Editoriale

di Pier Augusto Stagi

CINQUE. Come i marchi di casa nostra che equipaggeranno quest’anno cinque team di World Tour. Cinque aziende di casa nostra non sono poche e per noi dev’essere motivo di orgoglio, uno dei pochi in questo interminabile periodo di vacche magre. Cunque eccellenze del made in Italy che non si piangono addosso, ma sulle proprie spalle caricano il fardello e il carrello della spesa senza badare a spese. Pinarello è lì da anni a fianco del team più vincente e solvibile di tutti, la Ineos (ex SKY). Ernesto Colnago non è da meno e prosegue il proprio cammino insieme agli arabi della Uae Emirates di Mauro Gianetti e Beppe Saronni. Quindi c’è la Bianchi che da anni è al fianco degli olandesi della Jumbo Visma. E poi ecco la Wilier Triestina dei fratelli Gastaldello che, oltre alla Total Direct Energie, si è presa anche i kazaki dell’Astana dall’anima italiana. Ultima ma non ultima la De Rosa, che torna nel grande giro delle eccellenze con la Cofidis del neo acquisto Elia Viviani. Un salto per due: sia per la formazione diretta da Cédric Vasseur che per il marchio con il cuore, quello di Ugo e dei suoi figlioli. È un’Italia dell’impresa, che ama le sfide e le scommesse. È l’Italia migliore, quella delle cinque sorelle che si mette in gioco e per stare al gioco si fa in quattro.
 
QUATTRO. Il voto che diamo alla Jumbo Visma che, forte di tre corridori del calibro di Tom Dumoulin, Primoz Roglic e Steven Kruijswijk, ha deciso di girare alla larga dal Giro e puntare tutto sul Tour. Va bene che la Grande Boucle è il massimo che ci possa essere, ma diversificare gli obiettivi (leggi investimenti) è una regola aurea. Un quattro anche all’Uci, per la sua sapiente riforma. Io resto convinto che questo sport abbia bisogno di poche regole certe e chiare. E magari di soli 15 team di massima serie.

TRE. Come le wild-card rimaste a disposizione degli organizzatori. In verità sono solo due, ma per il Giro d’Italia diventano tre grazie alla Total Direct Energie che, pur avendo il diritto di partecipare a tutti i Grandi Giri, ha declinato l’invito lasciando libero il proprio posto (fatto molto singolare: se farà giurisprudenza finirà per lasciare ben più di una scoria, creando precedenti pericolosi). Quindi tre carte d’invito che gli organizzatori rosa dovrebbero e potrebbero riservare interamente a team di casa nostra. Alle nostre ultime tre squadre di seconda serie rimaste. Tre eroi di nome Gianni Savio, Bruno Reverberi e Angelo Citracca, che a dispetto di tutto e di tutti tirano dritto per la loro strada e provano a tenere in piedi il nostro malandato sistema ciclistico, da anni in equilibrio precario. A soccorrerli, forse, la Rcs Sport, che tra qualche giorno dovrebbe dare i nomi dei team invitati. Forse anche in casa Cairo hanno capito che qualcosa per il nostro movimento va fatto. Mauro Vegni di dubbi non ne ha mai avuti, il grande capo Paolo Bellino qualcuno di più. Veniamo da giorni di festeggiamenti, ma aspettiamo un momento prima di stappare un buon prosecco.
 
DUE. Come le cose che vorrei dire ad un amico, a quel Gigi Sgarbozza, ex corridore professionista e da anni amatissimo opinionista per la tivù di Stato, che in occasione del Gran Galà del ciclismo organizzato da Vincenzino Santoni a Porto San’Elpidio, ha gridato il proprio sdegno e preoccupazione per uno sport professionistico che non fa gola ai ragazzi perché troppo povero. Non è tollerabile - ha spiegato ad alcune tivù locali - che chi vince il Fiandre porti a casa solo 20 mila euro. E per avvalorare questa tesi, ha chiamato in causa Jannik Sinner, 18 anni, talento emergente del tennis mondiale, che in tre giorni ha guadagnato 70 mila euro. Tutto vero, ma i tennisti, da Sinner a Federer, per arrivare a Djokovic o Nadal, vivono di sponsor personali e di montepremi. I ciclisti no, hanno stipendi importanti e altrettanto importanti tabelle premi. È vero, Alberto Bettiol ha vinto il Fiandre che vale solo 20 mila euro, ma chiedetegli cosa guadagna. Il suo emolumento è a sei zeri. Questo ragionamento può valere per Marta Bastianelli e tutte le cicliste come lei. Loro sì di strada da fare ne hanno ancora parecchia. Ma fin quando non si arriva ad uno status di professionismo riconosciuto, tutto resta piuttosto aleatorio. Quindi caro Gigi, il ciclismo di problemi ne ha tanti, ma non mettiamo in giro voci che non corrispondono al vero. Oggi fare un team di World Tour è impresa ardua proprio perché giustamente i corridori sono ben pagati. Paragonare il format ciclismo con quello del tennis, per dirla alla Antonio Di Pietro, che c’azzecca?
 
UNO. O sarebbe meglio scrivere Una. Una sola squadra nella massima serie. Nella serie A del ciclismo, nel World Tour, nella Champions League del pedale. Una sola formazione tra le donne, grazie alla Alé BTC Ljubljana di Alessia Piccolo. A loro abbiamo dedicato la copertina. Una scelta storica per un momento molto particolare. Il ciclismo maschile è un ghiacciaio che si sta lentamente ritirando, quello femminile è in forte espansione, anche se di strada da percorrere ce n’è ancora parecchia. Le donne non sono più sopportate, ma sono in tanti a volerle supportare. C’è terreno fertile, c’è progettualità e entusiasmo. È un movimento che si sta emancipando, tanto che alla fine potrebbe anche far bene al movimento maschile tutto. Sono le donne che salveranno il mondo, anche quello della bicicletta. Per questo e non sol,o per questo, Buon Anno!

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Il passista polacco Marcin Budzinski è il 20° corridore del team MBH Bank Ballan CSB Colpack. Nato il 24 aprile 1998, alto 1, 78 m per un peso forma di 70 kg, è un atleta che predilige le gare di...


Tra i giovani corridori che hanno maggiormente impressionato in questa stagione c’è Paul Magnier, il ventunenne della Soudal – Quick Step che nel 2025 ha ottenuto 19 vittorie. Lo abbiamo visto a fine stagione trionfare al Tour of Guangxi, dove...


Si avvicina l'appuntamento con La Notte degli Oscar, che segna la conclusione ideale della stagione 2025 e traghetta verso una nuova avventura. Di scena ci saranno, come sempre, i migliori atleti dell'anno in ogni categoria: ve ne presentiamo uno al...


Piccola spigolatura circa un datato, datatissimo, documento (se vogliamo chiamarlo così…), qui riprodotto, che testimonia il senso d’appartenenza, orgogliosa di un passato quasi remoto, e sempre gelosamente custodito e talvolta esibito negli anni, sempre conservato con cura nel portafoglio, proprio...


La fascetta di sicurezza K-Traz Zip3 XL può essere il giusto alleato per un momento di sosta o per fissare la bici ad un palo in un bel viaggio in bikepacking. Semplice, leggera ed efficace ha tutto quello che serve per...


In un setting e un palco degni di X-Factor per preparazione, attenzione ai dettagli e giochi di luce, la Space 42 Arena di Abu Dhabi oggi ospiterà gli UCI Cycling Esports World Championships 2025. Ad organizzarla è la piattaforma MyWhoosh...


Chi nasce a Novi Ligure, “città dei campionissimi”, in bicicletta è obbligato a ben figurare. Infatti Gabriele Peluso nella stagione su strada 2025 in maglia Ecotek bella figura l’ha fatta più volte: ha vinto una tappa più la classifica finale...


La Israel Premier Tech si prepara a cambiare pelle in vista della prossima stagione e annuncia attraverso i social che ci sono novità in arrivo: «La stagione 2026 è dietro l'angolo e un nuovo capitolo ci aspetta! - ha scritto...


Per il secondo anno consecutivo Abu Dhabi e la Space 24 Arena si preparano ad ospitare le finali degli UCI Cycling Esports World Championships, in programma sabato 15 novembre. I migliori 40 atleti specializzati (20 uomini e 20 donne) si...


Gli indizi si stanno susseguendo e portano tuti in un’unica direzione: Mathieu Van der Poel sta pensando sempre più concretamente al triathlon. Qualche giorno fa vi abbiamo parlato della scommessa con il suo amico e compagno di allenamento Freddy Ovett,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024