PROFESSIONISTI | 22/04/2017 | 13:14 "Siamo sconvolti. Fino a poche ore fa Michele Scarponi era qui tra noi, grande protagonista e vincitore di una tappa del Tour of the Alps
conclusosi a Trento. Pensare che, tornato a casa venerdi sera abbia
avuto appena il tempo di riabbracciare la moglie e i suoi bambini prima
che il destino lo strappasse alla vita è un dolore indescrivibile per
tutta la grande famiglia del ciclismo. Era anche un campione di
simpatia. Ai ritrovi di partenza era il più disponibile al rito degli
autografi, con il suo sorriso e il suo gusto per la battuta. Siamo
felici di avergli regalato l’ultima vittoria. Ma questo ci fa sentire
ancora più parte del dolore dei suoi cari". Giacomo Santini, Presidente del G.S. Alto Garda,
commenta cosi, con parole rotte dall'emozione, la tragica notizia della
morte di Michele Scarponi stamane, travolto da un furgone mentre era in
allenamento.
"Lunedì a Innsbruck, al Tour of the Alps, Michele era tornato alla vittoria dopo molto tempo, e questa notizia ci lascia senza fiato - aggiunge Maurizio Evangelista, General Manager del Tour of the Alps - considerando
che ci eravamo lasciati da poche ore. Non ci sono parole per esprimere
alla famiglia un dolore così forte, che é poi quello di tutto il
ciclismo. Michele Scarponi era un grande professionista innamorato del
suo mestiere, e soprattutto una persona squisita, sempre gentile e
disponibile con tutti. Il suo esempio deve restare per sempre nella
memoria di coloro che praticano questo sport".
Nato a Jesi il 25 Settembre 1979, Michele Scarponi ha vissuto nel 2011 la migliore annata della sua carriera, conquistando il Giro del Trentino
ed il Giro d’Italia, quest’ultimo a seguito della squalifica di Alberto
Contador. Nella corsa del GS Alto Garda si è classificato anche secondo
nel 2007, quarto nel 2010 e quest’anno, nel 2017, quando è riuscito
anche a centrare il suo unico successo di tappa nella frazione
inaugurale, Kufstein-Innsbruck, rompendo un digiuno di tre anni ed
indossando la maglia di leader della corsa. Negli anni aveva inoltre
instaurato un sincero rapporto di amicizia con Lina e Nerino Ioppi, all'epoca responsabili dell'organizzazione.
Venerdi
era rientrato a casa nelle Marche in tarda serata. Stamane alle 8 era
già in bici: la sua grande professionalità e l'amore per il ciclismo non
meritavano un destino così crudele.
Quando ti massaggiavo mi hai fatto sempre sorridere e divertire, abbiamo vinto la tirreno adriatico nel 2009, ho quella maglia, e tutte le tue dediche. Sei un grande!! Un abbraccio amico mio. Daniele
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