CIP E GOPRO. Va bene l’incertezza, ma l’instabilità no. Ci sono anni che vanno così, perché così è la vita e forse non è nemmeno il caso di farsi tante domande sul perché delle cose, ma in questa Sanremo edizione numero 107 instabile e sdrucciolevole, fatta di smottamenti e frane, ma soprattutto di tante e troppe cadute, porteremo il ricordo di Demare che vince e immediatamente dopo il traguardo viene travolto da accuse per comportamento antisportivo da uno dei senatori del gruppo, quel Matteo Tosatto, uno degli atleti più esperti e seri, il quale senza tanti giri di parole accusa il talentuoso velocista francese di essersi attaccato all’ammiraglia per rimontare il gruppo sulla Cipressa, dopo essere rimasto attardato in seguito a caduta. Le parole, in questo caso, stanno a zero. Le accuse di Tosatto e poi anche Capecchi, contro le difese di Demare e del suo diesse Guesdon. Mancano immagini, c’è qualche traccia, qualche elemento di valutazione postato dallo stesso corridore transalpino sul social Strava, da cui emergono tempi e velocità quantomeno sospetti. E qui arrivo al punto. Sempre Tosatto, proprio al sottoscritto il giorno dopo la Sanremo, ha espresso il suo pensiero, che si traduce nella necessità di ricorrere a questo punto alla tecnologia per far fronte a questi problemi. I corridori hanno i trasponder e la giuria potrebbe farvi ricorso. Inoltre, ogni atleta ha anche il proprio Srm, il computerino sul quale vengono registrati tutti i dati sensibili e su quelli si può ricorrere per verificare in caso di contestazioni dove sta la verità. Ma la verità è anche un’altra: ormai i corridori sono tutti in libertà vigilata, devono dare la loro reperibilità 24 ore su 24, per 365 giorni all’anno. Le loro biciclette vengono controllate a campione per verificarne la regolarità di pedalata che non deve essere assistita da propulsore esogeno, ora l’idea di arrivare anche a controllare al termine delle gare i vari trasponder, gps e i sofisticati software telemetrici che memorizzano wattaggi e velocità. A quando il cip sottocutaneo e una “gopro” puntata in fronte?
TROPPO SILENZIO. Rimango in argomento Sanremo, e resto in territorio francese, nel senso che il motivo di discussione è ancora lui: l’Arnaldo Demare. La Sanremo, presumibilmente, resterà sua. Nessuno gliela toccherà. Alla faccia delle accuse, dei watt sospetti e della velocità ascensionale. Il vincitore, tanto per cominciare, è di quelli che hanno un peso specifico: un ragazzo di soli 24 anni che ha alle proprie spalle già un curriculum di tutto rispetto. Quasi quaranta vittorie da professionista, un titolo mondiale under 23 e ora anche una corsa monumento che ti cambia la vita. Certo, le accuse restano, e i sospetti che il galletto francese abbia fatto il furbo ci sono, perché in questi anni di militanza nel mondo del ciclismo, una cosa l’ho imparata: se il gruppo mugugna e manifesta il proprio malumore, qualcosa deve essere successo. L’Arnaldo della Piccardia non può fare la verginella. Non può né dirsi indignato né tantomeno accusare gli italiani di essere invidiosi, perché non è assolutamente così. Piuttosto, per il futuro, se un corridore sfreccia a doppia velocità attaccato alla propria ammiraglia e fa qualcosa che va contro ogni buonsenso e contro questo dannatissimo codice non scritto, che lo si denunci subito, tutti assieme e immediatamente alla giuria. Come nel calcio si dice che i giocatori debbano essere i primi ad aiutare la classe arbitrale, questa buona abitudine dovrebbe valere anche per i corridori. È credibile che solo Tosatto e Capecchi abbiano visto qualcosa di anomalo? Perché non si è fatto “cartello” per andare a denunciare l’accaduto e ci si è limitati a brontolare qualcosa a dei giornalisti? Se suona poco credibile la difesa di Demare, è altrettanto brutto il silenzio di troppi corridori.
PLAYSTATION. Infine l’annoso problema della Sanremo da cambiare e di un vincitore che non ci ha toccato le corde dell’emozione (i fighi direbbero emozionali) e della fantasia. Vogliamo la mondializzazione del ciclismo, le corse in ogni angolo del globo, squadre attrezzate per la tripla attività e poi però vorremmo anche che i più forti corridori del pianeta si incontrassero sempre e comunque nei grandi appuntamenti. Non è possibile. È un problema dello sport tutto: lo vogliamo grande, ma i grandi vorrebbero sempre vincere tra i pochi. La MotoGp e la F1 - che sport non sono ma molto più semplicemente sono circhi - corrono in pratica sempre tra di loro, con un numero chiuso di case nel quale figura un numero chiusissimo di campioni che lottano per il titolo: massimo quattro piloti e spesso due moto o due macchine. Il calcio vorrebbe fare la stessa cosa, con una Super League meno democratica e più ristretta, riservata ai club più ricchi, amati e potenti. Il ciclismo in questi anni ha percorso la strada inversa. Si è allargato polverizzando di fatto corse e vincitori. Forse la via di mezzo sarebbe cosa buona e giusta nonché auspicabile: più eccellenza tra corse e squadre ma non toccateci l’imprevedibilità di un Demare che vince in via Roma. Certo, avrei preferito anch’io veder sfrecciare sul traguardo Nibali o Cancellara, Sagan o Kristoff, ma la vittoria meno attesa e pronosticata fa parte del gioco. Il Frosinone che pareggia con la Juventus all’ultimo minuto getta certamente nello sconforto i tifosi bianconeri ma c’è bisogno anche dei ciociari e dell’imprevedibilità del risultato per dare sale alla pietanza sportiva. È il bello dello sport, bellezza. Se poi si vuole la certezza di vedere come protagonisti solo e soltanto i soliti noti, due sono le strade percorribili: o tornare al ciclismo degli Ottanta e Novanta con team composti da soli quindici corridori e un capitano che si spartisce con altri cinque/sei leader le vittorie del calendario tutto, oppure c’è sempre l’opzione “playstation”: ognuno gioca con i propri beniamini e vince fin che si può e si vuole. Sai che divertimento…
Si è aperto nel segno di Romain Gregoire l’85° Giro del Lussemburgo. Con una volata lunghissima che gli ha consentito di respingere l’assalto di Marijn van den Berg, il giovane transalpino della Groupama-FDJ ha conquistato la frazione inaugurale, la...
La Nazionale Italiana è pronta a volare in Rwanda per il primo mondiale africano della storia delle due ruote. Dal 21 al 28 settembre Kigali sarà la capitale mondiale della bici e sulle sue strade saranno assegnati 13 titoli, equamente...
Il Grand Prix de Wallonie (1.Pro) è una questione fra velocisti e la risolve con uno sprint magistrale Arnaud De Lie. Il belga della Lotto trionfa di potenza scattando a 250 metri dall'arrivo in leggera salita e braccia al cielo...
Dopo il trionfo al GP de Fourmies di tre giorni fa, Paul Magnier ha ribadito di star attraversando un ottimo momento di forma conquistando la prima tappa, la Bardejov-Bardejov di 141.2km, dell’Okolo Slovenska (Giro della Slovacchia). Da principale favorito...
Pippo Ganna ospite a sorpresa della presentazione della Nazionale per i Mondiali. Qualche secondo di incredulità nel vederlo indossare la maglietta uguale a quella dei compagni, poi è lo stesso Pippo che spiega: «È sempre bello sentire il profumo d'azzurro,...
Con un orizzonte già segnato dai fasti del Mondiale Mountain Bike Marathon 2026, assegnato al progetto Mythos Primiero Dolomiti, l'associazione sportiva Pedali di Marca alza ulteriormente l'asticella e annuncia di aver formalizzato due importanti candidature per il futuro del ciclismo:...
Shari Bossuyt conquista la Cittadella di Namur e il Gp Wallonie.Al termine della salita a tornanti che conduceva al traguardo, la 25enne belga della AG Insurance - Soudal Team ha battuto in volata la vincitrice dello scorso anno Karlijn Swinkels (UAE...
Riescono a sognare queste due creature, anche in equilibrio precario. Aggrappati dolcemente ad una bicicletta, che è cavallo alato e mongolfiera, aquilone e bolla di sapone. Non è zucchero filato, perché non c’è nulla di dolce in una fuga da...
Ora è ufficiale. Davide Piganzoli correrà per il Team Visma | Lease a Bike nelle prossime tre stagioni. Il 23enne italiano è considerato un grande talento nelle gare a tappe e spera di crescere ulteriormente in questo ruolo con il...
La Vuelta si è appena conclusa come sappiamo, ma in Spagna si continua a discutere, tanto pubblicamente quanto nelle stanze della politica, perché fra poco più di un mese è in programma la presentazione del nuovo Tour de France e...