PROFESSIONISTI | 09/06/2016 | 09:54 Daniel Martinez, con i suoi vent'anni appena compiuti, è stato il corridore più giovane del Giro d'Italia. E ha portato a termine la sua prima esperienza in una grande corsa a tappe. Dopo il debutto tra i professionisti con il Team Colombia, con la Wilier Southeast è arrivata questa grande opportunità per il ciclista bogotano
Qual è il bilancio del suo Giro? «È stata un'esperienza molto dura, anche perché non sapevo come sarei arrivato alla terza settimana. Prima della corsa rosa avevo sì disputato la Volta a Catalunya o il Tour de Langkawi, ma tre settimane sono un'altra cosa. Ho imparato tutto: a gestire le energie, a lavorare per la squadra, ad affrontare una corsa così difficile…».
Qual è stato il momento più bello? «Difficile da dire, perché tutte le tappe sono state dure: in alcune ho sofferto di più, in altre di meno, come quando sono andato in fuga. Diciamo che in fuga stavo bene, ho lavorato per la squadra e a casa hanno potuto vedermi…».
E il giorno peggiore? «Uno dei più difficili è stato quello del Colle dell'Agnello. Nella prima parte della tappa sono andato in fuga a tutta e poi in salita ho sofferto tantissimo».
Si sta riposando, ora? «No, ho ripreso ad allenarmi perché la prossima settimana correrò la Route du Sud. Poi tornerò in Colombia per riposarmi e allenarmi in altura a Bogotà e preparare la seconda parte della stagione. E anche per godermi qualche giorno in famiglia».
Ha già idea del calendario? «Disputerò le corse del calendario di Coppa Italia che è un obiettivo per la squadra e poi spero di essere convocato dalla mia nazionale per il Tour de l'Avenir».
Anche lei deve dire grazie al Team Colombia… «È stato un passaggio importante per me. E mi ha reso triste il fatto che un progetto tanto importante per i giovani colombiani non abbia avuto un seguito. È una situazione che doveva essere evitata».
Come si trova alla Wilier Southeast? «Bene, anche perché ci sono diversi atleti che parlano spagnolo e questo mi facilita non poco. Vivo vicino alla sede della squadra, in provincia di Pistoia».
Che ciclista è Martinez? «Mi piace la salita, come a tutti i colombiani, e mi difendo bene anche in pianura. Sono un corridore da corse a tappe. Chaves e Atapuma mi hanno preceduto passando dal Team Colombia e sono protagonisti nei grandi giri: mi piacerebbe ripercorrere le loro orme».
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