Ma dove sono finiti? Dove si annidano, cosa aspettano, come pensano di mettere i bastoni tra le ruote, questa volta? Da giorni e giorni li aspetto, perché solitamente sono molto puntuali e pignoli, ma mi sa tanto che siamo davvero in presenza di un fenomeno paranormale: i nazionalisti del Giro, quelli che ad ogni partenza in terra straniera ripropongono il format dell’indignazione patriottica, sono stranamente muti. Chi può dimenticare. Il Giro andava in Olanda, o in Danimarca, o in Groenlandia, e loro subito con tono accigliato: ma com’è possibile, ma che scandalo è, se si chiama Giro d’Italia perché deve partire dall’Olanda o dalla Mongolia? Moralisti per tutte le stagioni, orecchianti tanto al metro, puristi, perbenisti, autonomisti, la moltitudine degli “isti” di tutte le risme compatta in trincea per schizzare fango e veleno sul Giro. Magnifici personaggi: il mondo si globalizza, nel bene e nel male, e il Giro dovrebbe restare l’ultima riserva indiana di masochisti che difendono una patetica dignità territoriale.
Ma cosa è successo quest’anno? Perché non si sente il coro delle prefiche, piangenti e gementi per lo sfregio al tricolore? Ho la netta sensazione che la tentazione di rimettere su il solito disco sia morta sul nascere di fronte allo spettacolo offerto – ancora una volta – dall’Olanda. Trionfale. Davanti all’ennesimo successo, ai nostri patriottardi va detto chiaro e netto che certi discorsi e certe indignazioni non hanno più senso. In nessun luogo d’Italia – lo dico con una certa mestizia – sarebbe più possibile allestire una partenza tanto festosa e tanto partecipata. In alcune città nostre il Giro sarebbe soltanto un invadente rompiscatole, signor vigile, ma devo raggiungere il centro, quand’è che la finiscono e levate le transenne? In altre, il massimo dell’accoglienza sarebbe l’indifferenza. In qualcuna si farebbe festa, come no: ma con moderazione, senza impazzire, niente a che fare con un flash-mob per salutare gli Ufo o un concerto di Fedez. Volutamente, per non uscirne da cinico palancaio, sorvolo sulle entrate economiche di queste tre giorni straniere. Posso solo dire che da sole valgono il resto del Giro, o quasi, e che comunque servono a chiudere i buchi lasciati dai nostri sindaci al momento di saldare i conti per partenze e arrivi.
E allora, cosa vogliamo? Vogliamo stare qui a dire che partendo in Olanda il Giro non è più lo stesso? Che si snatura? Ma per favore. In questi Paesi, si muovono re, regine e presidenti della repubblica, per il Giro. Da noi bisogna raccattare in ginocchio un sottosegretario dei ministeri senza portafoglio. Se si concede. Altro che storie: mille di queste partenze. Se possibile, partiamo pure da Pechino, da Los Angeles e dalla Patagonia. Tutto questo serve a esportare un Made in Italy altamente griffato. A renderlo attraente e desiderabile in tutto il mondo. Tanto poi sappiamo che una volta ultimato il lavoro promozionale, i veri conti si faranno in casa nostra. Le Dolomiti, il Mortirolo, lo Zoncolan e il Colle dell’Agnello li abbiamo solo noi. Gli stranieri lo sanno: per vederli, devono per forza restituire la visita. Se Maometto non va alla montagna, la montagna non si muove.
Sottoscrivo col sangue quanto da lui ivi scritto. Ah, ad avercene sulle strade anche solo la metà degli olandesi visti oggi sul percorso!! Purtroppo non siamo un popolo con una mentalità plurisportiva, ma solo un ammasso di topi che corre appresso al pifferaio magico dalle sembianze di una sfera bianca e nera..
Sottoscrivo al 100%
6 maggio 2016 22:07mdesanctis
Egr. Dott. Gatti,
Con rinnovata stima.
mdesanctis
Bravo Gatti
6 maggio 2016 22:39IngZanatta
Sono d\'accordo al 100 per cento con Gatti. Per me si dovrebbe partire dall\'estero ogni anno, anche dal Qatar.
6 maggio 2016 23:25gianni
Ci riconosciamo pientamente in quanto Cristiano Gatti ha scritto.
gc
4 in geografia
6 maggio 2016 23:55pickett
Il Colle dell'Agnello,essendo un valico di confine,non ce l'abbiamo solo noi,ce l'hanno anche i francesi.E hanno altre 100 salite belle quanto le nostre.Suvvia,Gatti,lasci perdere le solite frasi fatte...
7 maggio 2016 10:48BARRUSCOTTO
IERI E STATA UNA FESTA GRANDIOSA ONORE AL GIRO CHE E TANTO AMATO VIVA OLANDA SI E MOSSO PURE IL RE CHISSA SE A CATANZARO PRIMA PARTENZA DALL'IALIA RENZI O ALTRI NOSTRI CAPI ANDRANNO ALLA PARTENZA O PREFERISCONO GLI STADI PALESTRE DI MALEDUCAZIONE INVECE DI PROPAGANDARE LA BICI E LE PISTE CICLABILI
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