L'ORA DEL PASTO. L'ANGELO BIANCO

STORIA | 08/08/2017 | 07:22
“L’angelo bianco” aveva una Legnano da corsa, con il cambio Campagnolo a bacchetta, a due leve, una per lo sgancio della ruota, l’altra per la posizione della catena. Quando era a Bormio, saliva e scendeva dallo Stelvio. Quando era all’Abetone, a casa, inseguiva le corriere. La bici gli serviva per fare fiato e gambe. Per volare, “L’angelo bianco” usava gli sci.

A raccontare e ricordare Zeno Colò, l’altro giorno, proprio alla Casina sull’Abetone, per il festival Letterappenninica. A scoprire e svelare, a spiegare e precisare, anche a difendere e restituire quello che non gli era stato dato o gli era stato tolto. Lui, il Coppi della libera. Lui, il Mangiarotti dello slalom. Lui, il Consolini del gigante. Lui, il Carnera del chilometro lanciato. Lui, che negli anni Quaranta e Cinquanta collezionò titoli olimpici, mondiali e italiani nelle specialità alpine, e se non ci fosse stata la Seconda guerra mondiale, ne avrebbe conquistati il doppio.

Zeno Colò, che aveva un cuore grande così, 43 battiti al minuto, ma anche una sensibilità speciale per i bambini. Zeno Colò, che invece delle gambe aveva due tronchi, tant’è che solo lui poteva tenere quella posizione a uovo, arretrata, che gli permetteva di penetrare nell’aria sottile di Cervinia e Wengen, Oslo e Aspen, e di tronchi se ne intendeva, faceva il boscaiolo. Zeno Colò, che aveva imparato a sciare proprio grazie ai maestri d’ascia - l’Abetone è il regno degli abeti e dei faggi -, e le travi, lavorate, scheletrite, ricamate, si trasformavano in sci. Zeno Colò, che durante la guerra riuscì a gareggiare in Svizzera sotto falso nome, Blitz, lampo, perché lui e i suoi non avessero problemi. Zeno Colò, che inventò la tuta con la guaina aderente per scivolare contro il vento, e i lacci ai pantaloni larghi. Zeno Colò, che batteva le piste con una pala di metallo per spostare la neve e creare gobbette e trampolini per renderle più difficili e spettacolari (e spesso i concorrenti, ignari delle modifiche, dovevano essere recuperati appesi agli alberi).

A parlare di Zeno Colò c’erano amici, seguaci e discepoli: da Flavio Roda, presidente della Federazione italiana sport invernali, a Franco Matteucci, autore e regista televisivo e scrittore (Zeno compare nel suo “Il profumo della neve”), a Riccardo Crovetti, che di Zeno ha scritto la biografia “Sulle tracce dell’angelo bianco”. Tutte quelle volte che Zeno Colò tornava da una battuta di caccia con il cane, sfinito, al collo. Tutte quelle volte che Zeno Colò sgommava sulla sua Abarth 850, e poi fino sulla sua Ford Cosworth, obbligando i pedoni a scansarsi dalla strada. Tutte quelle volte che fumava le Nazionali semplici, anche subito prima, e anche subito dopo la gara (e morì per un tumore al polmone). Tutte quelle volte che accettava di fare l’apripista, ma solo se il tracciato della pista gli piaceva perché lo riteneva di grande qualità. E quella volta che si domandava se, nel chilometro lanciato, se si andasse più veloci con uno o due sci. E quella volta che s’incontrò con Gustavo Thoeni e i due, campioni anche nel silenzio, si salutarono con un nudo, semplice, essenziale, doppio ciao.
 
Marco Pastonesi
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Tadej Pogacar si è esaltato nella quarta tappa del Tour de France e a Rouen ha conquistato la vittoria numero 100 in carriera. «Questa è una vittoria fantastica. Mi è piaciuto con un finale come questo e con così tanti...


Tadej POGACAR. 100 e lode. Stronca un asso delle classiche, uno che sa come si fa, ma non gliela puoi fare troppe volte allo sloveno iridato. Cento vittorie in carriera a Rouen, in maglia iridata, battendo nettamente la maglia gialla...


La voleva, l'ha trovata sulle strade della corsa per eccellenza: Tadej Pogacar fa 100 vittorie in carriera! Il fenomeno sloveno della UAE fa sua la quarta tappa del Tour de France, la Amiens - Rouen da 174.2 chilometri, sferrando un...


Lorena Wiebes (Team SD Worx - Protime) era la più attesa ed ha vinto la terza tappa del Giro d'Italia Women. Ma a decidere la Vezza d'Oglio / Trento, non è stata una volata di gruppo bensì uno sprint a...


Con più di 2800 metri di dislivello in 219 chilometri e un primo Gran Premio della Montagna oltre quota 3400 metri d’altitudine, la Huzhu-Menyuan del Tour of Magnificent Qinghai era a tutti gli effetti la tappa regina della corsa...


Una bicicletta stilizzata, per ricordare un grande campione del ciclismo: è la scultura dedicata a Felice Gimondi che ha “trovato casa” nel cuore di ChorusLife, l’innovativo smart district di Bergamo.  L’opera è stata è stata svelata domenica, nel giorno inaugurale...


Si rafforza il legame tra ALÈ Cycling e il ciclismo internazionale: l’azienda veronese sarà partner ufficiale del Tour de Pologne Women 2025, firmando le maglie di classifica che verranno indossate dalle protagoniste della corsa a tappe femminile più prestigiosa della...


Settanta juniores hanno preso parte all’edizione n. 80 della Coppa Montenero nella località livornese, valevole anche per la 45^ Coppa Ilio Filippi e per il Campionato Provinciale. Il successo ha premiato il fiorentino Giulio Pavi Degl’Innocenti del Team Vangi Il...


Una festa rievocativa ha celebrato i 200 anni della Strada dello Stelvio, la “Regina delle Strade Alpine”. Il momento tenutosi lo scorso 5 e 6 luglio al Passo dello Stelvio, è stato un momento di indiscussa emozione. Qualche centinaia di...


Settantadue ore dopo il 3º posto ottenuto nella tappa inaugurale,  Alexander Salby trova il modo di mettere la sua impronta sul Tour of Magnificent Qinghai conquistando allo sprint la terza tappa della corsa cinese, la Huzhu-Menyuan di 219 chilometri. Il danese della Li Ning Star,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024