Finetto: «Attendo una chiamata e intanto faccio il muratore»

PROFESSIONISTI | 02/12/2015 | 15:19
Sega, lima e pialla. Pulisce, stucca e vernicia. Mauro Finetto, 30 anni compiuti a maggio, fa di tutto pur di pensare ad altro, per dominare lo stress e l’attesa di una chiamata che tarda ad arrivare. Nella sua casa di Tregnago, una cittadina che sorge ad una trentina di chilometri da Verona, Mauro si dedica alla sua casa, quella che sta sistemando per andare a viverci con Laura, compagna nella vita da dieci anni, una laurea in urbanistica in tasca e una scuola di danza che al momento la gratifica molto.

«Quest'anno speravo di poter fare il salto, di tornare nel ciclismo di serie A, quello del World Tour, invece mi trovo a vivere un incubo: niente World Tour e al momento niente squadra. È meglio che non ci pensi», dice il veronese a tuttobiciweb.it.

Una situazione kafkiana, molto delicata e di difficile lettura… «Non so darmi una spiegazione, ma è così. Quest’anno potevo certamente andare meglio, io per primo mi aspettavo qualcosa di più, però penso di essere stato in ogni caso molto regolare e presente. Ad inizio stagione ho avuto anche tanti piccoli contrattempi meccanici che mi hanno un tantino condizionato. Ho perso il Giro della Slovenia per soli 8” a causa di una caduta in una fase calda della corsa e del conseguente danno alla leva del cambio. Mi sono piazzato secondo alla Bernocchi, terzo alla Sabatini, 8° all’Emilia e poi in altre corse più o meno importanti… insomma, qualcosa ho fatto, eppure mi trovo a dover attendere una chiamata che al momento tarda ad arrivare».

Mauro non si nasconde, è il primo ad esigere di più da se stesso, ma come tutti i puledri di razza, che hanno nel proprio DNA il sacro fuoco della competizione, non vuole neanche passare per uno dei tanti. «Io lo so, non sono un campione, ma penso di poter essere un buon corridore: questo sì. Un posto in gruppo penso di meritarmelo ancora e io una piccola speranza la nutro ancora».

Poi riprende il martello, e prosegue i suoi lavori con papà Renzo che gli è sempre a fianco. Mamma Loretta scruta attenta i suoi uomini (in casa ci sono anche Alessio e Davide, primo e terzo dei figli, ndr). Come tutte le mamme è presente ma poco invasiva. C’è senza darlo a vedere. E come tutte le mamme pensa anche positivo: il cellulare, prima o poi, squillerà. Per lei Mauro è nato per stare in gruppo. E ci tornerà.
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COMMENTI
finetto
2 dicembre 2015 20:52 colt
auguro a finetto di trovare al piu presto una squadra,un corridore che vince poco ma pero sempre presente coi primi nei ordini d'arrivo. per me stramerita di correre in un team world tour.forza mauro

Strano
2 dicembre 2015 21:16 IngZanatta
Strano che un buon corridore come Finetto, vincitore del GP Lugano 2014, non trovi squadra. Ma perché Citracca non lo conferma? Saluti

@IngZanatta
2 dicembre 2015 23:21 FrancoPersico
Chi è Citracca?

Non si capisce
3 dicembre 2015 06:04 discesaesalita
Questo movimento ciclistico che può permettersi di lasciare a casa un atleta come Finetto, certo non un Campione , aaaaaa ma forse non ha lo sponsor dietro, capito ....caro Finetto su porta un centino e vedrai che un contratto da 25 lo trovi.

finetto
3 dicembre 2015 08:09 relax
Forza Mauro! a volte non riesco a capire i ds e team manager se sono competenti in materia

Non mollare
3 dicembre 2015 09:00 plus
Caro Mauro ti ammiro molto... purtroppo però è la storia che si ripete, tutte le belle parole che hanno sprecato su di te, sono spazzate via.
una dirigenza a dir poco imbarazzante, ma mi viene più da dire uno shifo.

una squadra totalmente inutile per il ciclismo italiano.
e nonostante tutto si riempiono la bocca di parole come "crescita sportiva " "meriti" "ciclismo italiano"

Spero tu sia piu fortunato di Proni o Merlo

La famigerata chiamata
3 dicembre 2015 11:24 Cristallo
Purtroppo non è il solo in queste condizioni, bravo e meritevole di andare avanti con la carriera ciclistica.
Tutti di d.s. e i manager delle squadre (e non solo il Sig. Citracca) se non hai lo sponsor non ti tengono neanche in considerazione. Sono tutti uguali.
Poi ci sono le squadre di professionisti che ti fanno correre, ma non ti danno nulla (a parte la bici e vestiario), ti devi pagare tutto tu, e non è possibile perchè a questi livelli ci sono dei costi importanti.
Sappiamo invece che nelle World Tour sono tutti spesati fino all'impossibile.
Ma come si fa a competere con loro???????
Non si può e quindi si smette!!!!
Purtroppo è questa la realtà.

scusate
3 dicembre 2015 12:28 blardone
Mi dispiace molto per questo ragazzo che ha dimostrato di essere un vincente .non credo che tutti i ds e manager siano idioti a non prenderlo .questo ragazzo vale di più di una sponsorizzazione perché ti porta immagine e vittorie . Mi spiace ma se non corre ci sarà un perché. La vita va avanti usa questa esperienza per il tuo futuro.in bocca al lupo Finetto

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