Editoriale

di Pier Augusto Stagi

GRAZIE. Si volta pagina e cambierà la storia. Tra un mese o giù di lì (il 20 febbraio, a Roma) conosceremo il nome del nuovo presidente della Federazione. La corsa è già iniziata, con una volata lunga, lunghissima. Sono ancora lì, tutti e quattro, che zigzagano per cercare di prendere la ruota dell’avversario. C’è chi è uscito allo scoperto senza paura del vento contrario, come Silvio Martinello, campione olimpico ad Atlanta, più volte iridato e un passato da ciclista di prim’ordine e ora, dopo anni da commentatore di cose ciclistiche per la tivù e la radio di Stato, per quello che è stato e per quello che sarà, ha deciso di buttarsi nella mischia per provare a fare una Federazione a sua immagine e somiglianza, ed è altrettanto chiaro che ha tutto per poterci riuscire e farlo bene.
Con lui, in questa contesa, c’è Nostra Signora della Federazione, conosciuta, conosciutissima dalla piccola grande famiglia del ciclismo: Daniela Isetti. È una politica ormai fatta e finita. Ha esperienza da vendere, in questi anni ha messo a disposizione di Renato Di Rocco e di tutto l’emiciclo politico il proprio sapere. Ha esperienza, ha conoscenza: se Martinello è simbolo di discontinuità, la Isetti rappresenta la prosecuzione di una storia che a grandi linee conosciamo già. Nostra Signora del ciclismo è figura rassicurante: questo potrebbe essere il suo vero programma. Il suo punto di forza.
Poi c’è Cordiano Dagnoni, che forse per il ciclismo nazionale è meno conosciuto di Daniela Isetti e Silvio Martinello, ma è chiaramente l’anello di congiunzione dell’una e dell’altro. Corridore nato in una famiglia di corridori. Imprenditore e manager di successo, da ormai qualche anno anche navigato politico: consigliere, vice-presidente e poi presidente del Comitato Regionale Lombardo. Insomma, ha un curriculum di assoluto valore e prestigio.
Infine, ma solo in ordine “discesa in campo”, Fabio Perego, che puntava alla poltrona della Lombardia e, dopo aver perso una battaglia, ha virato su Roma sperando di vincere o condizionare la guerra. Non farà chiaramente una marcia - quella su Roma - ma proverà ad incidere, avendo anche lui conoscenza profonda della materia e una passionaccia che è proprio “accia”, tanto è vero che di tanto in tanto proprio passione e temperamento gli fanno perdere punti in un mondo che ama essere blandito, senza essere bandito. Tutti e quattro, in ogni caso, sono profili di assoluto livello, su questo non ci sono dubbi. Chi la spunterà? Ah, saperlo. Non ne ho idea, anche perché con un sistema elettorale siffatto è difficile prevederlo e dirlo.
Grandi elettori che gestiscono deleghe e voti di una maggioranza silenziosa, per non dire silenziata. Un sistema elettorale che di democratico ha davvero pochino. Dicono machiavellico, io mi limito ad un più laconico imbarazzante. Ad un amico ho chiesto di recente: ma come sta andando la compravendita dei voti? E lui di rimando: basta guardare chi ha pagato le raccomandate dei delegati per capire chi è in vantaggio. Insomma, se le poste non consegneranno la posta rischiamo di non avere il presidente.
A parte gli scherzi, vorrei una votazione di tutti i tesserati, nessuno escluso, anche di chi non organizza, anche di chi non ha ragazzi da portare alle corse, ma se paga le quote tessera, avrà il diritto di esprimersi, o no?
Nel 2021 non è difficile: basta un computer, una password e il gioco è fatto. Invece giocano ancora una volta loro, gli eletti: in tutti i sensi. Ogni comitato provinciale ha diritto ad un Grande Elettore, più un Grande Elettore per ogni 15 società aventi diritto di voto (non tesserate, perché ce ne sono tante che non hanno corridori e non organizzano, ma pagano solo le tasse e quindi non hanno diritto di voto). Con questo gioco la Lombardia è quella che presenterà a Roma il maggior numero di Grandi Elettori: 39 in quota società, 10 in quella atleti, 3 diesse, per un totale di 52 voti che pesano, che contano. Vanno convinti, e questi spesso sono molto ben disposti ad ascoltare per farsi convincere, con promesse di commissioni, di contributi e chi più ne ha più ne metta. Il Veneto vale 26 delegati in quota società, 7 atleti, 2 diesse e via elencando. Saranno 280 “eletti” ad andare a Roma per decidere il presidente, con una elezione che nemmeno l’azzeccagarbugli e don Abbondio sarebbero riusciti a pensare, ma così va lo sport in Italia. Queste sono le linee guida tracciate dal Coni che non sente la necessità di mettersi al pari con i tempi e prende ancora tempo.
In ogni caso, un presidente della Federazione c’è e lotta ancora con noi: Renato Di Rocco. Presidente dal 2005, Di Rocco ha deciso di fare un passo indietro. Lo fa nell’anno in cui forse poteva anche andare avanti, perché ha portato in porto probabilmente la stagione più complessa e difficile di sempre, nella quale ha però dimostrato tutte le sue doti e capacità politiche e diplomatiche per far ripartire in sicurezza il nostro movimento. Per assurdo va via nel momento in cui sarebbe stato utile che restasse ancora per un po’, almeno fino alla fine dell’emergenza. Lo so, quello che sto scrivendo farà venire a molti l’orticaria, ma è ciò che penso. A quelli che vogliono il sangue, che amano piazzale Loreto, io ricordo quello che è stato fatto in questo pazzesco anno pandemico appena archiviato: un lavoro tutt’altro che semplice e banale, tutt’altro che facile. Ora sono in quattro a correre verso una poltrona che è ambita e prestigiosa, ma oltre alla poltrona ci saranno corridoi da percorrere, tavoli da organizzare e porte da aprire: non sarà facile. Occorre pazienza e conoscenza. Buon Anno e buon lavoro a chi verrà. A Renato, che fin qui ci ha condotto, il mio più sincero grazie.

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Seconda vittoria in altrettante tappe disputate all’Okolo Slovenska per Paul Magnier. Il ventunenne francese della Soudal Quick-Step, leader della corsa dopo il successo ottenuto ieri a Bardejov, ha confermato di essere attualmente ingiocabile allo sprint in Slovacchia conquistando...


Oggi alle 18.50 su Raisport torna Radiocorsa. Della Vuelta vinta da Jonas Vingegaard ne parleremo con Antonio Tiberi, sfortunato protagonista della corsa spagnola, ma anche con Paolo Rosola, ex DS Gazprom Rusvelo, per commentare le proteste pro-Pal che hanno ‘amputato’...


La Lega del Ciclismo Professionistico, guidata dal Presidente Roberto Pella, presenta un progetto di rilancio e potenziamento del servizio di Radio Informazioni, elemento strategico e imprescindibile per la comunicazione, la sicurezza e lo spettacolo delle gare. Un’attività non lucrativa, attualmente in perdita economica, ma sostenuta interamente dalla Lega Ciclismo. Il...


Il Team Jayco AlUla ha ingaggiato l'esperto belga Amaury Capiot con un contratto biennale e continua così la sua campagna di rafforzamento per le Classiche. Il 32enne Capiot ha oltre 10 anni di esperienza nel gruppo professionistico: dotato di una...


Mapei, leader mondiale nella produzione di prodotti chimici per l’edilizia, conferma il suo impegno storico nel mondo del ciclismo come Main Partner dei Campionati Mondiali di Ciclismo su Strada UCI 2025, che si terranno per la prima volta in Africa,...


Il corridore e il preparatore, l'atleta e lo studioso, un ragazzo totalmente dedito al ciclismo in tutte le sue componenti: c'è Luca Vergallito "al completo" nel quarto d'ora di conversazione con Carlo Malvestio, inviato per noi in Canada, che potete...


Appuntamento con la storia: il campionato del mondo di ciclismo sbarca in Africa e quella di Kigali 2025 (dal 21 al 28 settembre) è una “prima assoluta” per il Continente, non a caso proposta nella Paese delle Cento Colline, che...


Ieri pomeriggio alla presentazione della Nazionale Italiana per il mondiale di ciclismo di Kigali abbiamo avuto l'occasione di scambiare qualche battuta con Marco Frigo, unico azzurro in forza al Team Israel PremierTech, al centro del ciclone per il genocidio in...


NABICO, azienda veneta produttrice di nastri manubrio 100% Made in Italy e personalizzabili, presenta il nuovo nastro Bio Galibier,  un prodotto sostenibile realizzato con oltre il 35% di componenti bio-based certificati ISO 17025 ma soprattuto un prodotto che si allinea agli altri della gamma NABICO...


Dopo l'eccelente Tour de France e la vittoria alla Liegi Bastogne Liegi di Kim Le Court, le Ile Maurice è di nuovo al centro dell'attenzione con il giovane Tristan Hardy. Classe 2008, il giovane mauriziano difenderà la sua bandiera, che ricorda...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024