GIRO. Savio: «Dispiace non esserci, ma con Bernal...»
PROFESSIONISTI | 16/05/2016 | 07:56 Segnatevi questo nome: Egan Bernal. Un predestinato, un campione. Almeno ne è convinto Gianni Savio, al Giro come opinionista Rai, orfano com’è della sua Androni Giocattoli sulle strade rosa. Ma i motivi per sorridere Savio li ha. E hanno appunto un nome e un cognome. “Mai mi sono sbilanciato, in tanti anni”, spiega Savio. “Ma questa volta lo faccio. Bernal ha appena firmato con noi un contratto di 4 anni. Ne ha compiuti 19 da 4 mesi. Alla Settimana Coppi&Bartali e al Giro del Trentino in salita stava lì, con i migliori. E parlo di Nibali e Landa. Avevo bisogno di uno scalatore e alla Coppa Agostoni, l’ex Mapei Paolo Alberati mi disse: ‘Ho il ragazzo che fa per te’. All’inizio titubai, poi mi furono inviati i valori elaborati al centro Uci e non aspettai un secondo di più. La firma è arrivata il giorno stesso della sua vittoria al Sognando il Fiandre, a Pisa. Aveva vinto la gara per Juniores lui che sin lì aveva corso esclusivamente in mountain bike”.
Savio gongola mentre parla del recente passato e soprattutto del prossimo futuro. “La mia fortuna è stata proprio dettata dal fatto che nessuno lo conosceva, visto che aveva sin lì corso solo in mountain bike. La prima volta che lo vidi pensai: ‘Questo è un bimbo’. Ma poi mi sono ricreduto e dico una cosa che non ho mai detto: questo ragazzo diventerà un campione”.
Le speranze per il futuro, in Savio, smussano gli spigoli del presente. “Ne ho visti passare, di corridori. Ma non ho mai parlato in questi termini. E questo mi dà fiducia per il domani. Noi vogliamo tornare al Giro, ci prenotiamo per il prossimo anno. L’amarezza per non esserci quest’anno è innegabile. Mauro Vegni ha parlato di turnover, io ho capito e accettato. Ma sono sicuro che l’Androni ha sempre onorato il Giro, con vittorie e podi. Abbiamo lanciato grandi ciclisti, abbiamo coltivato grandi atleti. Penso a Leonardo Sierra, Ivan Parra, José Ruano, Andrea Ferrigato, Massimo Ghirotto. E tanti altri”. Savio, ricordando con una punta di nostalgia quel che è stato, non perde però il sorriso. “Ora guardiamo avanti e guardiamo a giovane colombiano di nome Bernal. Su di lui voglio impostare il progetto della nuova squadra. A partire dal Tour de Bihor, in Romania, nei prossimi giorni”. Stefano Arosio
Questa è l\'Italia purtroppo. ...chi merita fuori. ...e viceversa. Gianni Savio si è fatto sempre onore al Giro d\'Italia, portando in questa manifestazione corridori degni di correre il Giro ma escludendo questo Team si è dimostrato ancora una volta che gli \"Italiani \" che hanno organizzato questo grande Giro ignorano la parola patriottismo. ...Ma è stato sempre così. ...vedesi il grandissimo Pantani. Un saluto a Gianni Savio e ai suoi ragazzi.
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