LUTTO | 21/01/2016 | 16:06 Un altro "corridore maledetto" ci ha lasciato. È morto infatti - in circostanze che al momento non sono state rese note - a 37 anni Robert Sassone, professionista dal 2000 al 2003 con la maglia della Cofidis, specialista della pista e campione mondiale dell’americana nel 2001 con Nueville. Nato a Nouméa, in Nuova Caledonia, Sasone fu coinvolto nello scandalo doping che travolse la Cofidis nel 2004: fu condannato a sei mesi di prigione con la condizionale e fu squalificato per due anni dopo essere risultato positivo in un controllo effettuato alla Sei Giorni di Noumea. Su strada vinse una tappa del Tour du Limousin nel 2002 e una del Tour du Poitou-Charentes nel 2003.
Non sono un giornalista .pero posso dire che questo articolo si poteva scrivere meglio . Mettere le cause della scomparsa e non solo gli errori di vita . Io lo ricordo come un grande atleta e un grande amico .a presto
grazie
21 gennaio 2016 16:52blardone
Per avere aggiunto una frese .grazie
Ciao Robert!
21 gennaio 2016 17:24glennpeter
Ciao Robert, Riposa in Pace!
Non sono tanto i corridori ad essere "maledetti"...
21 gennaio 2016 18:15Bartoli64
... quanto maledetto è il doping e tutto quello che gli gira intorno!
Riposa in pace sfortunato ragazzo.
Bartoli64
Un altro delitto .......
21 gennaio 2016 19:55renzobar
......le cui responsabilità vanno ascritte ai solito "noti" NON "ignoti". Poveri giovani che subite, tacete e NON volete "cambiare" strada......Renzo Bardelli ( Pistoia)
Giornalisti: vergognatevi
22 gennaio 2016 09:19Monti1970
In qualunque altro sport,la morte di un uomo di 37anni, verrebbe descritta come un triste evento. Nel ciclismo invece, come questo e altri casi, viene fatto riferimento al doping. VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA
Esternazioni talebane
22 gennaio 2016 10:38Bartoli64
Senti Monti1970, ma di cosa si dovrebbero mi vergognare i giornalisti secondo te? Di non aver “occultato” un’evidente e provata verità?
Ma siamo in Corea del Nord oppure in un Sultanato islamico!?
Si possono magari criticare i toni, ma MAI il dovere di cronaca che ogni giornalista DEVE rispettare andando così ad INFORMARE compiutamente i lettori con tutto il materiale documentale di cui può disporre.
Certe ipocrisie, certi “riguardi” e certe omissioni sarà meglio riservarle per tutt’altri ambienti dove puoi voltare la faccia dall'altra parte e far finta di nulla, e certo non per la stampa italiana che - purtroppo - è già sin troppo pesantemente influenzata dall’esterno (con buona pace della libertà d’informazione tra l’altro costituzionalmente garantita).
Bartoli64
Piccolo quesito
22 gennaio 2016 10:46ruotone
Carissimi di Tuttobici,
porgo rispettoso quesito:
"quali evidenze ci sono per alludere ad una morte per doping di Robert Sassone?"
Ammesso che la morte possa essere avvenuta in conseguenza diretta o indiretta di tali pratiche (come appurato in modalità diverse per i casi di Vandenbrocke e Gaumont), quali lanci di agenzia autorizzano la trasformazione dell frase "in circostanze che al momento non sono state rese note" in una morte per doping e/o in conseguenza di ciò?
In assenza di ulteriori informazioni precise, sono portato a credere che Monti1970 abbia ragione.
Se un giorno uscisse che invece Robert fosse morto di una malattia degenerativa che colpisce alcune categorie a rischio in particolare, cosa direbbero i soliti moralizzatori maledetti?
Ritenete che sia il caso di continuare queste pratiche giornalistiche e dare adito a queste cadute di tono?
Serve davvero tutto ciò ad una concreta e culturale lotta al doping?
Permettetemi di dubitarne fortemente.
x monti1970
22 gennaio 2016 10:56siluro1946
Lei ha pienamente ragione, purtroppo. Ma è una vecchia storia, e purtroppo una causa persa, il voler dare ai ciclisti la stessa dignità che viene riconosciuta ad atleti di altri sport, dopati, forse dopati, e non dopati.
Basta leggere certi commenti, in questo sito, frequentato, anche, da "appassionati" di ciclismo.
I maledetti, infatti, siete voi!
22 gennaio 2016 11:45Bartoli64
Secondo me i giornalisti non dovrebbero sprecare neppure un attimo di tempo a leggere certi stupidissimi quesiti formulati in evidente malafede dai soliti (e loro sì maledetti) commentatori in malafede da 100 lire al quintale.
In questo specifico articolo, in particolare, NON c’è nessunissima allusione (neppure velata) al fatto che questo sfortunato corridore francese sia deceduto per cause connesse al doping.
L’aggettivo “maledetto” è infatti stato utilizzato dall’articolista per ricordare il coinvolgimento di Sassone in un (maledetto) caso di doping come fu quello della Codifis in una periodo (maldetto) per il ciclismo.
MALEDETTI SIATE DUNQUE VOI BLOGGER DA STRAPAZZO, che a certe pratiche strizzate ancora l’occhio avendo però la sfacciataggine di sindacare sul lavoro altrui!
E MI FATE LETTERALMENTE SCHIF*
Bartoli64
Litanie infinite
22 gennaio 2016 13:59ruotone
Precisazione dovuta:
la mia critica stava in questa frase: "dare adito a queste cadute di tono".
Le cadute di tono le ha fatte qualcun altro, il gallo che canta dopo aver fatto l'uovo.
Miserevole che chi la butta in caciara voglia poi fare il paladino per i giornalisti e la libertà di stampa. L'informazione è una cosa precisa e non una caccia alle streghe senza alcuno straccio di prova.
Quindi cari di tuttobici non date ossigeno a questi immancabili scadimenti che vanno avanti da troppo tempo.
Sullo strizzare l'occhio alle pratiche meglio stendere un velo pietoso. Solita litania sovietica di chi è senza argomenti (e senza coraggio di firmarsi).
"corridore maledetto"
22 gennaio 2016 15:37geom54
letteralmente si legge CORRIDORE MALEDETTO e senza libere interpretazioni;
fossi IO anche un semplice conoscente del ragazzo, peggio detto "corridore maledetto" chiedo appuntamento al redattore dell'articolo e molto semplicemente gli "sgrano" tutti i denti che ancora porta in bocca;
la mia morale?
bene:
se è vero che ferisce di più la parola che la spada giudico però da parte mia che il dolore fisico procurato a giusta ragione resta immediato e indelebile per non dire incancellabile.
22 gennaio 2016 15:43Tarango
La Gazzetta dello Sport titola così: 'Morto Sassone. E' il terzo caso tra gli ex Cofidis'. E poi nell'articoletto: 'A soli 37 anni è morto il francese Robert Sassone, terzo corridore deceduto (dopo Vandenbroucke nel 2009 e Gaumont nel 2013) ad aver corso nella Cofidis a cavallo degli anni Duemila...'. Anche qui non si fa nessuna allusione, ma l'uomo della strada (il sottoscritto) che legge l'articolo al bar prima di andare a lavorare, e che in 4 righe legge le parole 'caso', 'deceduto' e - più avanti - 'doping' è portato ad associare il tutto, uscendosene dal bar con l'idea che un qualche relazione, forse, c'è davvero. L'uomo della strada (sempre il sottoscritto) che non fa l'esegesi del testo è un qualunquista in malafede? Non so.
Articolo poco chiaro
22 gennaio 2016 19:02IngZanatta
Premetto che è poco corretto non dire nulla tutte le volte che ci sono ottimi articoli ed invece essere subito pronti a criticare quando non si è d'accordo su qualche cosa, ma poichè fate i giornalisti credo siate avvezzi. L'articolo in questione NON vuole dire ma VORREBBE dire, il risultato è un pastrocchio; sarebbe stato meglio non chiamare MALEDETTO il povero Robert ed invece ricordare - asetticamente - che si tratta del terzo atleta che perde la vita tra quelli che hanno militato nella Cofidis negli anni 2000, si tratta di un dato inconfutabile. Saluti a tutti e comunque viva TUTTOBICI, siete forti!
Precisazioni per ruotone e Tarango
22 gennaio 2016 22:46Bartoli64
Caro il mio ruotone, TU sei veramente un defi***te senza speranze.
E poi ti ho già detto: mi fai schif* tu, la tua faziosità, la tua disonestà e la tua incoerenza, ragion per la quale non pretenderai mica che stia a spiegare ad un essere come te cosa sia la libera informazione ed i meccanismi che la regolano.
Com'è che dici poi? che non ho il coraggio di firmarmi? E' un mio sacrosanto DIRITTO mentre TU (vile e disonesto) hai DUE nickname (ruotone e romario) e dunque fai doppiamente schif*!!
Dai su, ora torna sui monti a fare il provolone con Heidi, che l'unico del tuo paese a cui ancora non l'ha data indovina un pò chi é??
A Tarango che pure si pone legittime domande dico che un testo giornalistico, se interessa, va letto PER INTERO (e magari riletto se non è ancora ben chiaro).
Una lettura per "parole-chiave" non è ammissibile, e forse è proprio a causa di lettori come te che nei giornali si tagliano sovente articoli interessanti a discapito della qualità.
Scrivere poi è come il disegnare ciascuno ha un suo stile, ma il dovere di ogni giornalista (che è ben diverso da quello del "vaccaro" di cui sopra) è quello di informare compiutamente in base ai documenti ed alle notizie che ha, compatibilmente con lo spazio che gli viene riservato.
Se tu leggi un articolo in maniera affrettata e distratta la colpa non è certo del giornalista ma SOLO TUA, ed è soprattutto per quello (la gente che legge poco e male e che non si sa dunque informare) se poi in questo paese non esiste una vera pubblica opinione.
Non sei dunque in malafede... però ti spari sulle pa**e da solo (e vedi un pò tu di chi sia la colpa).
Bartoli64
@Bertoldo64
23 gennaio 2016 01:05ruotone
Bertoldo ti sei spiegato benissimo, come sempre, con argomenti degni della subcultura che ti appartiene, quello di uno della Pravda che ovviamente pretende di insegnare il giornalismo, il giornalismo dell'insulto e dei processi sommari senza un briciolo di notizia al riguardo.
Non dare lezioni, risparmiatele per i tuoi amici rossi forcaioli e rubagalline, sempre perdenti, gente come te costretto a puerili anatemi da dietro un pc.
Infelice represso :)
Per tutti
30 gennaio 2016 09:46Monti1970
Ma non l'avete capito che l'articolo in questione l'ha scritto bertoli64?
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