Gatti & Misfatti

Mental coach

di Cristiano Gatti

Seguire il discorso, ritagliato dalla Gazzetta: “Mi sto trovando mol­to bene con il nuovo staff. Mi piace che si sia preso in considerazione, prima ancora della preparazione e della prestazione, l’aspetto umano, la se­renità. Stare bene, avere equilibrio, passare anche qualche giorno in più in famiglia: questo conta. Troppe volte si par­la di numeri, si pensa troppo ai test e ai watt, ma per raggiungere questi numeri devi stare bene ed essere sereno”.

Sembra un brano tratto dai Saggi di Montai­gne, è semplicemente la ripartenza di Fabio Aru, atteso in modo trepidante da tutto un popolo, prima ancora che da se stesso. Dopo un lun­go e interminabile giro alla ricerca di un perché, perché da tre anni ormai non riesca più a ritrovarsi, il punto d’arrivo è a suo modo sconvolgente. Non tanto per il contenuto, quanto perché sia servito un interminabile calvario per arrivarci. Aru ci dice che sen­za stabilità, senza equilibrio, senza armonia, senza quella be­nedetta pace interiore che tutti gli uomini inseguono, tanti senza arrivarci mai, Aru ci dice che senza un cielo sereno dentro è impossibile fare bene qualunque cosa, ciclismo compreso. Sot­tolineatura sua: troppe volte si sta lì a misurare il watt in più o in meno, ma prima dei numeri c’è l’anima.
Per capirci subito: nel ciclismo, senza watt non si va da nessuna parte. Io posso essere un mi­stico anacoreta distaccato da qualunque cruccio umano, ma senza le gambe non vinco sul Mortirolo. Eppure non finisce qui. Parlando di gente che i watt li ha in abbondanza, che le gambe le fa girare alla gran­de, è chiaro che la differenza risiede al centro del pen­siero e del sentimento. Re­gistrare questa centralina si­gnifica registrare l’intera macchina. Non a caso, assieme agli influencer e ai transgender, l’epoca moderna ci ha portato anche il mental coach. Un capo-officina che pone mano ai sofisticati circuiti interni per metterli a bolla, là dove si riscontrano an­sie, angosce, fragilità, spettri e sbalestramenti vari. Ac­canto al misuratore di potenza, un misuratore di coscienza.

Ognuno cerca e trova il suo mental coach i­dea­­­le. C’è chi l’ha tro­vato semplicemente in una brava moglie. Chi l’ha trovato in un’università americana. Qual­cuno, alla vecchia, ri­sparmia soldi avendo già trovato i più grandi mental coach nel­l’antichità, da So­crate a Gesù Cristo, da Sene­ca a Erasmo, da Montaigne a Voltaire. Si cerca, si cerca, qual­che volta si trova. Ma non sempre. Co­mun­que mai abbastanza.

Èpersino troppo ovvio di­re che per qualche temperamento animalesco e belluino il mental coach non serva a granchè: in quel caso, se mai, può servire qualche tisana rilassante, per limare un po’ gli spigoli all’irruenza e all’intemperanza, ma­gari anche per mettere qualche argine all’IO ipertrofico che carica a tutto spiano con la semplice certezza d’essere un semidio.

In generale, però, la vocina pacata e vagamente ascetica del saggio, sia es­so un professore universitario o i “Dialoghi Morali”, questa vocina può essere la migliore stampella per tutti, soprattutto nei momenti cupi dell’esistenza. Magari non serve a vincere niente, cioè non cambia i risultati, ma certamente aiuta a incassare meglio le sventole che nella vita ci arrivano da tutte le parti. Non c’è come raggiungere una certa im­perturbabilità dell’animo per sentirsi poi stranamente anche più in gamba e in salute, persino più vitali ed energici. A posto la centralina, a posto il motore. È di questo che bisognerebbe parlare, quan­do certi genitori ancora si chiedono a cosa serva far studiare i figli: zucconi materialisti palancai, non serve a crescere un avvocato o un in­ge­gnere, serve prima di tutto a crescere una persona. E Dio solo sa quanto ne abbiamo bisogno.

Facendola tanto lunga, non vorrei mai che qualcuno immaginasse una mia aspirazione segreta a fare il mental coach di qualcuno. Nel caso, sgombro il cam­po dal sospetto: ho già il mio da fare con i miei mental coach, quella gente che ha scritto libri sublimi rovistando nelle nostre segrete, perché possa im­maginare di insegnare qualcosa a qualcuno. No, se ho avviato il di­scorso è semplicemente perché le pa­role di Aru mi han­no molto colpito. Seguo­no quelle di Moreno Mo­ser, che ha espresso concetti simili scegliendo di correre in una squa­dra più familiare. Nel mondo dell’ipertecnologia e della scienza depravata, emergono bisogni più metafisici che fisici: è un segnale. Se davvero i watt fan­no un passo indietro, lasciando un po’ di spazio alla serenità, significa che finalmente ci si sta po­nendo il grande dilemma: co­struire prima l’atleta o prima l’uomo?

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Terzo successo su quattro prove per Lucinda Brand nella Coppa del Mondo di Ciclocross donne elite. La regina olandese, già vincente a Tabor e a Terralba domenica scorsa in Sardegna (non ha disputato la manche di Flamanville) oggi si è...


Sappiamo che al Giro non ci saranno Pogacar e Del Toro, Evenepoel e Antonio Tiberi, si spera possa esserci Jonas Vingegaard, che da nostre fonti risulterebbe avviato ad un importante sì. Un punto di domanda, grande quanto una nazione, grande...


È il tempo di festeggiare una fine e un nuovo inizio. È il tempo dei bilanci e delle valutazioni, dei ricordi e dei sogni. È il tempo di un brindisi che si fa augurio e di candeline che si fanno...


Si è conclusa nella peggiore maniera possibile l'avventura di Giovanni Carboni con la Unibet Rose Rockets. Il corridore si era unito alla squadra belga quest'anno a ma a settembre è stato sospeso dall'UCI a causa di anomalie inspiegabili nel suo...


La consueta cena sociale di fine stagione del Team F.lli Giorgi si è svolta lo scorso venerdì al ristorante Pio Nono di Erbusco, nel Bresciano, dove il presidente Carlo Giorgi ha radunato tutta la squadra, amici, sponsor, autorità per festeggiare...


La maggior parte delle squadre si trova in ritiro in Spagna, tra Costa Blanca e Isole Baleari e ieri a incontrare la stampa, per il consueto media day a Benidorm, è stata la UAE Emirates XRG che ha svelato obiettivi...


Capita di prendere freddo, inutile girarci tanto attorno. Anzi, in tutta franchezza, il freddo fa quasi parte dei giochi se prevedete di affrontare una discesa o uscite presto alla mattina. Ecco, se cercate una protezione aggiuntiva, una sorta di asso...


È stata un’annata davvero speciale per il comitato provinciale di Lecco che nel 2025 ha spento 30 candeline, tanti affiliati, tanti successi e la ciliegina sulla torta regalata da Filippo Conca con il suo titolo italiano su strada. Ieri sono...


È una pubblicazione che nel titolo e nel sottotitolo - "Il ciclismo giovanile,  Il valore delle relazioni nel ciclismo moderno" - rappresenta con evidenza didascalica i temi trattati dall’autore, il dottor Davide Marceca con la collaborazione del prof. Sergio Introzzi, autore...


È arrivata la sentenza della giustizia ordinaria sul caso del team W52-FC Porto: l'ex allenatore Adriano Quintanilha è stato condannato a quattro anni di carcere mentre il direttore sportivo Nuno Ribeiro dovrà scontare una pena di nove mesi. Il team...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024