PROFESSIONISTI | 24/05/2016 | 07:05 Ultima settimana della corsa rosa che si presenta con una nuova classifica delineata ma ancora aperta dopo avere superato gli Appennini e, quasi, le Alpi orientali con le fiabesche Dolomiti con un’ultima, interessante appendice, nella giornata odierna. Si sono pure esaurite le prove contro il tempo. La resa dei conti si prospetta sulle Alpi occidentali, tra Francia e Piemonte.
La cronoscalata all’Alpe di Siusi ha rafforzato, con l’eloquenza dei numeri, il rosa dell’olandese Steven Kruijswijk, a un vero e proprio soffio anche dal successo di tappa che ha premiato, a sorpresa, il russo Alexander Foliforof della Gazprom-Colnago mentre Valverde ha rimediato e recuperato rispetto a Corvara. Vincenzo Nibali, invece, è incappato in una giornata-no, per vari aspetti, che gli è costata assai.
Il Giro riprende con la 16^ tappa, tutta nel territorio del Trentino-Alto Adige, che va da Bressanone, in provincia di Bolzano, per raggiungere il traguardo di Andalo, in provincia di Trento. La distanza è contenuta ma non mancano le difficoltà.
La partenza è da Bressanone, importante città caratterizzata dalla sagoma del massiccio dolomitico della Plose e riferimento storico della valle dell’Isarco, con notevoli testimonianze architettoniche e culturali delle varie epoche che la caratterizzano nella storia. Nella vicina località di Varna è di specifico valore l’antica e imponente abbazia agostiniana di Novacella.
L’itinerario della frazione, per la prima parte, scende con costanza lungo la statale del Brennero passando per Chiusa, dominata dal monastero di Sabbiona, Prato all’Isarco, Cardano e quindi il capoluogo della provincia, Bolzano. E’ una città che contempera e fonde, in varie espressioni, la cultura italiana con quella nord-europea. La distinguono notevoli monumenti e, sul piano dello sport ciclistico, i nomi di Antonella Bellutti, due ori alle Olimpiadi e quello di un veterano del gruppo come Manuel Quinziato. E’ stata nel passato arrivo di storiche tappe del Giro. Si prosegue per Appiano sulla strada del vino, ovviamente fra magnifici vigneti, che ricorda Eva Lechner, una versatile protagonista dell’attuale ciclismo al femminile, prima d’affrontare la salita che conduce al GPM di 2^ cat. del passo della Mendola. Una salita assai presente nella geografia della corsa rosa, lunga km. 14,800 dove si supera un dislivello di m. 958 con pendenza media del 6,5% e la massima al 10%.
Qui si passa in provincia di Trento affrontando la lunga discesa nell’alta val di Non, a Fondo, località con il noto Rio Sass, un canyon spettacolare, della “Ciaspolada” e traguardo di molte edizioni del Trofeo Melinda e pure luogo di nascita del pittore e scultore Fortunato Depero. Si scende ancora per la val di Non in un suggestivo panorama di alberi di mele, apprezzatissimo prodotto dei luoghi. Si trovano il lago artificiale di Santa Giustina e quindi Cles, capoluogo della valle. La cittadina presenta diversi motivi d’interesse architettonico e storico abbinati a molteplici e importanti riferimenti ciclistici legati al nome di Maurizio Fondriest, iridato e protagonista di un’epoca ciclistica a cavallo fra il 1980 e il 1990. Si propone il ricordo anche di Marco Brentari e di altri appassionati organizzatori trentini come Guido Amistadi e Nerino Ioppi, tutti riuniti ora nella storia che ha condotto all’attuale Giro del Trentino-Melinda.
Si continua a scendere nel fondovalle, su strada ampia, fino a quando s’incontra il bivio per Andalo. Da qui parte la salita verso il GPM di 2^ cat. di Fai della Paganella, a m. 994. Sotto, nella pianura verso Trento, si stende la Piana Rotaliana, con i suoi pregiatissimi vigneti. Si supera, in poco più di 10 km., un dislivello di m. 758 con pendenza media, pressoché costante, del 7,4% salvo una punta nel finale del 15%. Mancano circa 10 km. al traguardo, con i primi 4 km. in rapida discesa, poi altri 4 km. in salita, dapprima leggera ma che progressivamente aumenta sensibilmente per trasformarsi, nei 2 km. finali, in falsopiano che sale ma dolcemente fino al traguardo, GPM di 3^ cat.
E’ una bella località turistica, sia in versione estiva, sia in quella invernale, con varie attrattive, facilmente raggiungibile, con un lago d’origine carsica e varie possibilità d’attività sportiva. Si lega al Giro d’Italia con un arrivo di tappa nel 1973. Era la 18^ tappa, da Verona ad Andalo, 173 km. km. Da incorniciare l’ordine d’arrivo: 1° Merckx, 2° Gimondi a 46” e, con lo stesso tempo, 3° Giovanni Battaglin. Era il Giro tutto in rosa, dalla partenza alla fine, di Merckx, il quarto vinto dal grande belga.
Giuseppe Figini
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Cunego degnissimo re degli scalatori.......finché non cambiano i regolamenti è una classifica patetica bisogna aspettare 10 minuti al giorno per premiarlo, senza senso !!!
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