Saeco-Lampre, questo matrimonio non si vuole fare

| 25/10/2004 | 00:00
Sono ore decisive, non c'è quasi più tempo e forse per certi versi il tempo è anche scaduto (a rigor di regolamento oggi è l'ultimo giorno utile per poter fornire il dossier definitivo per accedere al Pro Tour). Al momento, fino a mezzogiorno di quest'oggi, le parti interessate sono assolutamente distanti. La rottura è totale. Ognuno resta sulle proprie posizioni. In pratica la Lampre sostiene di dover essere il gruppo di controllo, dall'altra il gruppo Saeco rivedica il peso specifico dato da Cunego e compagni. I possibilisti ci credono ancora. «Vedrete, a ore la situazione si sbloccherà», fanno sapere. Ma non mancano gli scettici. L'operazione è delicata, e il gruppo Corti-Zappella non hanno assolutamente intezione di calare la cosidette braghe. Quindi? O si riaprono le trattative, o a rischiare è soprattutto la Lampre. Ha pochissimi corridori sotto contratto, e da sola non ha le garanzie necessarie per poter accedere al Pro Tour né tantomeno di sperare nelle wild-card. Se è per questo anche la Saeco rischia di restare fuori, ma ha dalla sua un certo Cunego, numero uno del ciclismo mondiale, che può aprire molte porte, quelle ad esempio degli organizzatori di Giro e Tour. In pratica il gruppo Saeco potrebbe decidere di andare avanti da solo, restando fuori dal salotto bene del ciclismo mondiale, affrontare un anno sabbatico e sperare negli inviti che quasi certamente arriveranno. La stessa cosa non può sperarla la Lampre che pensa di poter far valere solo il peso dei soldi (tanti ma non tantissimi),che però in questo caso non sono proprio tutto. Zappella e Corti lo sanno, Saronni e Galbusera fanno ancora finta di non saperlo.
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