PROFESSIONISTI | 11/01/2017 | 07:40 Vincenzo Nibali ha scelto la Vuelta a San Juan per inaugurare ufficialmente la nuova maglia della Baharin-Merida. Fatto già di per sé importante, visto che Vincenzo è uno dei corridori più rinomati del panorama internazionale e perché, nonostante la sua recente nascita, la squadra è una delle più forti del circuito.
La 35ª edizione della Vuelta a San Juan non sarà solo Vincenzo Nibali ma è indubbio che il siciliano sarà la vera star avendo al suo attivo un palmares invidiabile nel quale spiccano la Vuelta di Spagna 2010, i Giro d’ Italia 2013 e 2016 e il Tour de France 2014. Il leader della Baharin -Merida è uno dei sei corridori che nella storia del ciclismo possono vantarsi di aver vinto la “Tripla Corona”. Jacques Anquetil, Felice Gimondi, Eddy Merckx, Bernard Hinault e Alberto Contador, sono gli altri eletti che figurano in questo particolare olimpo di grandi specialisti delle gare a tappe. Una compagnia di tutto rispetto.
“Questa sarà la mia prima partecipazione alla Vuelta a San Juan”, dice l’ italiano. “Paolo Slongo, il mio preparatore, mi ha detto che è una gara ideale per riprendere contatto con le gare perché non è troppo dura, ma nello stesso tempo presenta alcune tappe nelle quali mettersi alla prova. Inoltre, mi piace correre in Argentina dove ho moltissimi tifosi”.
Se non bastasse, ogni volta che Nibali ha iniziato la stagione in sud America ha statisticamente ottenuto grandi risultati. E’ ovvio che questo paese gli porta fortuna. “Iniziare in Argentina è diventata per me una tradizione. Ho un feeling speciale con questo paese, e mi porta fortuna. Ogni volta che ci ho debuttato, infatti, la stagione ha sempre preso una buona piega” spiega Vincenzo.
Lo ‘Squalo’, tuttavia, non si accontenterà di fare la “gamba” e di fare le prime foto dell’anno con la nuova divisa. E’ riconosciuto, infatti, ovunque lo spirito battagliero che lo contraddistingue. Non ci sarà quindi da stupirsi se lo vedremo battagliare in qualche tappa o per la classifica generale così come accaduto nel 2010, quando vinse la classifica generale del Tour de San Luis, e nel 2012, quando chiuse quarto sempre nella stessa corsa di apertura.
“L’obiettivo principale dell’anno sarà il Giro del Centenario” spiega senza tanti fronzoli. “Ha un percorso duro e difficile, adatto a me, e mi piacerebbe tornare a vincerlo, specialmente in una edizione così speciale. Per questo motivo ci tengo ad iniziare col piede giusto”.
La squadra, che farà il suo debutto nel continente americano, nata grazie alla spinta del principe del Baharin Nasser bin Hamad Al Khalifa, ha come obiettivo far conoscere questo paese del Medio Oriente al mondo come grande destinazione per affari e turismo di alto livello.
“Dopo diversi anni in Astana, dove è accaduto di tutto, successi ed episodi meno felici, sentivo che era giunto il momento di cambiare aria e andare alla ricerca di nuovi stimoli”, continua lo ‘Squalo’. “La squadra Bahrain-Merida è nata un poco alla volta, però alla fine abbiamo formato un gruppo che, sono sicuro, si imporrà all’attenzione di tutti fin da subito”.
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