PROFESSIONISTI | 08/12/2017 | 07:06 "Il 2018 sarà dedicato completamente all’attività su strada anche se Marco (Villa il ct della nazionale pista n.d.r.) ci sta provando a farmi cambiare idea. Penso sarà difficilissimo, quasi impossibile, che avvenga". A precisarlo è stato mercoledì sera il campione olimpico di Rio 2016 Elia Viviani, in occasione della festa preparata dal Fans Club che porta il suo nome e che è guidato da Agostino Contin, conversando con il giornalisti al suo arrivo al Castello di Bevilacqua, in provincia di Verona.
Elia, che era affiancato da i genitori Elena e Renato, dalla mitica nonna Gina e dal fratello Attilio, è stato accolto da un lungo applauso. "Sono reduce da un intenso periodo di preparazione svolto in Sudafrica - ha precisato - e in questi giorni sarò particolarmente impegnato per una lunga serie di manifestazioni. La stessa cosa sta avvenendo anche per Elena (Cecchini la sua compagna). Questa sera non è potuta essere qui con noi perché da poche ore è arrivata all’aeroporto di Treviso proveniente dalla Germania e quindi è andata in Friuli a casa della sua famiglia. Anche perché io giovedì sarò via e quindi non ci sarà l’occasione per incontrarci. Siamo sempre via. L’ho sentita da poco al telefono e mi ha riferito che il viaggio di ritorno dalla Germania è andato bene".
Alla motivazione che l’ha spinto a mettere da parte l’attività su pista per dedicarsi alla strada Viviani ha risposto: "Voglio fare molto bene quest’ultima partecipando ad alcune importanti classiche a cui tengo molto e che, però, coincidono con il calendario gare a me più congeniali dei mondiali su pista".
A chi gli faceva notare se puntasse al Giro d’Italia, al Tour de France o alla Vuelta Viviani ha risposto: "Non lo so ancora. Nei prossimi giorni ci ritroveremo con i tecnici, i dirigenti ed i compagni della mia nuova società, la Quick-Step, per stabilire i programmi. Di certo spero di partecipare a uno o due dei tre grandi giri dopo la delusione di quest’anno. La mia nuova società, senza nulla togliere alla precedente, il Team Sky, ha anche un’ottima organizzazione e ho notato che i suoi vertici sono particolarmente vicini alla squadra. La scelta del mio cambiamento è stata motivata dal fatto che loro giustamente volevano continuare sulla linea che avevano intrapreso dopo che negli ultimi 5-6 anni li ha visti vincere tutto. Mi è sembrato giusto e lo capisco il perché loro non dovevano cambiare".
Viviani ha poi raccontato di essere sempre in giro per il mondo e che già lunedì 11 dicembre ci sarà il primo ritiro della Quick-Step in Spagna e precisamente a Calpe e dove si comincerà a tracciare i nuovi programmi.
Alla domanda di cosa pensa del Giro d’Italia 2018 Elia ha detto: "E’ bellissimo ed impegnativo ma da quello che ho potuto costatare ci sono cinque o sei tappe adatte alle mie caratteristiche". "Quella che si è appena conclusa - ha proseguito - è stata una stagione che si è raddrizzata ad un mese dalla fine e per questo posso dire che dopo lo straordinario 2016 quest’anno l’ho concluso con il sorriso. Se avessi vinto gli Europei di sicuro non avrei potuto vincere le due bellissime classiche di Amburgo e Plouay (complessivamente nel 2018 ha ottenuto 9 affermazioni). Prendo tutto quello di buono che arriva. L’errore commesso ai Europei in Danimarca (giunto secondo) è stato soltanto mio e me ne assumo le responsabilità al cento per cento. Situazione che non mi ha fatto dormire per diversi giorni".
"E’ stata dura per me lasciare il Team Sky - ha continuato Elia - perché era la squadra dove avrei voluto concludere la mia attività. Lo abbiamo capito entrambi che non potevamo coesistere perché loro avevano altri obiettivi ed io i miei. Sono felice per la nuova squadra perché crede in me e spera che possa far bene".
A quanti gli facevano notare che alla Quick-Step c’è un altro grande corridore con le sue caratteristiche, come il colombiano come Fernando Gaviria, Viviani ha detto: "Siamo due corridori simili che hanno gli stessi obiettivi e penso che non ci saranno problemi perché quello che conta è sapersi organizzare per il bene del team. Per iniziare bene l’obiettivo sarebbe partire con la Milano-Sanremo e se penso che lo scorso anno ero determinato e la stessa cosa era accaduta per il Giro. Ora vedremo quelli che saranno i programmi. In questo modo la mia nuova squadra avrà l’opportunità di vincere su più fronti e non su uno solo”.
Ieri Viviani, testimonial dell’Ail (l'Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma), ha anticipato l'intervento alla preparazione delle iniziative legate alle festività di Natale che erano previste per sabato 9, in considerazione che lunedì raggiungerà la Spagna per il primo ritiro con la nuova squadra.
È stata una manifestazione molto bella e ricca di significati quella che il Fans Club Bevilacqua Elia Viviani, nato nel 2010 con ll passaggio al professionismo del corridore di Isola della Scala, ha organizzato per festeggiare il campione, è stata inaugurata dall’improvviso arrivo in sala dei bambini e dei ragazzi della Parrocchia di Bevilacqua, guidati dal nuovo parroco, Don Michele, che hanno intonato festosi canti natalizi.
Alla festa di Viviani sono intervenuti, tra gli altri, il consigliere federale Corrado Lodi (“Elia è l’essenza del ciclismo moderno fatta di forza di volontà e di crescita. Lui ha interpretato nel miglire dei modi la multidisciplinarietà voluta dalla Federazione. Un esempio che rimarrà non soltanto per il ciclismo ma per tutto lo sport". Presente l’assessore allo sport del Comune di Bevilacqua, Stefano Baldrani ("Elia è vanto per il nostro Comune"), lo stesso don Michele ("ringrazio per essere con voi e sono contento che il nostro ambiente parrocchiale sia vicino a quello del ciclismo". Per l’occasione Viviani ha consegnato al parroco una busta con la raccolta svolta dal Fans Club.
"Ho una profonda gratitudine nei confronti di Elia per tutto quello che fa - ha rilevato dal canto suo il prof. Giuseppe Degani, ex presidente della Federciclismo di Verona e profondo conoscitore dello sport del pedale - . Quello che mi colpisce di questo ragazzo è che nonostante tutti i suoi innumerevoli impegni è riuscito a trovare l’occasione per stare con gli amici. Lo ricordo quando ha cominciato a correre con il Gs Luc Bovolone, sotto la guida di Lino Scapini, tecnico che ha messo a disposizione dei giovani i propri insegnamenti e che con dedizione ha fatto crescere tanti bravi ragazzi che saranno i cittadini di domani". La serata è stata conclusa dall’intervento di Alessia Piccolo e dello stesso Agostino Contin. Subito dopo il campione è stato preso letteralmente d'assalto da i suoi sostenitori ed è stato sottoposto alle foto di rito e ha autografato con dediche i suoi calendari che per l'occasione erano stati preparati. Servizio e foto di Francesco Coppola
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