ANTONIO NIBALI. «Devo ancora capire chi sono»

PROFESSIONISTI | 22/02/2016 | 07:14
È uno di quei ragazzi che vuole farsi un nome, perché il co­gnome ce l’ha e non è nemmeno di poco conto. Antonio Nibali punta a farsi un nome sapendo perfettamente che non sarà facile, perché il cognome ha il proprio peso e tan­ti si aspettano che anche lui possa in qualche modo ripercorrere la strada di Vincenzo. Lui è tipo sereno: è nel Dna della famiglia Nibali esserlo. Un ragazzo con i piedi per terra e le idee chiare. Umile ma non arrendevole. «Se è un bene avere un cognome come il mio? Certo che lo è, sarei un bugiardo se lo negassi, perché in ogni caso non sono proprio un signor nessuno, proprio gra­zie a Vincenzo che in questi anni nel ciclismo ha fatto e continuerà a fare qualcosa di eccezionale».

Quindi ti senti un privilegiato?...
«In tutti i sensi, perché faccio il lavoro che più mi piace e poi perché avere un fratello come Vincenzo non è un fardello: è sì una responsabilità, ma an­che un motivo di orgoglio e garanzia».

In che senso?

«Nel senso che io al momento godo di una visibilità che per i miei risultati non avrei, e se ce l’ho è per merito suo. Ma se pensi che non ci dorma la notte perché il peso delle responsabilità mi toglie il sonno, ti dico che non è vero. Di notte dormo benissimo».

Come tuo fratello…

«Lui anche in quello è un fuoriclasse: la sua è davvero una calma olimpica».

Quest’anno ci sono i Giochi di Rio: quindi parte avvantaggiato...
«Beh, come battuta ci sta, ma una cosa è certa: Vincenzo anche prima della sfi­da olimpica dormirà come pochi sanno fare. Quella è certamente una delle sue bellissime doti. Molti suoi avversari si consumano nell’attesa, lui no».

Avrà però dei difetti anche lui…
«Beh, se gli girano i cabbasisi…».

Tu intanto hai cominciato a far girare ve­loci veloci le tue gambette…
«Sono partito bene, anche i test hanno dimostrato che sono cresciuto molto ri­spetto ad un anno fa, ma le corse sa­ran­no tutta un’altra cosa. È lì che devo dimostrare di essere cresciuto».

Cosa chiedi al tuo 2016?
 «Alla fine della stagione mi piacerebbe es­sere riconfermato qui alla Vini Fan­tini Nippo De Rosa. Questa è una bellissima squadra, c’è un ambiente professionale ma al tempo stesso familiare. Se mi terranno, significherà che avrò fatto bene, perché qui nessuno ti regala niente».

Hai capito che tipo di corridore sei?

«No, non lo so ancora. Diciamo che non lo so con precisione. Ho doti di passista scalatore. Mi vedo anche competitivo per corse a tappe brevi».

Ti piacerebbe un giorno correre con Vin­cen­zo?

«Perché no, sarebbe davvero molto bel­lo, però vorrei anche meritarmelo».

Ma papà Salvatore e mamma Giovanna che cosa dicono?

«Sono contenti di avere due figli cor­ridori. Almeno adesso lasceranno più spesso la Sicilia per venire a vederci».

Papà Salvatore, un giorno prese la bici di Vincenzo e gliela segò perché era stato piuttosto birba. Anche tu eri così vivace?
«Sono sempre stato il più tranquillo, Vincenzo sì che era un monello».

In che cosa tuo fratello può e deve ancora migliorare?

«In niente, deve solo mantenersi così com’è. L’anno scorso ha vissuto una stagione molto particolare, difficile e complicata. Lui è bravo anche in questo: a chiudere una porta e aprirne un’altra. Avete visto al Tour cosa ha sa­puto fare, avete visto che finale di stagione ha fatto. Non perché è mio fratello, ma di corridori così, al mondo, ce ne sono davvero pochi».

Vincenzo ha vinto Tour, Giro e Vuelta: tu cosa sogni di avere nel tuo palmares?  
«Per adesso mi basterebbe una tappa al Giro».

E tra le classiche?

«Mi affascina la Liegi-Bastogne-Lie­gi».

Uno dei grandi sogni di Vincenzo…

«Non per niente siamo fratelli».

Quanto pensi di essere cresciuto come atleta?

«Almeno del trenta per cento. L’anno scorso, in pratica, per me è stata davvero la prima stagione da corridore af­frontava come andava fatto. Alla Ma­stromarco, per loro filosofia, ho sempre fatto il corridore ma senza esagerare».

Ma cosa dici a quei tifosi che vorrebbero avere due Nibali protagonisti?
«Che per il momento si accontentino di Vincenzo, che è già tanta roba e poi il sottoscritto ce la metterà tutta per essere all’altezza del fratello».

Come ti vedi in una corsa?

«In fuga, all’attacco, in una breve corsa a tappe: io penso di essere adatto a quel tipo di corse».

Come te la cavi con i giochi elettronici?

«Vincenzo è un fuoriclasse con il computer, io però quando c’è da giocare con la playstation gli tengo testa».

Tu sei uno che la bicicletta se la sistema da solo?
«Se sono costretto… Vincenzo è molto più meticoloso e preciso. Lui la bicicletta la sente, la legge, sa interpretarla».

Lui in discesa è un gatto, e tu?

«Un passerotto: sono molto più prudente».

Sai cucinare?

«Me la cavo. So fare bene gli spaghetti con zucchine e gamberetti».

Piatto che ami?

«La pasta ncaciata che fa mia mamma, ma anche le pappardelle ai funghi».

Vini?

«Edizione cinque autoctono della Far­ne­se Vini».

Questa risposta vale il rinnovo.

«Magari».

Passiamo al cinema: film e attore preferito?
«Quo vado con Checco Zalone, nes­suno mi fa ridere come lui».

Straniero?
«Will Smith».

Donna?
«Angelina Jolie».

Cosa sogni di avere domani?
«Una bella casa, ben arredata».

Salato o dolce?
«Dolce. Il vero impegno è trattenersi. Vado matto per il bianco e nero, un ti­po di profiterol che fanno dalle mie par­ti. Alternativa? La Sacher».

Cosa non sopporti?
«I brontoloni, quelli che non sono mai contenti di nulla e di nessuno».

Cantante preferito: donna e uomo.
«Marco Mengoni, Giusi Ferreri e Noe­mi».

Lo sportivo in assoluto che più ti emoziona?
«Dopo mio fratello, che è un autentico figo, Valentino Rossi».

Mare o montagna?
«Mare, ce l’ho nel Dna».

Come siamo messi in amore?
«Benissimo. È tre anni che sono con Chiara D’Urbano (suo fratello è professionista alla Roth, ndr) e da due conviviamo a Rocca Morice, in provincia di Pescara, ai piedi del Block Haus. Insomma, amo anche la montagna».

Ti considererai appagato nel ciclismo se…
«Quando qualcuno, all’affermazione “ha vinto Nibali”, chiederà: “chi dei due, Vincenzo o Antonio?”.

Pier Augusto Stagi, da tuttoBICI di febbraio
Copyright © TBW
COMMENTI
c\'è poco da capire
22 febbraio 2016 14:42 SERMONETAN
Sei solo il fratello ninore di Vincenzo. Salvo una piccola parentesi al Nettarine di qualche anno fa , per me non d i veri neanche passare Prof.

SERMONETAN
22 febbraio 2016 23:04 ravanico
Bel commento, complimenti... Ma ci hai dovuto pensare o ti è venuto così d'istinto? Mah...piuttosto rileggi quello che scrivi la prossima volta che è pieno di errori, non sei neanche capace a scrivere due righe in italiano :)

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Ancora un paio di giorni e poi tutti potremo farci travolgere dal vortice del Giro d’Italia 2025, che ci terrà compagnia dal 9 maggio al 1° giugno. Per non perdersi nemmeno una pedalata, o quantomeno per sapere quando bisognerà accendere...


L'altroieri vi abbiamo documentato la conferenza stampa sull'impatto del Giro d'Italia sulla Lombardia: nell'occasione abbiamo raccolto un rapido intervento della Sottosegretaria regionale a Sport e Giovani Federica Picchi, "stuzzicandola" anche su un eventuale ritorno del Giro a Milano... Oltre al...


Fra i partenti del prossimo Giro d’Italia, sono in tutto sei i corridori che, qualora riuscissero ad ottenere un successo parziale, entrerebbero di diritto nel ristretto club dei vincitori di tappa in tutte e tre le grandi corse a...


Cinque giorni al Giro d'Italia 2025. In attesa di Roglic e Ayuso, Bernal e Carapaz,  Ciccone e Tiberi, Van Aert e Pidcock,  viviamo il conto alla rovescia nei racconti di antichi protagonisti. Oggi, -2 al pronti-via, tocca a Ennio Vanotti. Corridori...


Dall'Albania a Roma, dall’iniziale traguardo di Tirana a quello finale di Roma. Da venerdì 9 maggio a domenica 1° giugno, Rai Radio1 e in simulcast il canale digitale Radio1 Sport, racconteranno tutto il Giro d’Italia metro per metro. I radioascoltatori...


S’è allenato duramente anche quest’anno, su e giù, su e giù, su e giù per le colline che circondano Calpe, 130 km a Sud di Valencia, in Spagna: un vero paradiso per ciclisti, grazie al clima mite e alle strutture...


Scatta domani da Litomerice e si conclude a Terezin domenica 11 maggio la Corsa della Pace per la categoria juniores. Alla prestigiosa corsa a tappe partecipa la Nazionale Italiana diretta dal cittì Dino Salvoldi che per l'occasione ha convocato l'iridato...


Sabato 10 e domenica 11 maggio appuntamento d’eccezione con il ciclismo femminile nelle Marche: per l’ottava volta prende il via il Giro delle Marche in Rosa, evento che quest’anno si presenta in una veste rinnovata. Rispetto alla tradizionale collocazione nel...


Si è spento nella notte, vinto dalla malattia, l'ex professionista marchigiano Enrico Paolini: aveva compiuto 80 anni lo scorso 26 marzo. Pesarese, Paolini è stato professionista dal 1969 al 1979, conquistando tra le altre ben sette vittorie di tappa al...


la città pavese di Vigevano ha fatto da cornice al Trofeo Città di Vigevano – Memorial Andrea Giovanni Bazzigaluppi, manifestazione ciclistica riservata alla categoria Giovanissimi della Federazione Ciclistica Italiana, di età compresa tra i 7 e i 12 anni. L’evento,...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA
Trenta copertine per raccontare la nostra storia: scegliete quella che per voi è la "copertina delle copertine"





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024