LTDL 2018. BELLETTI: «OGNI VOLATA COME FOSSE L'ULTIMA». AUDIO

PROFESSIONISTI | 19/03/2018 | 05:54
Uno dei grandi favoriti della tappa di oggi, la seconda frazione del LTdL 2018 che attraversa la giungla da Gerik a Kota Bharu, è Manuel Belletti, velocista della Androni Giocattoli Sidermec. Il percorso è infatti lungo e per niente piatto come il precedente e i seguenti (fatto salvo per la quinta, quella di Cameron Highlands) e dunque ben si adatta alle caratteristiche dello sprinter di Gianni Savio.

Lo abbiamo incontrato alla partenza, mentre si stava preparando alla battaglia che non tarderà ad arrivare vista la salita che interessa la prima parte del tracciato. Qui sotto le sue dichiarazioni, a fondo pagina il file audio per ascoltare l’intervista.

Partiamo da ieri, come è andata la volata, quai sono state le tue sensazioni?

«La volata è stata un po’ difficoltosa perché c’è stata una caduta all’ultimo km, sono rimasto un po’ bloccato da questa, ho rimontato un po’ di posizioni fino ad accodarmi al mio uomo per la volata, Malucelli, ai meno 200 metri poi ho tirato dritto. Stavo facendo davvero una grande rimonta, mi sono sentito bene, ma ormai la linea del traguardo era lì. È finita così, con un po’ di amaro in bocca, ma ci sono altre sei opportunità e spero di centrarne almeno una e di regalare un successo alla squadra».

Come è andato il recupero dall’infortunio?

«Era la prima corsa dopo 54 giorni per via della caduta in Argentina e bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno. Ho recuperato la frattura alle costole e la clavicola si è sistemata così ho ricominciato ad allenarmi come volevo. Ho la fortuna che mi basta davvero poco per sentirmi bene e infatti qui le sensazioni sono positive. Certo, quasi due mesi senza correre sono lunghi, ma visto che mi sono allenato bene sapevo che potevo giocarmi le mie carte qua. In vista dei prossimi appuntamenti ci sarà da migliorare qualcosa, ma c’è tempo».

La tappa si adatta a te oggi?

«Sulla carta sì, alla fine vivrò ogni volata come se fosse l’unico arrivo disponibile, però tenendo un occhio a quelle un po’ più mosse dove corridori come Guardini possono patire un po’ più. Ma dopo ieri ho capito che posso giocarmela e sono molto motivato».

I più temibili a parte Guardini?

«La CCC ha due bei velocisti, Minali dell’Astana, Bolano della Manzana, Pacioni della Wilier. Ci sono tanti rivali e serve un po’ di fortuna che non guasta mai».

I tuoi programmi dopo la Malesia?

«Starò a casa solo un giorno perché poi ripartirò per la Francia, correrò la Route Adélie de Vitré, a Sarthre e la Paris Camembert. L’avvicinamento al Giro è ancora da definire perché Trentino e Appenino non si addicono alle mie caratteristiche e non credo che sarò al via. Studieremo qualcosa di diverso».

Un bell’appuntamento quello che ti attende a Maggio

«Sì, perché la stagione non è iniziata nel migliore dei modi per me, ma magari non tutto il male viene per nuocere e chissà che sia l’anno buono che arrivo al Giro d’Italia con la condizione giusta. Ho potuto riposare e non ho perso poi tanto lo stato di forma dell’Argentina e di questo sono felice».

Da Gerik, Diego Barbera

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