Ivan Fanelli: sono maturato, ma voglio crescere ancora

| 24/04/2007 | 00:00
La stagione 2007 non era incominciata sotto una buona stella per Ivan Fanelli. Una fastidiosa tendinite lo aveva costretto a dare forfait all’Ouverture Nobili Rubinetterie-G.P. Costa degli Etruschi, un’ottima vetrina, dove avrebbe potuto esibirsi con i più forti velocisti nazionali. Poi, verso metà marzo, il rientro alle gare sulle strade della Croazia, per arrivare poi alla settimana appena trascorsa, con il doppio successo al Giro d’Abruzzo. Adesso la sua squadra, il team Cinelli Endeka OPD, contravvenendo a quelli che erano i programmi originali, ha voluto dirottare il ciclista tosco-pugliese sulle strade del Giro del Trentino, dove sembrano esserci due tappe adatte alle sue caratteristiche. L’appetito vien mangiando Ivan, meglio non perdere altro tempo e cercare di mettere subito del fieno in cascina. «Detto così, sembra tutto facile. Diciamo che mi sento bene; finalmente mi sono ben ripreso dai malanni di inizio stagione. Qui al Trentino si presenta un percorso che, ad incominciare dalla tappa di oggi, e più in particolare nell’ultima, sembra proporre tracciati che ben si adattano alle mie caratteristiche. Visto quanto sono riuscito a fare in Abruzzo, penso che sia giusto provarci». Non tutti conoscono a fondo le tue caratteristiche. I tuoi successi in Abruzzo sono stati ottenuti con volatone di gruppo a ranghi compatti. Forse al Trentino sarà un po’ diverso. «Diciamo che la severità del percorso potrà darmi una mano. Possiedo uno spunto veloce, ma prediligo gli arrivi in leggera salita e magari, a ranghi più ristretti. Se le salite dovessero fare una scrematura del gruppo, a me andrebbe bene. Anche al Giro dell’Abruzzo le tappe proponevano sempre dei percorsi piuttosto nervosi che penso alla fine, abbiano contribuito ad esaltare le mie qualità». Per la tua squadra, il team Cinelli Endeka OPD, il Giro del Trentino rappresenta un’ottima vetrina. Non sempre un team continental ha occasione di presentarsi alle gare più prestigiose del calendario nazionale. «Questo sicuramente. A volte regna una certa diffidenza. In Abruzzo però abbiamo dimostrato il nostro valore. La squadra si è sempre mossa con autorità. Penso che al di là dei successi, il nostro comportamento in corsa abbia sicuramente esaltato la nostra personalità. Qui al Giro del Trentino incontreremo sicuramente grosse squadre, corridori che saranno sicuri protagonisti al prossimo Giro d’Italia. Fare bene, significherebbe confermare quanto di buono abbiamo già fatto vedere sino ad oggi». Focalizziamo adesso sulla figura di Ivan Fanelli. Sei un atleta quasi trentenne; sei nato nel 1978. Molti si attendevano dei risultati già nelle passate stagioni. «Questo ritornello mi ha sempre girato intorno. Posso assicurare che con le realtà del ciclismo attuale non è facile emergere per un giovane. C’è troppa disparità di trattamento nei confronti delle squadre. Molto spesso un team continental viene relegato a svolgere un’attività agonistica meno eclatante, ma non per questo di minor valore. Certi risultati non godono della luce dei riflettori e tutto diventa più difficile. Spero comunque di avere intrapreso la strada giusta e di poter incominciare a raccogliere adesso, quello che mi è sfuggito nelle stagioni passate». Che cosa pensi abbia contribuito a questa tua evoluzione? «Gli anni che passano, lasciano sicuramente il segno. Poi, sotto il profilo professionale, penso che alla Cinelli Endeka OPD, ho trovato un contesto ottimale. La squadra è molto affiatata. I tecnici ed i manager ci seguono scrupolosamente. Le mie vittorie non sono arrivate per caso. La condotta di gara della squadra è stata sempre ispirata con ottimo raziocinio. Si è sempre cercato di pianificare al meglio, per poter ottenere le situazioni più congeniali per i finali di gara. Quanto affermo è confermato dai fatti: il successo di Coletta nella terza tappa ne è la dimostrazione. La sua fuga avrebbe costretto le altre squadre a lavorare in prospettiva di arrivo allo sprint; nello stesso tempo ci avrebbe creato un’opportunità in più che Gianluca è stato poi bravo a sfruttare». Vuoi mettere per favore definitiva chiarezza sulla tua carta d’identità. Vieni indicato come corridore tosco-pugliese. È giusto questo connubio di attributi? «Più che giusto. Io provengo da Triggiano, in provincia di Bari. La nostra è una famiglia di ciclisti. Mio papà correva ed anche mio fratello Antonio ha svolto la sua attività agonistica in Toscana. Adesso convivo con la mia ragazza Elena a Calcinaia, piccolo centro nei pressi di Pontedera, in provincia di Pisa. Anche i miei trascorsi tra gli under 23 alla Grassi Mapei e tra i Pro all’Amore & Vita, contribuiscono ad avallare la teoria che sicuramente sotto il profilo sportivo e professionale sia opportuno ritenermi toscano. La doppia attribuzione accontenta un po’ tutti per cui ritengo sia una soluzione ottimale».
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Vale sempre la pena ribadire le criticità che deve affrontare chi fa ciclismo giovanile in Italia, soprattutto quando a raccontarle sono addetti ai lavori di una certa esperienza. Questa settimana, in particolare, la nostra lente d'ingrandimento si è occupata del...


Il vociare, il respiro a volte un po’ in affanno, il cambio che scatta e la ruota che gira, che ha un suono indicibile a parole. È quando le strade rurali sono animate da bici e ciclisti che Gravellina esiste,...


“Siamo orgogliosi di sostenere e vivere lo sport in tutte le sue forme, perché rappresenta impegno, passione e voglia di migliorarsi. E già guardiamo al futuro: nel 2026 il Trofeo Top Automazioni diventerà ufficialmente una gara internazionale”: così recita il...


Vi ricordate da Michael Barry, ex professionista con la Postal, Discovery, Team Columbia, T-Mobile e Sky gregario di Armstrong, e di Demet-Dede ex campionessa del mondo juniores su strada nel 1989 e medaglia d'argento alle Olimpiadi di Atene 2004 nella...


Le condizioni di Kevin Bonaldo, l'atleta 25enne della Sc Padovani Polo Cherry Bank, colpito da un malore alla Piccola Sanremo di Sovizzo (Vi) rimangono stabili e invariate rispetto ai giorni scorsi. E' questo l'esito dell'aggiornamento medico odierno atteso con grande...


E' nato in Thailandia, a Chon Buri, maa fin bambino si è traferito in Spagna perché il padre Geert aveva emigrato a Cambrils per lavorare alla Katoen Natie una società belga attiva nel settore dei servizi logistici con sede ad...


Mouris è originario di Baambrugge, a Utrecht, vicino ad Abcoude in Olanda, e proviene da una vera famiglia di ciclisti. Suo fratello, Wessel Mouris (ex campione olandese su strada under 23), corre tra i professionisti per la Unibet Tietema Rockets,...


L’Olanda concede il bis nella terza giornata dei Mondiali di Kigali in Ruanda aggiudicandosi, dopo quella riservata alle ragazze, anche la cronometro maschile juniores con Michiel Mouris. Il classe 2007 del Team GRENKE-Auto Eder, capace di coprire i...


Danesi padroni della 89sima Coppa Collecchio per dilettanti che oggi si è svolto nel Parmense. Ha vinto Dennis Lock (seconda vittoria per il corridore della General Store Essegibi F.lli Curia dopo la Freccia dei Vini) davanti al suo connazionale Jaspar...


Domenica 5, lunedì 6 e martedì 7 ottobre. Brianza, Altomilanese, Varesotto. Mobili Lissone, Legnanese, Alfredo Binda. Agostoni, Bernocchi e Tre Valli. Tre giornate, tre territori, tre società organizzatrici, tre corse nate nel secolo scorso, ma che dal 1997 sono ufficialmente...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024