O ddio, fermate il mondo, vorrei capirci qualcosa. Il ciclismo sembrava bloccato da anni nel suo immobilismo, interrotto saltuariamente da qualche scandalo più o meno rilevante, talmente ripetitivo però da risultare comunque noiosa routine. Poi, improvvisamente, pochi giorni per sconvolgere tutto quanto. E adesso che ci prepariamo alla nuova stagione, ci accorgiamo che niente sarà più come prima.
Bombardati come siamo, rischiamo di non cogliere il fil rouge che unisce gli avvenimenti. Provo per questo a rimettere un po’ di ordine, restituendo al caos un senso compiuto. Punto primo: ai vertici dell’Uci non abbiamo più l’ineffabile McQuaid. La novità delle ultime elezioni è pesante. Se ne va l’uomo delle innovazioni stravaganti e delle ambiguità evidenti (caso Armstrong, conflitti d’interesse da chiarire). C’è da aspettarsi una rivoluzione, adesso? Io non so che cosa dobbiamo aspettarci. Posso eventualmente dire soltanto cosa chiederei io, se mai qualcuno mi chiedesse di esprimere semplici desideri. Non sono niente di che, però li ho ben chiari in testa. Mi piacerebbe che la mondializzazione non significasse appiattimento generale, soprattutto nei punteggi: vorrei che il Tour tornasse a contare un po’ più del Giro, il Giro un po’ più della Vuelta, certo, ma tutti e tre molto più dei girini e dei giretti nati in tutto il mondo, vorrei che le cinque classiche monumento assegnassero punteggi enormemente più alti delle classiche in Sri Lanka. In tema di doping, vorrei che i controlli li eseguisse un organismo terzo, che quelli a sorpresa fossero davvero una sorpresa, e che chi ci lascia la zampa sia destinato in automatico alla radiazione. Vorrei poi che il World Tour non fosse un Rotary chiuso, ma una specie di serie A dove i meriti sportivi portino a scudetto, retrocessioni e promozioni dalle categorie più basse. Vorrei che un corridore turco o somalo non diventasse più importante di uno spagnolo o di un italiano per il solo fatto che corre da solo e fa molti punti. Vorrei altre cose, ma non vorrei nemmeno farla troppo lunga. La speranza è che il nuovo in arrivo sia disposto ad ascoltare, a dubitare, a mettersi in gioco: basta, davvero basta con questi satrapi che credono sempre di avere la verità in tasca. In una. Nell’altra contano i soldi.
Niente sarà più come prima nemmeno in Rai. Lì le certezze sono solitamente granitiche e inamovibili, ma evidentemente quando cambia il vento politico cambiano anche le facce (mai sperare che a imporre cambiamenti siano il valore e i meriti). E comunque: il nuovo che avanza potrebbe essere Alessandro Fabretti, già noto per il suo impegno nel ciclismo, nonostante la sua prima passione resti il tennis (questo sport però gli è servito più che altro per la storica gaffe nella finale femminile del Roland Garros, anno 2011: durante una delle fasi più concitate del gioco, Fabretti fece una citazione classica per incitare l’italiana: “Panta Rei, cogli l’attimo Francesca”. Buona l’intenzione, disastroso il risultato: Panta rei in greco significa tutto scorre (ultimamente l’ho trovato scritto sulla porta del bagno di un ristorante, tu pensa i tempi). Forse Fabretti voleva dire Carpe Diem, cogli il giorno, cogli l’attimo, ma quella volta lo slancio classico non gli venne benissimo. In ogni caso, se gli tocca, Fabretti ora è atteso all’esame di maturità (tranquillo, non al liceo): da spalla deve diventare primadonna. Il passaggio non è semplice, perché non bastano le doti professionali, che lui ha, ma serve anche la personalità per tenere a bada quella specie di girone dantesco - dei vanitosi - che è casa Rai. Ce la farà? Facciamo tutti il tifo per lui, tenendolo però nel mirino. Sotto osservazione. Certo ha una strepitosa opportunità per cambiare trasmissioni e volti. Io gli auguro - a lui o a chi per lui - solo di trovare finalmente il modo di puntare sulla qualità, dopo anni di bassa quantità. Se ce la fa, monumento in portineria. Se invece sarà lui a farsi cambiare dagli altri, andrà anonimamente anch’egli ad allungare la lunga lista dei fallimenti che l’hanno preceduto.
Infine, niente sarà più come prima persino al Giro d’Italia. Sospesi tutti i vertici per il noto scandalo dei soldi spariti, non sarà più Acquarone il patron. Mi sono già espresso, lo ribadisco: fatico a considerarlo un ladro, fatico moltissimo. Per questo gli auguro di dimostrare la sua innocenza, così da farsi ritrovare puntuale alla partenza da Dublino. Nel ciclismo sconvolto del 2014, dove niente sarà più lo stesso, questa sarebbe l’unica conferma gradita.
L'Union Cycliste Internationale annuncia che la neozelandese Ally Wollaston e l'azzuro Elia Viviani rappresenteranno gli atleti su pista nella Commissione Atleti UCI. Poiché Ally Wollaston è stata l'unica candidata donna a presentare la sua candidatura prima della scadenza per la...
Il percorso del Tour de France è stato svelato e se da una parte c’è Tadej Pogacar che cercherà di conquistare la sua quinta Grande Boucle, sulle strade della corsa gialla i padroni di casa aspettano una sola persona: Paul...
Dopo aver ufficializzato l'innesto di quattro corridori italiani, uno spagnolo, un francese e un argentino, il Team Polti VisitMalta arricchisce il proprio roster 2026 con un atleta dalla nazionalità particolarmente significativa: quella maltese. Significativa è inoltre l'occasione in cui tale annuncio avviene:...
Vi piace sentirvi veloci? Tranquilli, non siete i soli a desiderarlo mentre pedalate. Oggi Wilier con la nuova Filante SLR ID2 vi porta in una nuova dimensione della velocità e lo fa con maestria e metodo. Il ciclista resta il cuore del...
Si è spento questa mattina, al termine di un mese nel quale ha lottato tra la vita e la morte sul letto dell'Ospedale San Bortolo di Vicenza, Kevin Bonaldo, l'atleta 25enne della Sc Padovani Polo Cherry Bank che era stato...
La VF Group Bardiani-CSF Faizanè ufficializza l’ingaggio di Matteo Turconi, classe 2007, proveniente dalla Bustese Olonia e fratello di Filippo Turconi. Il giovane varesino si è distinto nella categoria Juniores, conquistando cinque vittorie, tra cui una tappa al...
Il percorso del Tour de France 2026, annunciato ufficialmente ieri a Parigi, ha un obiettivo ben preciso: impedire che Pogacar vinca la corsa gialla con troppo anticipo. Sappiamo che il campione iridato è attualmente il corridore più forte del mondo...
Isaac Del Toro si è laureato campione messicano della cronometro. Il talentuoso 21enne della UAE Team Emirates – XRG ha ottenuto la vittoria completando i 16 chilometri da El Sauzal a Valle de Guadalupe in 25 minuti e 25 secondi....
Ha pedalato ad alti livelli per anni, è stata dirigente di importanti formazioni ciclistiche femminili e di ciclismo continua ad occuparsi. Natascha Knaven, moglie dell’ex professionista Servais, madre di quattro cicliste e manager di una squadra giovanile, ha pubblicato sui...
La data fatidica del 1° agosto ha dato il via al ciclomercato in vista della prossima stagione e tanti sono gli accordi già annunciati. Ecco i movimenti di mercato che hanno avuto per protagoniste le formazioni che faranno parte del...