ESORDIENTI | 23/03/2016 | 00:50 Leonardo Conforti, classe 2003, è un giovane ciclista che fino al 2015 ha corso per il team ligure Tarros Giovani nella categoria giovanissimi. Una piccola carriera, se così si vuol chiamare il percorso di un ragazzo che ha fatto di questo meraviglioso sport delle due ruote una ragione di vita. Fino qua nulla di particolare. Il problema è che questo piccolo atleta nel 2016 non potrà correre nella categoria esordienti perché la sua giovane carriera si è fermata per cause non dipendenti dalla sua volontà: una regola Federale è stata presa alla lettera da parte del Comitato Regionale della Federciclismo Ligure che non vuol concedere al ragazzo il nullaosta per il passaggio ad altra regione. La famiglia Conforti ha cercato un team ligure prima di chiedere di "oltrepassare il confine", ma la situazione dei team in Liguria non è delle più floride, e l'unica società che avrebbe potuto tesserare il giovane, che vive in provincia di La Spezia. ha un organico già completo e non può accoglierlo. Vista la situzione che si è venuta a creare, il padre di Leonardo ha cominciato a cercare una sistemazione diversa per il figlio e ha avuto da parte di alcune società toscane confinanti con la provincia di La Spezia (solo qualche km in più da casa) l'assicurazione di un tesseramento.
Visto il supporto trovato in Toscana, il signor Conforti ha nuovamente provato a interessare il CR Ligure, nella persona del presidente regionale, informandolo della soluzione trovata. Ma è di pochi giorni fa l'ennesimo diniego da parte della struttura regionale al passaggio societario del corridore in Toscana: al genitore è stato ricordato il vincolo esistente ed è stata bocciata conseguentemente la richiesta di tesserare il giovane atleta in una regione diversa da quella di appartenenza. Non solo, è stata avanzata la richiesta, da parte del comitato ligure, alla società interessata al ragazzo di creare una società ad hoc sul territorio, pertanto affiliata nella regione di appartenenza del ragazzo. Creare un’altra società fuori dal proprio territorio comporta, per chi e' interessato a farlo e proviene da fuori regione, oneri di carattere economico non indifferenti: tra questi il costituire un consiglio direttivo, avere un direttore sportivo tesserato e tante altre condizioni da ottemperare che sono inaccettabili per squadre che distano meno di 5 km dal confine e che tutto questo lo hanno già', alle quali basterebbe un semplice svincolo per risolvere tranquillamente la vicenda e soprattutto permettere a questo giovane atleta di 12 anni di continuare ad inseguire il suo sogno.
Quando è stata scritta la regola si è tenuto di conto che, non essendoci squadre disponibili a tesserare un atleta, questi avrebbe dovuto rinunciare a praticare lo sport desiderato ? Un ragazzo di 12 anni deve avere il diritto di praticare lo sport che più gli piace. Come può capire che il suo desiderio di correre in bicicletta gli è precluso da un regola ritenuta a nostro giudizio assurda, in una Europa senza frontiere con libero transito di cittadini di ogni nazione? Questo giovane atleta non è libero di iscriversi in una società oltre regione, per motivi non dipendenti dalla sua volontà e non può spostarsi di pochi chilometri solamente perché una linea territoriale cambia il nome di una regione .
Tutti questi NO hanno pertanto bloccato di fatto ogni trattativa di trasferimento e adesso il giovane atleta si trova impossibilitato a praticare uno sport che per lui rappresenta al momento "IL TUTTO". Pochi giorni fa Cristiano Conforti, papà di Leonardo, ci ha confidato che al momento il ragazzo ha amaramente deciso di cessare l'attivita'. Noi vogliamo fare un appello alla Federciclismo Nazionale, al Presidente Renato Di Rocco sperando che il massimo rappresentante nazionale del ciclismo prenda a cuore questa situazione e possa permettere a Leonardo di poter correre.
E ci si chiede ancora perché il CICLISMO in Italia va male.
Complimenti
Purtroppo...........
23 marzo 2016 09:44passion
..........conosco molto bene questa regola assurda, unicamente antidemocratica, lesiva della libertà che tutti dovrebbero avere di poter scegliere dove, come e con chi svolgere un’attività sportiva, disposizione ispirata solo dalla necessità di tutelare i numeri del proprio comitato non già dal sacrosanto diritto di scelta del singolo. Ho interpellato in passato anche il CONI, (senza ricevere riscontro alcuno), per sapere se, in ambito nazionale, esistano altre federazioni che applicano questa norma fuori dal mondo.
Qualcuno mi deve ancora spiegare per quale motivo, le realtà ciclistiche di piccole e piccolissime Regioni in particolare, non debbano sfruttare la possibilità di poter avere una maggiore scelta di dove e con chi svolgere l’attività agonistica.
Ritengo anzi che la norma sia ingiusta a prescindere, sia che essa venga applicata ad atleti lombardi, veneti o toscani, sia che venga applicata ai colleghi lucani, molisani o calabresi.
Il caso in esame è emblematico ed è messo giustamente in evidenza ma al sud queste situazioni si verificano ogni anno e in numero rilevante, nel silenzio più assoluto degli Organi federali nazionali, a farne le spese sono solo i ragazzi e loro famiglie che spesso sono costretti a piegarsi al volere superiore o a rinunciare definitivamente.
Mi chiedo ancora una volta: Ma la FCI è veramente l’unica Federazione sportiva nazionale ad applicare una norma così limitante la libertà dell’individuo ????
Spero in una risposta!
Confermo l'assurdo
23 marzo 2016 10:31geo
Questione solamente di campanili: ogni federazione si vuole tenere stretta gli atleti in qualunque modo solo per interessi di poltrone, numeri, consensi. Tanti ragazzi e ragazze sono costretti a rinunciare a correre per mancanza di squadre attrezzate all'interno della regione nonostante abbiano proposte aldilà del confine regionale.
La questione è che il predidente FCI regionale è valutato in base al numero di tesserati che ha, così demotivano in tutto e per tutto ogni trasferimento al di fuori dei confini regionali.
Problema molto importante per le squadre femminili, che sono poche (tante di esse finiscono la carriera da giovanissime, aumentando naturalmente il gap coi ragazzi da esordienti in poi).
Gli interessi di poltrona vanno sopra gli interessi dello sport!
Regolamenti assurdi..
23 marzo 2016 10:56FabioRoscioli (Spagna)
Lo ricordo ancora,
anno 1981 ed io della cat. Allievi del 2º anno,
per non farmi perdere l'anno (vinsi 11 gare)
mio padre ed i miei familiari (zii)
sostennero le spese per portarmi alle gare e
l'assurdo fu che a fine stagione avendo ottenuto un totale di 151 punti
la nuova societá di appartenenza (Juniores) dovette versare,
non faccio nomi per non crear polemiche a 35 anni di distanza,
una somma superiore ai 3.000.000 delle vecchie lire.
Perlomeno a quei tempi (non so adesso)
gli svincoli si automatizzavano a partire dalla cat. Juniores.
Quá in Spagna (dove risiedo e lavoro da piú di 15 anni)
i regolamenti in merito son ben differenti.
Ho appena firmato ed accettato come padre di Fabio Roscioli Fuertes di 6 anni (cat. Promessa)
un impegno per iscriverlo ad un Club Ciclistico di Pamplona,
impegno che scadrá a fine stagione 2016 e
che mi dará la possibilitá di poter iscriverlo ad altra societá per il futuro,
praticamente
il genitore mantiene la potestá sul proprio figlio riguardo in merito e non altri..!
Un saluto a tutti (tifosi ed ex colleghi)
Fabio Roscioli.
OTTUSI!!!!
23 marzo 2016 11:20Bastiano
Ma è così difficile aprire gli occhi e rendere le regole adeguabili alle singole situazioni?
Chi vuole fare sport lo devi poter fare e basta! Le regole fatele per i professionisti che devono vivere di ciclismo.
VRGOGNA SOLO VERGOGNA
23 marzo 2016 13:12berni
E di pochi giorni fa l'ennesima conferma dei poteri politici di alcuni Comitati che fregandosene delle problematiche familiari
di alcuni ragazzi, Ritengono essere i possessori dell'oggetto invece di considerarli ragazzi che meritano di sognare
e di pensare di diventare un giorno campioni .
Purtroppo no ! Già a 15 anni devono sbattere la faccia su regole federali di dubbia
interpretazione . Si perchè vedete non basta dimostrare quanto questo comitato regionale in sua difesa abbia
fatto riferimento alla regola del vincolo dichiarando di non svincolare atleti appartenenti AL COMITATO LIGURE e QUINDI
IL NON PROCEDERE ALLA RICHIESTA FATTA DALLA MADRE AVVALENDOSI DELLA REGOLA art. 28 R.T.F. ma hanno dichiarato anche il falso
( alcuni atleti dietro il pagamento del premio federale sono usciti dalla regione Liguria vedere tesserati Genoa Bike o U.C. Casano e finiti a una squadra Toscana.)
Ma hanno fatto di peggio sono riusciti a nascondere questo in una sentenza di tribunale federale , dove nonostante fosse portata
come una delle prove dalla madre sia letteralmente scomparsa nella motivazione di rigetto fatta dal tribunale competente (come dire
difendiamo sempre la regola anche se abbiamo degli incapaci che sbagliano.) Probalile la richiesta da parte della
federazione chiedere le dimissioni del suo presidente regionale .(PAZZI QUESTI PORTANO VOTI )
Il ragazzo che assieme alla madre vedova con due figli a carico si era presentato al tribunale federale fiducioso di avere diritto di poter proseguire
a sognare e sperava in un parere favorevole invece non aveva fatto i conti con la politica federale , non è bastato dimostrare
la necessità e il disagio familiare ( il fratello è tesserato già fuori regione e questo per la madre avrebbe significato un problema
in meno per gli spostamenti ) visto che deve provvedere al mantenimento dei figli lavorando fino a tardi .
La disponibilità che una società confinante solo 3 km. dalla Liguria avesse messo a disposizione della famiglia il sostegno
organizzativo aveva aiutato non poco la famiglia sollevandola da trasferte giornaliere .
Questi signori sono i poteri forti della federazione che fanno questo solo per reccogliere voti dai vari comitati regionali a garantirsi
un'altro futuro per ulteriori 4 anni.
A poco importa se il ragazzo da quattro mesi assume gocce per dormire , poco interessa se la madre fa grandi sacrifici per dare ai
propri figli un futuro sereno.
L'importante e rispettare le regole e se queste devono servire a far smettere un ragazzo di correre in bicicletta poco importa
ne abbiamo molti altri.
In Giappone un parlamentare per aver dichiarato il falso si è siucidato, qui si guardano bene da dire il vero.
AVETE PAURA A PUBBLICARE IL MIO ARTICOLO ?
23 marzo 2016 15:40berni
DEVO PENSARE I POTERI FORTI SONO ALL'INTERNO DI QUESTO SITO
NONOSTANTE ABBIA INVIATO IL MIO COMMENTO NON VEDO PUBBLICATO NIENTE
ANDATE A LEGGERE LA SENTENZA CASO BERTOLINI E VERIFICATE LA CONDOTTA DEL PRESIDENTE COMITATO LIGURE - POI ANDATE A VERIFICARE GLI ATLETI TESSERATI
PER IL G.C. ROMAGNANO TOSCANA FORSE TROVERETE ATLETI LIGURI SVINCOLATI
VIVA LA LIBERTA' DI PAROLA E DI PENSIERO
BERNARDO SIMONCINI
approvo e condivido il pensiero....è una vergogna
23 marzo 2016 17:16mancio
Si tratta di ragazzini di 12 13 che ripercussioni può avere a livello mentale un bimbo,un ragazzino.... Al professionismo c\'è sempre tempo...non mi sentirei bene ad aver distrutto il sogno di un bambino...caro di Rocco sveglia
Proposta
23 marzo 2016 18:14radiocorsa
Ringrazio questo sito per aver portato a conoscenza di tutti gli appassionati di questo sport il caso, patetico per la FCI e straziante per la famiglia coinvolta. Detto questo, propongo che ogni giorno il sito continui a seguire e ad informarci di questa e/o altre situazioni fino alla risoluzione positiva.
Chiedo che i blogger sostengano con i loro interventi l'evoluzione che il sito proporrà.
Spero che i direttori sportivi in accordo con gli organizzatori delle gare della categoria Esordienti facciano fare ai corridori i primi 200 m. a passo d'uomo.
Ricordo ai giovani atleti che la solidarietà non è una parola ma un'azione.
POSSIBILE....................
23 marzo 2016 18:45alfioboss
Se non ricordo male, un paio di anni fà una squadra pistoiese fece la doppia affiliazione in sicilia, per far correre un ragazzo siciliano e un altra volta lo fece in emilia, sempre per far correre un ragazzino emiliano. Ricordo male??
tutto è possibile
23 marzo 2016 21:10mancio
Ma purtroppo ha un costo è in questo periodo per le società soprattutto nella zona di massa Carrara che la crisi credo si faccia sentire molto piu delle altre zone e trovare sponsor è una impresa ardua...è già molto difficile riuscire a far squadre con 4 5 ragazzi...fare due affiliazioni ti costa un 1000 euro in più.. A parole è tutto facile ma per una società e soprattutto x il ragazzo che rischia di dover smettere per dei regolamenti antiquati...Non mi sembra giusto
Senza parole
24 marzo 2016 09:46Leonk80
siamo un paese del terzo mondo
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