TOSCANA, PARLANO I FATTI E I GIUDICI

LETTERA APERTA | 29/03/2018 | 08:38
Riceviamo e pubblichiamo questa lettera aperta dell'avvocato Fiorenzo Alessi che contribuisce al dibattito sul ciclismo toscano e non solo.

Caro Direttore,
esistono situazioni di fronte alle quali vanno messi al bando sia l'arte della diplomazia che quella del compromesso. Insomma, quando si è convinti, senza pregiudizi e con ragionevole fondatezza, di perorare una giusta causa, non c'è spazio per dare alle parole un significato diverso da quello che è loro proprio. Le "cose" e i "fatti" vanno chiamati con il loro nome. Altrimenti si è dei pavidi o, peggio, dei conniventi mentitori.

Le precisazioni, invero dai toni all'apparenza cortesi ma, nella sostanza, di dissenso e aperta critica rivolte dal Presidente del Comitato Regionale FCI della Toscana al tuo recente editoriale (anche) sul cosiddetto caso Altopack, mi inducono, con la determinatezza che mi deriva sia dalla professione che esercito che dalla incrollabile passione per il Ciclismo, a rendere chiaro il mio pensiero e, conseguentemente, a prendere... le tue difese. Da amico, più che da avvocato.

E', in realtà, una mera condotta di stile, non avendone tu per nulla necessità. Conoscendoti, escludo decisamente che, nel rendere pubblici dati di comune dominio e relativi ad una sorta d'incidenza sociale del doping in ambito sportivo, ciclistico e non, il tuo scopo fosse “... solo di screditare la Toscana...”. Una terra che, a buon diritto, vive di ciclismo e con un movimento che per il ciclismo opera ancora proficuamente. Ma che, a meno di non sprofondare in un ridicolo esercizio retorico, non può più essere inteso come “...un fulgido esempio di correttezza e di operosità nonchè di grandissima e sana passione per questo Sport...”. Senza, con ciò, essere tacciati quali “...osservatori parziali e/o distratti...”.

Allo stato dei giochi, più che rappresentanti delle Istituzioni, civili o sportive, o delle forze di polizia e della magistratura, che dovrebbero più curarsi dell'essere che dell'apparire, parlano i fatti e, se vogliamo dirla tutta, purtroppo anche atti processuali.

Per quanto resi pubblicamente noti (con buona pace, stigmatizzo, di quello che un tempo erano sia il segreto che il riserbo istruttorio), emerge un quadro che definire inquietante è dir poco. L'indagine condotta dalla Procura di Lucca, fatti ovviamente salvi gli esiti processuali e impregiudicata la presunzione d'innocenza, costituzionalmente sancita, dei soggetti indagati e arrestati, ha disvelato non una "terribile vicenda", ma un modo d'intendere lo Sport del Ciclismo angosciante e indegno proprio di una Regione ad alta e qualificata densità ciclistica.

Questo sì che è terribile: che si possa travisare e confondere CONSAPEVOMENTE la propria funzione di educatori, soprattutto di vita oltre che di una splendida disciplina sportiva e agonistica, con quella - alla fin fine - di maestri di doping! Non è certo questione di Toscana, o di altra Regione, ma semplicemente di buon senso e di buon gusto. Oltre che, inevitabilmente, di coscienzioso rispetto delle disposizioni normative che, bene o male (e , sul punto, si aprirebbe un altro fronte degno di appropriato e approfondito dibattito), regolamentano il vivere civile e lo Sport, ciclismo o ping pong che sia.

Se non vi è motivo, almeno spero, di dubitare non tanto della grandissima ma , soprattutto, “...sana passione...” che le genti di Toscana ancora nutrono per il Ciclismo, v'è ben poco di FULGIDO nelle condotte che hanno portato all'intervento dell'A.G. in quel di Lucca. E questo, credo proprio, è veramente un PROBLEMA SERIO, al quale occorrerà porre rimedio. Senza aspettare, come sempre, che siano per prime le istituzioni e l'Autorità a rilevarlo e a risolverlo. A modo loro, legittimo, che non rende però quasi mai giustizia al Ciclismo. Quello vero.

E a chi, come il Direttore Stagi, ne ha sempre difeso i valori. Argomentando, e anche censurando, da giornalista competente, ma soprattutto da uomo perbene. Da galantuomo, come si diceva, anche... in Toscana.

Cordialmente

Fiorenzo Alessi

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COMMENTI
Signor Alessi
29 marzo 2018 09:42 blardone
Belle parole scritte bene e corrette !!! Pero il succo quale è? Bisogna fare pulizia e da qualche parte si dovrà cominciare ... non e perche uno scrive la sua versione deve essere quella giusta.... Penso che anche i Toscani siano stufi di tutto questo!!!! Bisogna avere il coraggio di reagire e partire dal alto !!!! Se non si e capace di fare proprio lavora bisognerebbe passare il testimone .... se vogliamo cambiare diamoci una mano tutti se no lasciamo libero e stiamo tutti zitti ...... poche parole e piu fatti . BLARDONE ANDREA

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