Nibali: «Giro difficile in un anno difficile»

di Pier Augusto Stagi

Non ha mai accampato scu­se, men che meno adesso. Non ha mai sopportato la commiserazione, la pe­na: è troppo orgoglioso, Vincen­zo, per aggrapparsi a questi sentimenti che non gli sono propri, che gli sono troppo lontani. Vincenzo è un hombre vertical, un corridore tutto d’un pezzo, che da un pezzo calca le scene del ciclismo mondiale da assoluto protagonista e la comparsa non l’ha mai fatta, neanche in questo Giro bi­slacco, difficile come pochi, per mille e più ragioni che non stiamo più qui a ri­cordare.
È andata così: non bene. Ed è lui il pri­mo ad ammetterlo. È lui il primo a va­lu­tare la sua corsa rosa come non bella, ma la vita va anche accettata per quella che è, e il siciliano lo fa senza paura, guardando in faccia la realtà come ha sempre fatto.
Tutti, fino all’ultimo, hanno sperato nel miracolo. Nel ribaltone che poteva ac­cadere ai Laghi di Cancano, nella tappa dello Stelvio. Vin­cenzo ci ha abituato a questo tipo di imprese, ma questa volta i sogni sono rimasti tali. Di quel pomeriggio resta un bacio lanciato da lontano alla moglie Rachele e alla figlioletta Emma appena tagliato il traguardo. E poi, le sue parole, piene di onestà: «Gli altri vanno più forte, non c’è altro da dire», ammette. Ottavo a 4’51” da Hin­dley al traguardo, ottavo a 5’47” dalla maglia rosa Kelderman nella classifica generale.
Si sperava nella terza settimana, quella in cui spesso lo Squalo ha sempre tirato fuori il meglio di sé da buon diesel quale è.
«È andata così. Il Giro di ottobre non è stato per nulla semplice, per mille e più ragioni - dice il fuoriclasse siciliano -. Ma nella vita bisogna anche accettare le situazioni che non ci piacciono. L’im­portante è poi sedersi e cercare di capire cosa non ha funzionato e i perché. La giornata dello Stelvio è stata chiaramente molto dura, anche perché verso Campiglio già avevamo accumulato tan­ta fatica. Sullo Stelvio la Sunweb ha fatto un ritmo molto forte, poi ha preso in mano la situazione la Ineos e il gruppetto dei migliori è esploso. Io sono rimasto solo, ho proseguito come potevo e al traguardo sono arrivato assieme alla maglia rosa Almeida».
Questa è la cronaca di una resa, ma poi c’è anche una riflessione su quanto sta accadendo nel ciclismo.
«Se ne sta parlando ormai da un po’, ma è chiaro che è in atto un cambiamento importante e radicale. Noi vecchi (Enzo, classe 1984, è il più vecchio di quelli che hanno concluso nella top ten, ndr) siamo rimasti in pochissimi. Lo ripeto: è stato un Giro difficile. Sia­mo arrivati qui senza sapere come stavamo, senza punti di riferimento, senza un rodaggio adeguato per via di una stagione compressa e velocissima. Ho sentito parlare e ho anche letto di un livello medio basso, quasi che qui ci fossero delle mezze calzette, ma non è così. È ingiusto ragionare in questo modo, sia per noi che abbiamo qualche anno di più, sia per i giovani emergenti che hanno fatto vedere cose mol­to belle. Vi posso assicurare che le me­die e i valori espressi sono sempre sta­ti molto alti. Almeida è stata una scoperta e anche nella tappa regina, quella dello Stelvio, ha perso ma non è co­lato ha picco. Si è difeso con grande intelligenza e lucidità: mi ha davvero impressionato».
E adesso? Sono in tanti a chiedersi se lo Squalo sarà in grado di essere ancora competitivo tra un anno nei Grandi Giri, o se dovrà virare verso le corse di un giorno. A giorni (il 14 novembre) compirà 36 anni, non sono pochi, tanti alla sua età sono già ex da almeno quattro anni. Il coach Paolo Slongo e il team manager Luca Guercilena preferiscono non tirare ancora le conclusioni affrettate: «Questa è una annata da prendere con le pinze e va valutata con assoluta calma: è già buono che si sia corso e si siano disputate quasi tutte le corse più importanti del calendario», spiega Slongo.
«Di Richie Porte per diverse stagioni si è detto che non potesse più arrivare ad ambire ad un podio di un Grande Gi­ro, poi quest’anno ha chiuso terzo il Tour - spiega Luca Guercilena, acuto team manager della formazione statunitense -. Bisogna avere pazienza, sia nel crescere i ragazzi, sia a dismettere grandi corridori come Vincenzo. Lui è integro, ha voglia di correre, ha dimostrato anche in questo Giro chiaramente non felicissimo di essere ancora lì, nella élite del ciclismo mondiale, non ce ne sono poi tanti. Enzo è un patrimonio e come tale va considerato e ge­stito. Ora che il sipario è calato, vedremo di fare con assoluta calma tutte le valutazioni del caso. L’ho già detto: i giovani hanno fretta e sono agguerriti, ma for­se questa stagione-Covid ha anche condizionato chi non è più giovanissimo, e aveva più bisogno di tem­po e serenità».
E lo Squalo?
«È stata un po’ una “stagionaccia”. È andata un po’ così. Strana, con tante sorprese. Dennis, per esempio, non lo avevo mai visto così forte in salita. Io non mi sono mai sentito davvero bene, al contrario del 2019. Ho cambiato tan­te cose e certamente il problema Covid non ha aiutato, perché ha costretto la squadra a dividere i gruppi di lavoro. Saranno tanti gli aspetti da analizzare e con calma, al momento opportuno, ci siederemo per farlo e per preparare la ripartenza».

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Una grande giornata di celebrazioni per i successi di quest’anno con il mirino puntato ai Giochi Olimpici Invernali da ospitare il prossimo. Alla Casa delle Armi del Foro Italico, a Roma, è andata in...


Enrico Gasparotto torna... sui suoi passi: dal prossimo anno, infatti, sarà direttore sportivo del Team Bahrain Victorious. Gasparotto ha trascorso due stagioni con il Bahrain Victorious come corridore durante gli anni di formazione del team, nel 2017 e nel 2018,...


In vista della stagione ciclistica 2026, si è svolto a Milano un incontro strategico tra il Presidente della Lega Ciclismo Professionistico, Roberto Pella, il membro del direttivo Mauro Vegni, e le squadre italiane per un confronto costruttivo sulle principali tematiche...


Il 26 marzo 2023 si spegneva Ugo de Rosa, indimenticato produttore di biciclette che ha legato la sua produzione e la sua fama a calibri da novanta e oltre come Merckx e Moser. Nel cimitero della sua Cusano Milanino è stata...


Michael Matthews ha rinnovato il suo contratto con il Team Jayco AlUla fino alla fine della stagione 2027. L'otto volte vincitore di tappe nei Grandi Giri ha dovuto affrontare una stagione 2025 difficile dopo che gli è stata diagnosticata un'embolia polmonare...


Anche il giovane talento ungherese Bàlint Makrai (06/10/2006) passerà professionista nel team MBH Bank Ballan CSB Colpack nel 2026. Per il passista magiaro, che viene da Vac,  una bella opportunità dopo una sola stagione nella categoria U23 in cui ha dimostrato...


Arjen Livyns approderà al team XDS Astana nella stagione 2026: ha firmato un accordo annuale. Il ciclista 31enne è uno specialista delle Classiche del Nord, dove solitamente supporta il suo leader. Tra i migliori risultati individuali di Livyns nel 2025...


Sono ancora vive le immagini della Vuelta di Spagna e dei manifestanti pro Palestina e visto che lo sport unisce e non separa, lo Stato di Israele pensa di ospitare una partenza del Tour de France sulle sue strade. Dopo...


Un'altra vittima, un'altra tragedia della strada, un altro pirata in fuga. È accaduto ieri alla periferia di Bologna, attorno all'ora di pranzo: Ettore Pausini, 78 anni, stava rientrando verso casa in sella alla sua mountain bike quando è stato investito...


Dovete trasportare la vostra gravel in aereo e siete pieni di dubbi? Metteteli da parte e per farlo puntate sulla Aerocomfort 3.1 Gravel di Scicon Sports, la nuova borsa porta bici che punta tutto su robustezza e praticità, ovvero tutto quello...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
OSCAR TUTTOBICI 2025. SCEGLIETE IL MIGLIOR TECNICO ITALIANO DELL'ANNO
Dieci candidati, tocca a voi assegnare il Gran Premio Fondazione Iseni y Nervi





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024