CARO MICHELE

PROFESSIONISTI | 22/05/2017 | 07:05
Caro Michele, come vorrei che tu fossi qui per aiutarmi a sopportare questo senso di vuoto che mi opprime. Mi basterebbe chiamarti, come facevo spesso, per poter discorrere qualche minuto con te del più e del meno; con la leggerezza che ti era propria.

Eravamo capaci di dire un’infinità di bischerate, un po’ su tutto. Si parlava seriamente del talento di Vincenzo Nibali, che ti mancava come pochi; si discorreva sulle potenzialità del “ragazzo”, Fabio Aru, che cresceva a vista d’occhio. “E per spiccare il volo chi meglio di me, che sono l’Aquila di Filottrano?”, mi dicevi tra l’orgoglioso e il divertito. Perché hai sempre avuto quel profondo senso di pudore a prenderti troppo sul serio. Non te la sei mai tirata e non hai mai messo il muso con chi non riconosceva in te il talento.

Non ho il physique du role, mi dicevi. “Non sono sufficientemente bello e alto, per guadagnarmi le attenzioni dei media”. “Per avere delle prime pagine forse dovrei farmi più amici tra i giornalisti: oppure fare semplicemente il giornalista”. E giù una risata delle tue, a cancellare tutto, anche quel poco di serio che avevi detto, che pensavi davvero e che era anche giusto che tu, anche per un attimo, pensassi.

Caro Michele, che tristezza vedere quelle immagini con Anna riversa disperata e inconsolabile sul tuo corpo immobile. Che pena provo a rivedere quelle ultime foto che hai postato poco prima di fare quella dannatissima ultima uscita in bicicletta. Che nostalgia la nostra ultima telefonata, sul calar della sera, in quel 21 aprile che diede i natali a Roma, quando da Trento ti stavi dirigendo felice verso Filottrano per poter riabbracciare Anna e i gemellini. “A 37 anni mi tocca fare anche la controfigura di Aru: ti rendi conto? Io, che vorrei solo evitare di fare brutte figure”.

E poi a raccontare come era andata la corsa, e il desiderio di uscire il mattino dopo il prima possibile, per tornare a casa e dedicare quel sabato a Anna e ai gemellini, visto che il giorno dopo eri ancora sul piede di partenza con la squadra per un nuovo ritiro, sull’Etna. “Mi porto avanti, quando arriverà la corsa, con Nibali e Quintana, io sono già lì. Mi basta uscire dalla camera e tagliare il traguardo. Chi se ne accorge?”.

Caro Michele eri uno spasso e sei stato per davvero un amico. Nel mondo del ciclismo, grazie al cielo, ne ho molti, ma tu eri uno dei miei punti di riferimento. Eri davvero speciale. Ci conoscevamo da una vita, e da una vita ci sentivamo per raccontarci di tutto. Ad ogni fine ritiro, quando scendevi da qualche montagna, mi chiamavi per raccontarmi come era andata. Come vedevi tizio e caio. Si parlava di ciclismo, ma anche della tua bella famiglia, dei bimbi, del cane, del pappagallo Frankie, di Mario Androni che eri andato a trovare e al quale avevi promesso di tornare un giorno per correre l’ultimo anno da professionista.

Mi davi l’impressione di avere le stimmate del direttore sportivo. Anche se tu non ci avevi ancora compiutamente pensato, perché ti consideravi a tutti gli effetti un corridore. Anche se l’amico Raimondo Scimone - giustamente - forse ti avrebbe voluto al proprio fianco, come osservatore di talenti, per la tua competenza e conoscenza del ciclismo, ma anche per quelle tue doti innate di PR, di uomo che sa tenere le relazioni, con semplicità e leggerezza.

Caro Michele, in momenti come questo vorrei dire tutto e niente.
Spesso non so cosa sia meglio. Raccontare tutto il bene che c’è in te, o tacere. Io ho pensato solo di dedicarti una copertina, che ad Anna, ai tuoi genitori, ai tuoi bimbi, a quanti di te porteranno nel loro cuore il dolce ricordo del tuo passaggio terreno, penso e spero possa far piacere.

Caro Michele è anche il titolo di un libro che io ho letto da ragazzo. Un bellissimo romanzo scritto da Natalia Ginzburg. Una storia epistolare, fatta di assenze. Quel Michele non c’entra nulla con te, visto che è un ragazzo un po’ sbandato, molto apprezzato dal padre e molto poco dalla madre. In questa storia tutti respirano «niente altro che la propria solitudine». Quella che provo io adesso. Quella che provano quanti ti hanno amato. Caro Michele è un libro fatto di lettere, che rompono il silenzio: lanciando grida inutili di disperata, impotente ed egoistica desolazione. Il racconto si apre in un inverno del 1970, per chiudersi nell’estate del ’71. La tua storia è finita tragicamente e in un attimo - giusto il tempo di una tua folgorante battuta - in un caldo e assolato mattino di primavera che preannuncia l’arrivo di una nuova estate. Ma quel giorno dentro di me è calato improvvisamente l’inverno: e ora sento solo un acuto e crudele senso di freddo. E di solitudine.

Pier Augusto Stagi, editoriale da tuttoBICI di maggio

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Nella giornata in cui l’Italia festeggia la Liberazione il cuore della Capitale è stato invaso dalle due ruote. Fedele ad una tradizione che ormai ha spento 77 candeline, è andato in scena il Gran Premio della Liberazione di ciclismo, storico...


Era atteso ieri in volata, invece spunta a sorpresa oggi in salita: Thibau Nys vince la seconda tappa del Giro di Romandia, la Fribourg - Salvan/Les Marécottes di 171 km. Il ventunenne belga della Lidl Trek ha bruciato Andrea Vendrame...


Tobias Lund Andresen sta vivendo unio straordinario momento di forma e dopo il secondo successo consecutivo al Giro di Turchia spiega: «Di certo non ho vinto per caso perché abbiamo lavorato duro durante tutta la stagione per arrivare ad ottenere...


Francesco Della Lunga ha vinto la classica Coppa Ardigò per dilettanti svoltasi a Pessina Cremonese. Dopo il successo di fine marzo a Ponte a Egola, il toscano della Hopplà Petroli Firenze Don Camillo concede il bis in Lombardia anticipando in...


Sulla scia dell’Eroica Nation’s Cup a tappe vinta dallo spagnolo Hector Martinez Alvarez, un altro evento importante e di prestigio in Toscana per gli juniores, il 48° G.P. Liberazione Città di Massa con ritrovo e partenza ufficiosa nella splendida Piazza...


Slitta alle 21.50, in questo giovedì di festa, l'appuntamento settimanale con Radiocorsa su Raisport. In collegamento ci sarà Fabio Baldato, direttore sportivo della UAE Team Emirates, per capire meglio il capolavoro messo in piedi da Tadej Pogacar alla Liegi-Bastogne-Liegi di...


Simone Buda si è imposto nella Coppa CadutI Nervianesi. Il 24enne della Solme Olmo, già vincitore in stagione del GP De Nardi, ha regolato in volata Cristian Rocchetta della UC Trevigiani - Energiapura Marchiol e Lorenzo Ursella, 21enne della Zalf...


Tobias Lund Andresen ci ha preso gusto e firma il bis nella quinta tappa del Giro di Turchia, la Bodrum - Kusadasi di 177, 9 km. In una volata lanciata lunghissima da Luca Colnaghi e poi da Danny Van Poppel,...


Ancora una giornata ricca di soddisfazioni per il Team F.lli Giorgi. La squadra del presidente Carlo Giorgi, oggi, 25 aprile, era impegnata su due diversi fronti. Cominciamo dalla splendida vittoria, la seconda personale della stagione, ottenuta dal trentino Elia Andreaus...


Le strade di Camignone regalano il primo storico podio alla formazione juniores del Team ECOTEK. A ‘impacchettare’ questo regalo alla formazione guidata dall’ex professionista Marco Zanotti è stato Paolo Nica, che ha chiuso al terzo posto il 60° Trofeo Caduti...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi