CLIMA. Vegni: Giro test importante, rifletteremo sulla data

PROFESSIONISTI | 16/02/2016 | 11:27
Il vento della storia soffia sul ciclismo dopo aver soffiato - ad oltre 80 chilometri l’ora - sulla Spagna e in particolare su Almeria. Domenica infatti è stato applicato per la prima volta nella storia l’Extreme Weather Protocol, vale a dire il nuovo regolamento che entra in vigore quando ci sono condizioni metereologiche tali da mettere a rischio la sicurezza dei corridori. Pioggia gelata, neve accumulata sulle strade, scarsa visibilità, inquinamento atmosferico, caldo eccessivo e vento forte: sono questi i casi in cui si possono cambiare le cose.

Domenica ad Almeria è successo invero un po’ di tutto, con una riunione organizzatori-corridori-tecnici indetta prima in mezzo alla strada e poi all’interno di un bar. E alla fine di una lunga e caotica discussione la corsa è stata di fatto ridisegnata: niente 184 chilometri da percorrere, largo ad un circuito di poco superiore ai 3 chilometri che è stato percorso sette volte. Per la cronaca, vittoria dell’australiano Howard e diverse cadute causate dalle raffiche di vento.

Vento che ha fatto la storia, come dicevamo. Vento che ha sancito un nuovo traguardo conquistato dai corridori e vento che però pone nuovi problemi agli organizzatori.
«È vero - ha confermato Mauro Vegni intervistato su Repubblica da Cosimo Cito - il nuovo regolamento pone per esempio la questione delle grandi montagne, quelle oltre i 2500 metri di quota. Immaginarle senza neve è dura, quindi gli organizzatori sono chiamati ad avere sempre a disposizione un piano B. Noi al Giro l’abbiamo sempre avuto, ma ora diventa ancora più importante».

E ancora: «La questione esiste ed il prossimo Giro sarà un banco di prova molto importante, visto che andremo sul Colle dell’Agnello e sulla Bonette la cui vetta supera i 2800 metri. Un tempo il Giro si spingeva fino a metà giugno ed aveva qualche certezza in più. Maggio è sempre un mese rischioso. Per questo in futuro potremmo anche decidere di porre all’Uci la questione di uno spostamento di data della corsa rosa».
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COMMENTI
Senza voler interferire
16 febbraio 2016 12:54 canepari
minimamente con l’amico Mauro Vegni relativamente ai percorsi del Giro, bisogna accettare che a fine maggio che sopra i 2000 metri possa anche, talvolta, nevicare. Una soluzione potrebbe essere quella di provare ad andare a cercare le tappe decisive e con ottimi dislivelli in una regione dove a maggio non nevica mai e partendo dal livello del mare sali per oltre 1000/1500 metri con salite vere, in sequenza, ravvicinate e strade belle. Praticamente tappe dolomitiche “vista mare”. Nessuno ci ha mai pensato ma la Liguria, pur non vantando le “grandi storiche montagne” potrebbe avere i percorsi idonei per decidere la Corsa Rosa senza pericolo di dover "montare le catene…". E soprattutto senza cambiare la data del Giro…..

senza voler essere indiscreto
16 febbraio 2016 14:00 pickett
Quale sarebbe la salita ligure con 1500 metri di dislivello?

caro pickett
16 febbraio 2016 20:04 canepari
ma tu non sei mai indiscreto, ci mancherebbe…. Anzi i tuoi interventi sono sempre garbati e opportuni. Mi fa piacere quindi illustrarti le caratteristiche di una regione come la Liguria che forse tu conosci come paradiso delle spiagge e dei bagni di mare ma che sottovaluti come regione montuosa. La Liguria è una terra leggiadra sospesa tra mare e montagna e questa montagna è molto vicina al mare. In trecento chilometri di costa si passa velocemente da ZERO m. slm a 1500- 2000 metri. Ti segnalo una mezza dozzina di salite con circa 1200/1500 metri di dislivello:
Baisse de Sanson da Molini di Triora IM 1400 metri di dislivello
Monte Saccarello IM quota 2209 1500 metri di dislivello in 20 chilometri.
Colla di Garezzo da Pieve di Teco IM 1536 metri di dislivello in 19 chilometri
Colla di Garezzo da Molini di Triora IM 1317 metri di dislivello in 18 chilometri al 7,5%
Monte Beigua SV 1281 metri di dislivello
Passo Caprauna SV 1379 metri di dislivello
Monte Grai da Molini di Triora IM 1450 metri di dislivello in 21 chilometri al 6,8 %
Monte Ceppo IM 1450 metri di dislivello
Mi limito a queste del Ponente, ma anche a Levante non si scherza come difficoltà …..
Ma il bello della Liguria è che puoi, inserendo magari salite meno lunghe (sempre però sopra agli 8/10 chilometri) ma molto toste, comporre, in meno di 150 chilometri di corsa, dei dislivelli complessivi che superano facilmente i 4000/5000 metri. Alcuni nomi Bocchetta, Incisa, Casoni, Negino, Cima dell’inferno (Canellona), Colle d’Oggia….. Certo caro pickett, che se tu parti prevenuto come magari tanti che non conoscono il territorio e le salite, puoi meravigliarti della capacità che ha questa regione di riuscire a stupire.

La soluzione?
17 febbraio 2016 16:27 Monti1970
Tornare a finire a metà giugno, come da tradizione fino agli anni 90. Poi non si sa perché hanno iniziato a fare il giro a maggio

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