accarezzare l’immagine di una che potrebbe essere stata la sua compagna (la foto è di Rey Eric Alo, Filippine).
Ventiquattro scatti: ogni scatto è una storia, ogni scatto ha una storia, ogni scatto fa la storia. Sono i 24 scatti che hanno vinto il sesto concorso internazionale “L’Uomo e la Bicicletta”, quello del 2017, ideato dall’associazione culturale Aeneis 2000 di San Vito dei Normanni (Brindisi) e diretto da Vincenzo De Leonardis. Le opere, allestite in una mostra battezzata “24 Scatti Bike” e poi itineranti in rassegne in Italia e all’estero, arrivano a Feltre, nel Palazzo Borgasio, fino al 15 aprile, nell’ambito del festival “W la bici viva” organizzato dal Comune di Feltre con l’associazione Ti con Zero.
C’è la spietata determinazione di un corridore, o di un triatleta, in azione, con le braccia tatuate e il casco con l’immagine di un teschio fra due ossa incrociate (la foto è di Sandy Scott, Stati Uniti). E c’è l’aeronautica leggerezza di un equilibrista, con la bici sospesa su una corda, per bilanciarsi può solo aiutarsi con un’asta (la foto è di Javid Tafazoli, Iran). C’è un ragazzo che mostra la bici tatuata sull’interno del labbro inferiore (la foto è di Karfianda Suryoutoro, Indonesia). E ci sono quattro specialisti della bmx, e grazie a un effetto ottico sembra che uno di loro stia facendo acrobazie, forse il giro della morte, dentro la ruota di un collega (la foto è di Marek Lapis, Polonia). C’è una ragazza, in minigonna e scarpe con tacchi alti, concentratissima mentre scende dalla bici in città (la foto è di Ivan Tsupka, Ucraina). E ci sono due clown – lo si capisce dai cappelli, dalle giacche, soprattutto dalle scarpe – seduti su una valigia-cassa, la valigia-cassa è su una pedana circolare, ai loro piedi c’è un tandem.
La bicicletta è un microcosmo volante, un lessico familiare, un passaporto universale. E’ anche un’inquadratura rotonda, è anche uno scatto fisso. Ed è sempre una macchina umana senza età.
Info: Assessorato all'Ambiente, città di Feltre tel. 0439 885222
www.visitfeltre.info; FB Visit Feltre; FB W
la bici; FB Biblioteca della Bicicletta Lucos Cozza; Telegram Feltre cultura
Marco Pastonesi
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