L'ABC di COSTA. GUCCINI, CHE SI GUARDA IL VECCHIO E IL BAMBINO

GIRO D'ITALIA | 17/05/2016 | 18:06
di Angelo Costa

G come Guccini. Nel senso di Francesco, maestro della canzone italiana. Si è presentato a bordo strada quando la tappa è transitata da Pavana, la località appenninica in cui vive. Ne ha approfittato per salutare i ciclisti come un appassionato qualsiasi, proprio mentre stavano passando Tosatto, anni 42, e il colombiano Gil Martinez, anni 20: ‘Il Vecchio e il Bambino’.
 
S come specialisti. Nel senso di persone particolarmente preparate su temi specifici. In Giro se ne trovano su ogni argomento: sul palco della tv sfilano quotidianamente esperti di ogni tipo, da chi ti racconta come vivono le formiche a chi ti spiega che differenza passa fra un cracker e un mandarino. Generalmente, succede nel primo pomeriggio: mamma Rai ha un occhio di riguardo per la pennichella del suo abbonato. Poi ci sono gli esperti tecnici, più legati alla corsa: per farli emergere, basta accennare agli argomenti a loro cari. Ci sono i patiti del motorino nascosto nelle bici: li riconosci perché vanno in giro con l’ipad in mano, sognando di poter installare il programma per individuare eventuali trucchi. Si esercitano di notte, affacciandosi alle finestre dell’albergo appena sentono l’arrivo di una Vespa. O studiando le variazioni di calore fra un passante che cammina e uno che corre. Ad allarmarli è stato sentir parlare in tv di una novità come gli alianti col motorino: già si chiedono cosa ci sia sotto. Poi ci sono i patiti del doping, un genere sempre di moda: si accendono appena vedono un’ammiraglia parcheggiata davanti a una farmacia, anche al raduno di partenza. Sono quelli che alzano le antenne anche alle conferenze stampa, quando il vincitore di tappa dice: «A livello di fiducia, è stata una bella iniezione». Infine, ci sono i patiti dei watt, l’ultima moda: per seguirli, bisogna seguire un corso alla scuola Radioelettra. Li riconosci perché frequentano posti scelti, come gli stand dell’Enel, e tengono d’occhio quelli che sembrano avere più energia: ci pensano loro a misurarli. Sono quelli che agli altri non chiedono l’età, ma che potenza esprimono. E che, davanti ai corridori che attaccano «solo per dare una scossa», vanno in corto circuito.
 
T come Tsatevich. Nel senso di Alexey, russo della Katusha. Multato e penalizzato per aver corso la crono sulla scia di un avversario che lo precedeva: è il regolamento. Poi, per questo, estromesso dal Giro dalla sua squadra: volevano evitare altre sanzioni in vista di Sestola, nota località dove si scia.
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