Oscar tuttoBICI, il racconto di una Notte speciale

di Paolo Broggi

Trent’anni di Oscar tuttoBICI: un compleanno prestigioso per un premio che ormai è entrato nella storia del ciclismo italiano e ha saputo di­ventare negli anni un autentico punto di riferimento per l’intero movimento. 
Dal 1995, anno in cui questa rivista ha visto la luce, sono più di duecento i campioni di tutte le categorie che sono saliti sul palco nella Notte degli Oscar: alcuni di loro sono diventati dei grandissimi, altri magari buoni corridori, altri ancora hanno scelto strade diverse ma tutti hanno nel loro cuore un piccolo posto per la Notte degli Oscar. 
La scelta di chiamare alla ribalta nel­la stessa sera i migliori esponenti italiani di ogni categoria, maschi e femmine dagli Esordienti fino ai professionisti, si è rivelata vincente perché capace di regalare emozioni davvero uniche e un momento di incontro che non ha eguali nel corso dell’intera stagione.
La Notte degli Oscar tuttoBICI è an­data in sce­na giovedì 28 novembre a Mi­lano: il traffico della città congestionata non ha fermato nessuno, tut­ti hanno risposto presente all’appuntamento, nessuno ha voluto perdersi la magia di una Notte che è andata in scena, come è ormai tradizione, nei saloni dell’Hotel Principe di Savoia già addobbati per le imminenti feste natalizie. Un’atmosfera fantastica che ha accolto gli atleti, i campioni di ieri, gli esponenti dell’imprenditoria italiana, i manager, gli addetti ai lavori. 
Una storia che si ripete come detto dal 1995, quando l’Oscar nacque per la categoria juniores con il successo di Va­lentino China, in quell’anno campione del mondo della categoria. Da al­lora la Not­te degli Oscar è cresciuta, si è arricchita, è diventata grande ma non ha mai perso il carattere gioioso della festa, del ritrovarsi, del chiudere idealmente una stagione affacciandosi già sulla prossima che sta per arrivare.

BUIO IN SALA... A condurre la serata sempre loro, Lu­ca Gre­gorio e Riccardo Magrini, entrambi elegantissimi e in gran forma, pronti a raccontare una notte che scivola via ve­loce tra premiazioni e portate gustose, chiacchiere e scoperte.
A fare gli onori di casa, come da tradizione, il direttore di tut­toBICI, tut­tobiciweb e tut­tobicitech Pier Au­gu­sto Sta­gi: «È bello ritrovarci e ritrovarvi ancora una volta per celebrare questo che è diventato il Natale del ciclismo, un momento di incontro per unire idealmente due stagioni. Lo facciamo accogliendo i campioni di tutte le categorie e il fior fiore dell’imprenditoria italiana. Mi piace ricordare che quando tuttoBICI e l’Oscar sono nati, il dottor Giorgio Squinzi è stato tra i primi sostenitori e che la dottoressa Adriana Spazzoli ci ha fortemente spinto a creare gli Oscar per le ragazze che pedalavano, con una visione illuminata quando la parità di genere era un’espressione che non era ancora stata creata. Poi ho avuto la fortuna di conoscere Ennio Doris e di misurare la sua autentica passione per questo sport e avere qui con noi stasera sua moglie, la signora Lina, per me e per tutti noi è motivo di grande orgoglio».
E ancora: «Abbiamo al no­stro fianco la Fon­da­zione Moltenti che si spende in aiuto dei ciclisti meno fortunati, la Alé con Alessia Piccolo che accarezza la pelle con i suoi prodotti e che ha sempre fatto tanto e tanto farà per il ciclismo, in particolare quello declinato al femminile. Vicino a noi realtà come Visit Malta che ha scelto tuttoBICI per ampliare i suoi orizzonti, grandi squadre come UAE Emirates e Jayco AlUla che sono protagoniste sulle strade del mondo, gli amici di Androni Giocattoli e di System Cars, una new entry nella nostra famiglia, per finire con quello straordinario moto perpetuo, vera fucina di entusiasmo, che è Nicola Miceli con la sua ACM Asfalti. Un saluto, e concludo, a grandi campioni come Gianni Motta, Francesco Moser e Gianni Bu­gno, ad imprenditori che rappresentano realtà di successo come Claudio Marra della FSA, Sal­vatore Truglio di Pro­logo, Stefano Vi­ganò e Sara Ce­sa­rotti di Garmin, Ro­bert Carrara e Gian­luca Pozzi di Drali, la famiglia Guerciotti: tutti amici che hanno voluto essere con noi per questa festa, ai quali ovviamente va il nostro grazie».

E dopo il saluto del direttore, quello del presidente federale Cordiano Da­gnoni: «Quello con l’Oscar tuttoBICI è diventato ormai un appuntamento fisso del finale di stagione, un premio unico perché ha la capacità accomunare nella stessa serata i talenti più giovani e i grandi campioni. tuttoBICI e il Team Rodella formano davvero una grande famiglia e tutti noi dobbiamo dirvi grazie per tutto quello che fate per il movimento del ciclismo italiano».

I PIÙ GIOVANI. E finalmente eccoci ai premi con gli Esordienti ad aprire la serata: il padovano Carlo Ceccarello ha conquistato l’Oscar come miglior Esor­diente del I° anno mentre il cremonese Riccardo Longo è tornato alla festa ad un anno di distanza dalla pri­ma volta, imponendosi come  mi­glior Esor­diente del secondo anno. Ad accoglierli sul palco la signora Lina Tom­bolato che ha regalato uno dei momenti più emozionanti della serata: «Vi confido che è la prima volta che partecipo ad una festa di ciclismo e questa serata mi fa riprovare le emozioni di quando ero bambina: mio papà era “coppista” e quando il Giro d’Ita­lia passava vicino a casa mi portava con sé ad applaudire i corridori. E poi ho avuto Ennio (Doris, ndr), anche lui tifava per Coppi e gli veniva la lacrima  quando parlava di lui. Così come ricordo che la nostra Tombolo, allora un piccolo paese, faceva tutta il tifo per Beghetto, che ha vinto tre mondiali su pista e il titolo olimpico nel tandem con Bianchetto. Questo era il mio ciclismo e mi fa piacere ritrovarmi accanto a questi ragazzi ai quali ho ricordato che per raggiungere grandi traguardi bisogna essere pronti a fare grandi sa­crifici. Devono avere coraggio e af­frontarli per arrivare lontano».
A chiudere la pagina dedicata agli Esordienti è stata Nicole Bracco, piemontese della Sc Cesano Maderno, la più giovane della serata con i suoi 13 anni ancora da compiere, che è stata premiata da Chiara Androni di An­dro­ni Gio­cattoli: «Questa per noi è la categoria... ideale visto che realizziamo giocattoli per bambini e quindi con i giovani abbiamo una affinità speciale» ha detto l’imprenditrice novarese. 

DUE GIGANTI. Accomunati da un fisico davvero imponente i due ragazzi premiati per la categoria Allievi. La mantovana Maria Acuti del Vc Sovico-Vangi è stata premiata dal dottor Claudio Pecci, direttore del Centro Sport­ivo Mapei: «Questi pre­mi targati Ma­­­pei sono stati fortemente voluti ne­gli anni da Adriana Spazzoli e Gior­gio Squinzi perché Ma­pei sceglie di premiare il talento, la costanza e la passione di giovani sportive che si impegnano con profitto, dedizione e sacrificio nello sport come nella scuola». 
Ed ecco il turno di Lorenzo Campa­gnolo, veneto della Borgo Molino Vigna Fiorita, al quale è stato atribuito l’Oscar per il miglior allievo. A premiarlo Am­brogio Romanò, titolare della System Cars, al suo debutto sul palco dell’Oscar: «Il ciclismo mi ha insegnato a diventare uomo e oggi sono felice di poter contribuire ad aiutare questi ra­gazzi che stanno inseguendo un sogno bellissimo».
Il secondo spezzone di premiazione si è aperto con una sorpresa: il Premio Lucia e Pietro Rodella, che la storica famiglia di fotografi - anche se il termine è ormai riduttivo visto il loro impegnio a 360° nel mondo della produzione e la cura dell’immagine - ha istituito nel 2012 per celebrare un esponente dei media che abbia a cuore il ciclismo e si spenda per promuoverlo.
Quando è stato chiamato sul palco, il nostro redattore capo Paolo Broggi non se lo aspettava davvero, ma Sil­vano Rodella lo ha accolto con un sorriso grande così e un abbraccio forte: «Fin da quando io e la mia famiglia abbiamo ideato questo premio, avevo detto a Pier Augusto che Paolo meritava di riceverlo e stasera finalmente glielo consegniamo celebrando i trent’anni di tuttoBICI e degli Oscar».
«Sono sorpreso e contentissimo di questo riconoscimento completamente inaspettato - ha confessato Paolo -: devo ammettere che Pier Augusto e tutta la famiglia Rodella me l’hanno fatta sotto il naso, visto che sono stato io ad occuparmi della scaletta di questa serata. È un grande onore e sono estremanente orgoglioso di ricevere questo premio: dalla famiglia Rodella: ci co­nosciamo da anni, lavoriamo insieme da tantissimo tempo e questo da ancora più valore, per me, alla loro decisione di avermi scelto. Li ringrazio davvero dal profondo del cuore».

Il RE DEL MONDO. Ed ecco che - magie che solo qui possono accadere - nella Notte degli Oscar spunta un arcobaleno! A portarlo è Lorenzo Mark Finn, campione mondiale della categoria Juniores, che approfittando della trasferta dalla sua Liguria nel pomeriggio è andato sulla Colma di Sormano per vedere il punto nel quale è scattato Tadej Pogacar nell’ultimo Lombardia, proprio in maglia iridata.
«Questa scelta è un segnale importante - ha detto Mauro Gianetti, CEO e team principal della UAE Emirates nel consegnargli il premio - per tutto il ciclismo italiano perché questo ragazzo ha le potenzialità per fare davvero belle cose. Quanto a UAE Emirates, siamo ovviamente felicissimi della stagione che abbiamo vissuto, nella quale abbiamo ottenuto 81 vittorie con 21 corridori diversi e con un Tadej Pogacar assolutamente straordinario, e del successo che sta raccogliendo il nostro im­pegno per promuovere l’uso della bicicletta negli Emi­rati. Quanto a me, in un team che occupa ormai 200 persone ognuno ha un ruolo preciso ed il mio compito è quello di mettere tutti nelle condizioni di dare il meglio».
Se Finn ha fatto il suo esordio alla Not­te degli Oscar tuttoBICI per Chantal Pegolo si è trattato di un ritorno visto che nel 2022 la ragazza friulana del Team Conscio Pedale del Sile aveva già vinto nella categoria Allieve. 
A consegnarle l’Oscar è stata Veronica Squinzi, amministratore delegato di Mapei: «Sapete bene che Mapei è sempre stata fortemente legata al ciclismo e questo sport è parte integrante della nostra vita: papà Giorgio pedalava,  mio marito Emanuele pedala: possiamo dire che il ciclismo per Mapei non è solo legato ai mitici “cubetti di gloria” ma è una realtà vissuta da tutta la famiglia.

PRONTI AL SALTO. C’è anche chi dal palco dell’Oscar tuttoBICI si prepara al grande salto verso il professionismo e una carriera che auguriamo loro possa essere felice. È il caso di Sergio Meris, ventitreenne bergamasco della MBH Bank Colpack Ballan CSB che ha conquistato l’Oscar come mi­glior Élite dell’anno: «Sto vivendo un momento bellissimo, sono appena tornato dall’Olanda dove ho svolto il pri­mo raduno con la Unibet Tietema, una squadra giovane ma con grandi ambizioni nella quale spero di trovare il mio spazio».
A premiarlo Brent Copeland, general manager della Jayco AlUla: «Questa festa è un vero e proprio evento che aspettiamo tutti con ansia e al quale partecipiamo con grande entusiasmo. Ormai per le nostre squadre i giovani sono un vero e proprio punto di riferimento, abbiamo costituito un apposito staff per lo scouting, li seguiamo, li aiutiamo a crescere e naturalmente siamo sempre alla ricerca di nuovi talenti».
In partenza verso l’estero è anche Edo­ardo Zamperini, ventunenne veronese che ha vinto l’Oscar Under 23 tornando a Milano dopo averlo conquistato già quando era allievo: «Il futuro per gran parte di noi è all’estero e negli ultimi due anni è proprio cambiata la mentalità - spiega il campione italianmo della categoria -. Prima il nostro sogno da juniores era quello di andare alla Zalf, oggi invece si sogna di approdare nel Devo Team di una grande squadra. Io ho avuto questa possibilità con la francese Arkea B&B Hotels e sono convino che lì avrò la possibilità di crescere».
Zamperini ha conquistato il Gran Pre­mio Visit Malta che gli è stato consegnato dall’onorevole Roberto Pella, presidente della Lega del Ciclismo Pro­fessionistico. «Ringrazio innazitutto per l’invito e mi sento già della famiglia visto che, da quando sono alla guida dell Lega, la prima cosa che faccio al mattino è prendere lo smartphone e leggere cosa scrive tuttobiciweb. Io sono convinto che il ciclismo rappresenti qualcosa di veramente importante per il nostro Paese e sto lavorando con il governo perché si investa nello sport per promuovere la salute. Non c’è sport più bello del ciclismo, lo dico sempre, anche perché per andare a vedere i corridori non si paga...».

L’UOMO DEI RECORD. Non era mai successo, nella Notte degli Oscar, che un corridore salisse due volte sul palco per ritirare altrettanti premi: il primo a riuscirci è Jonathan Milan. Lasciamo che il nostro racconto proceda secondro scaletta e quindi ecco il gigante friulano pronto a ritirare l’Oscar tuttoBICI come miglior giovane professionista della stagione, premiato da Nicola Miceli di ACM Asfalti.
«In questa stagione ho affrontato importanti cambiamenti, la Lidl Trek mi ha dato fiducia e io ho cercato di ripagarla al meglio. C’è ancora tanto da fare ma sono pronto a fare un altro salto di qualità».
Entusiasta l’ex prof Nicola Miceli: «Sono un grande tifoso di Milan e per me premiarlo è un onore. Un consiglio? Deve imparare ad essere ancora più cattivo e ambizioso, perché ha dimostrato di avere le doti per fare grandi cose al Giro e può ripetersi anche al Tour». 

IL PREMIO SPECIALE. La seconda sorpresa della serata coinvolge un nome storico del ciclismo italiano: Pao­lo Guerciotti. La sua azienda ha tagliato il traguardo dei 60 anni in questo 2024 e, con la complicità dei suoi figli Alessandro e Micaela, tuttoBICI ha voluto consegnargli un premio speciale.
«Mi avete fatto un regalo bellissimo, pensate che la nostra prima officina, che misurava solo 20 metri quadrati, era proprio a 100 metri da qui... Sono felice di festeggiare questo anniversario con voi e con i miei figli, davvero bravissimi a non farmi sospettare nulla...».
Ed è proprio Alessandro che sottolinea: «Io non ho corso in bici come papà, ma sono entrato presto in azienda e ho fatto una bella gavetta, imparando tutto in quel mondo che non conoscevo e posso dire che di strada ne abbiamo fatta davvero tanta».
Micaela Guerciotti conclude: «Anch’io ho iniziato in azienda ma poi sono an­data a lavorare per qundici anni in una multinazionale dove non ero “la figlia del capo”, ho fatto importanti esperienze e poi ho capito che era il mo­mento di tornare per dare il mio contributo alla storia della Guerciotti. Ed eccoci qui, tutti insieme, pronti per continuare questa splendida avventura».

LA REGINA. Ogni festa che si rispetti ha la sua regina e la Notte degli Oscar non fa eccezione. Elisa Longo Borghini per la settima volta si è laureata cilcista dell’anno: «Il mio segreto? A dire il vero, non lo so. Io faccio il mio lavoro spinta da un amore smisurato verso questo sport. In più sono ambiziosa e cerco di migliorare anno dopo anno, cerco di pormi sempre dei nuovi obiettivi. E siccome non sono nata fenomeno, posso raggiungerli solo lavorando al meglio ogni giorno, cercando di dare sempre il massimo».
A premiarla, un’altra regina, Alessia Pic­colo, amministratore delegato di Alé Cycling: «Noi siamo un gruppo di donne, curiamo in partticolare l’abbigliamento delle donne, anche nel mon­do delle corse abbiamo lavorato tanto con le donne. Bello quindi premiare la migliore di loro: brava Elisa». 

UN CT DI CASA. Un altro habitué della Notte degli Oscar è Marco Villa per la quarta volta eletto miglior tecnico dai lettori di tuttobiciweb: «Credo che il mondiale ad ottobre abbia portato qualche voto in più sull’onda dell’emozione. ma so che paragonare il mio lavoro a quello dei direttori sportivi è molto difficile. Il mio compito è quello di mettere i ragazzi, che arrivano già preparati grazie alle loro squadre, nelle condizioni di dare il meglio nelle poche occasioni che hanno di lavorare in pi­sta. E consentitemi di dire che sono orgoglioso di questo premio che voglio condividere con lo staff che lavora con me da anni e con la Federazione che ci ha messo a disposizione tutto quello che avevamo chiesto».
A premiarlo, il presidente della Fonda­zio­ne Iseni y Nervi Fabrizio Iseni e il direttore sanitario del Gruppo Iseni An­­drea Macchi che ha sottolineato: «Noi siamo vicininissimi allo sport, pra­tichiamo la bicicletta come mezzo di prevenzione cardiovascolare metabolica che la Fondazione offre gra­tuitamente alla popolazione. Con il presidente Iseni siamo da sempre vicini al mondo del ciclismo e per noi è motivo di grande soddisfazione essere partner di tuttobiciweb».

L’ULTIMA STELLA. La serata vol­ge al termine ma c’è ancora una stella chiamata a brillare, c’è nuovamente Jonathan Milan che deve salire sul palco con un cambio... all’americana con il suo ct Marco Villa. 
E allora si parla proprio di pista: «Que­sta stagione è stata studiata nei dettagli con la collaborazione tra squadra e Na­zionale e i risultati sono arrivati su entrambi i fronti. E certo non ho intenzione di abbandonare la pista, anche perché ad un velocista come me offre la possibilità di trovare un colpo di pedale eccezionale. Probabilmente nelle prossime due stagioni salterò qualche appuntamento, magari gli Europei, per concentrarmi sulla strada ma se mi chiedete di Los Angeles io vi dico che voglio esserci. A proposito, Marco po­co fa è stato modesto: lui fa un lavoro straordinario insieme allo staff e per noi atleti è un punto di riferimento prezioso. Vorrei un applauso per lui...».
A consegnare a Milan l’Oscar come miglior prof dell’anno, Mario Molteni e la Fon­dazione Ambrogio Molteni: «Come Fondazione il nostro impegno è quello di aiutare ciclisti che hanno avuto me­no fortuna rispetto ad altri nella vita: come chi pedala, non ci fermiamo mai. Questa sera premiare Jo­nathan mi dà enorme piacere proprio perché viene dalla pista, specialità che amo e che dà ai campioni un colpo di pedale straordinario».
L’ultimo applauso è per Jonathan che ha un sorriso per tutti, posa per mille e più foto e quando le luci si spengono è ancora lì a parlare di ciclismo, di obiettivi, di gare e di record.
È il destino dei campioni e della Notte degli Oscar: nemmeno il tempo di spegnere i riflettori ed è già tempo di pensare a domani.

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