CALAMITA O SFOLLAGENTE

TUTTOBICI | 21/12/2017 | 07:31
E alla fine, a forza di implorarlo in ginocchio, a forza di fargli presente che dopo Tour e Vuelta deve necessariamente centrare il tris se vuole una suite tra i grandissimi, o ma­gari a forza dei due milioni di euro che secondo gli olandesi la Rcs gli ha scucito per aiutarlo nei ragionamenti, comunque sia il Gi­ro avrà il numero uno: Froome.

La prima cosa che mi viene da dire è patti chiari amicizia lunga. Al signor Froo­me bisogna chiedere una presenza vera e seria, non una presenza-assenza, o magari part-time. Chiaro il concetto: è perfetto avere il big al via, ma se è big di nome e di fatto. Se invece viene per intascare il gettone, o per allenarsi in vista di al­tro, magari ricorrendo al ritiro premeditato, allora possiamo farne a meno. Un big col braccino non fa bene a nessuno. Men che meno al Giro, che anziché beneficiare di co­tanto blasone viene brutalmente sfregiato e umiliato.

Detto questo, chiariti i pat­ti, sto cominciando a chiedermi se l’euforia per la prestigiosa iscrizione non debba anche lasciare il posto a un ragionamento magari più fastidioso, però molto fondato. E cioè se l’arrivo di Froome, di per sé un colpo del secolo, non possa alla lunga rivelarsi anche un po’ un colpo di boomerang, cioè togliere anziché aggiungere.

Non la faccio lunga. Dico semplicemente che l’effetto Froome potrà certo fare da autentica calamita sugli avversari, perché comunque scatenerà la tentazione di vincere un Giro d’I­ta­lia straordinariamente vero e attendibile, sul percorso più duro del mondo contro il ri­vale più forte del mondo. Ma proprio per questo mi chiedo: quanti, dei campioni e delle squadre attuali, sentono ancora il fa­scino di certe sfide, quanti hanno il coraggio di mettersi in gioco fino in fondo, anche a costo di cocenti de­lusioni? Non siamo piuttosto in presenza di un gruppo molto calcolatore e molto ragioniere, che da anni pesa sul bilancino vantaggi e svantaggi di certe operazioni, il più delle volte scantonando le grane serie, a favore del traguardo facile e finto?

Lo chiedo senza avere una risposta. Ma mi sembra do­veroso porcela, questa do­manda. Non è una paranoia, è un timore giustificato. Dirò di più: da anni ormai si armano congiure - in senso buono - per battere Froome al Tour, peraltro senza grossi risultati. L’idea che proprio questa volta il de­spota possa arrivare in Francia un po’ spompato, comunque meno fresco e meno determinato per via del massacro rosa, proprio questo po­trebbe essere il migliore stimolo per concentrarsi tutti quanti soltanto sul Tour, sperando sia la volta buo­na. Chi non è mai riuscito a battere un Froome intero può umanamente pensare di battere un mezzo Froo­me. In questo caso, che lui sia pri­ma al Giro può fungere da vero sfollagente proprio sul Giro.

E allora aspettiamoci di tut­to. Nelle prossime settimane, nei prossimi mesi in­vernali, sarà curioso il gioco dei sì e dei no. Del Giro e del Tour. Meglio: del Giro o del Tour, escludendo a priori che qualcuno scelga di fare come Froome, Giro e Tour. Penso per esempio a Ni­bali, che sente il tempo sfuggirgli di mano, e con esso tante possibilità di rivincere il Tour: stavolta al Giro non ci sarà, no­nostante meno cronometro, nonostante le tappe nella sua Si­ci­lia, l’Etna e tutte quelle belle robine romantiche tanto care alla Zia Lacrima sul palco Rai. Ma lo stesso Dumoulin, parliamo dell’ultimo vincitore: davvero è così scontato che verrà ancora? L’idea di avere meno chilometri a crono (che gli hanno regalato la vittoria dell’anno scorso), l’idea di doversi poi sciroppare chilometri e chilometri di alta montagna, dallo Zoncolan al Colle delle Finestre, proprio queste idee mattonate potrebbero indurlo presto alla più umana delle conclusioni: chi me lo fa fare, good-bye Ita­ly, ci ve­diamo un’altra volta.

Ecco, già l’ipotesi di un Gi­ro con Froome, ma senza Nibali e Dumoulin, non è il massimo delle prospettive. Mam­­ma, mi si è ristretto il so­gno. Ma per fortuna siamo ancora ai preliminari. I cervelli sferragliano e presto enunceranno le lo­ro decisioni. Al momento, Froome dominatore di un Giro svuotato, con tutto il battaglione dei rivali che lo aspetta dietro l’an­golo del Tour, è e resta un semplice incubo. Lasciamolo lì, senza evocarlo in anticipo. Pren­dia­moci e teniamoci Froome, il nome certo. Il colpaccio. Con­viene considerarlo ancora come calamita, non come sfollagente. Fino a prova contraria.

Cristiano Gatti, da tuttoBICI di dicembre
Copyright © TBW
COMMENTI
Giro senza Froome
21 dicembre 2017 12:53 Fabrifibra
Penso che Non sia gradita la presenza di Froome....visto che la legge è uguale per tutti, vedi Ulissi e Petacchi, il ciclismo è già troppo in difficoltà, meglio evitare altri casi

21 dicembre 2017 22:03 Line
questa storia e una vergogna per tutto il ciclismo
Uci nn si esprime
finirà tutto in bolla di sapone

Non me ne vogliano gli infermi:
22 dicembre 2017 16:58 SoCarlo
Mi auguro Che nel 2018 il giro lo vinca un atleta sano.

P.s. il ventolin cura I broncospasmi, cosa usava per l’infiammazione dei bronchioli (se asmatico deve trattare entrambi, come il buon medico di sir Wiggins ha insegnato)? A nessuno e’ venuto in mente di chiedere se avesse un TUE per la scorsa estate?

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Raffica di numeri, statistiche e spunti di riflessione dalla seconda tappa del Tour de France. 2: MVDP E IL NUMERO MAGICO DELL'ALPECINMathieu Van der Poel ha ottenuto la sua seconda vittoria al Tour in questa2a tappa. Aveva già vinto una...


Il Tour de France si è mostrato subito esplosivo e nel finale tutti i big erano davanti per cercare di vincere in volata. Questa doveva essere la tappa di Mathieu van der Poel e il campione olandese non si è...


Assolo di Marcello Pelloni alla 12sima edizione del Memorial Gianfranco Porcari classico e tradizionale appuntamento per la categoria allievi che si è tenuto a Bedonia in provincia di Parma. La corsa tanto cara ai fratelli Michele e Fabrizio Porcari, e...


Siamo abituati a vedere Tadej Pogacar con la maglia gialla di leader della classifica generale, ma domani lo sloveno partirà con la maglia a pois della classifica dedicata agli scalatori. Quest’anno la maglia a pois compie 50 anni e per...


Mathieu VAN DER POEL. 10 e lode. Era l’uomo da battere, ma sarà per la prossima volta. Tappa e maglia, che resta in famiglia, che resta in casa, che rimane nelle stanze dell’Alpecin Deceuninck. Seconda vittoria di tappa al Tour,...


Jonathan Milan sta imparando a conoscere il Tour de France e in due soli giorni ha accumulato le esperienze più diverse: «Cos'è successo con Girmay al traguardo volante? Niente di particolare, un semplice fatto di corsa, lui ha un po'...


Ancora Alpecin Deceuninck a marchiare a fuoco questo avvio di Tour de France: la seconda tappa, Lauwin Planque - Boulogne sur Mer da 209.1 chilometri, è di Mathieu Van der Poel con un poderoso sprint in salita! Il fenomeno olandese...


È mancato oggi, all’ospedale di Cremona, Giuseppe Soldi. Era nato l’11 settembre 1940 a Stagno Lombardo, comune della provincia cremonese. È stato un ottimo corridore nelle categorie giovanili, periodo nel quale ha subito un incidente grave che sembrava precludergli la...


Filippo Turconi ha vinto il 39simo Giro del Medio Brenta. Il varesino della  VF Group-Bardiani CSF Faizanè, già vincitore del Trofeo Piva, in volata ha regolato Luca Cretti della MBHBank Ballan CSB Colpack e Valerio Conti della Solution Tech Vini...


Dopo il tricolore a cronometro, Tommaso Cingolani si prende anche il titolo italiano su strada della categoria allievi che oggi è stato assegnato a Gorizia. Il talento marchigiano, della Petrucci Zero24 Cycling Team, originario di Senigallia in provincia di Ancona,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024