FACCE DA OSCAR. Elisa Longo Borghini: mamma mia, che emozione

TUTTOBICI | 21/11/2015 | 07:08
Dopo cinque anni di dominio assoluto e otto Oscar in totale, abdica Giorgia Bronzini che lascia il suo trono alla compagna di squadra Elisa Longo Borghini, splendida vincitrice del Giro delle Fiandre e quarta al Mondiale di Richmond. La nuova regina del ciclismo femminile italiano si è aggiudicata la classifica dell'Oscar tuttoBICI Gran Premio Alé nettamente, precedendo la comunque bravissima piacentina, con la tricolore Elena Cecchini al terzo posto. La 23enne piemontese studentessa universitaria in comunicazione, di ritorno da una vacanza in Messico con le amiche, tira le somme con noi del suo 2015 guardando all'anno che verrà.

Fiandre, Route de France, Giro dell'Emilia. Che annata, Elisa.
«Eh, già. Il bilancio della stagione da poco conclusa è più che positivo, solo nel mese di luglio ho avuto qualche difficoltà per un problema alla schiena che ha compromesso il mio Giro d'Italia (chiuso in ottava piazza, ndr), a cui tenevo particolarmente. Per il resto ho iniziato con il piede giusto vincendo una classica stupenda e la classifica generale della Route de France, conquistando anche le tappe di Avallon e quella con traguardo alla Planche des Belles Filles, e ho disputato un finale all'altezza delle aspettative. All'Emilia il finale è stato perfetto, mi sono presentata al via senza pressioni, tornata dall'America non mi ero allenata molto, ma ho provato a lanciare una volata lunga e sono arrivata persino con qualche secondo di margine. É stato emozionante correre con la maglia della nazionale e vincere la gara sul San Luca precedendo due rivali di valore come Moolmann e Neben».

Digerita la delusione per la medaglia sfiorata in Virginia?
«Sai che la mia famiglia me ne ha fatta trovare una di legno al mio ritorno a casa? Ad essere sincera il quarto posto al mondiale all'inzio ha bruciato un po', ma a freddo ho capito di aver fatto comunque una bella volata. Pensandoci su ho dimostrato a me stessa che se arrivo in un gruppetto ristretto non sono così ferma come ho sempre immaginato, la mia debolezza allo sprint è un limite più psicologico che altro, quindi questo piazzamento ora lo valuto come uno stimolo a migliorare ancora. Il mogano è bello, ma preferisco provare a conquistare qualche pezzetto di metallo nei prossimi anni (sorride, ndr)».

Ora c'è da celebrare la conquista dell'Oscar tuttoBICI.
«Non vedo l'ora, ormai mancano davvero pochi giorni. Sono davvero contenta di partecipare alla Notte degli Oscar tuttoBICI. Per me è un onore ricevere il vostro premio, è un riconoscimento di valore che sono riuscita ad aggiudicarmi dopo esserci arrivata vicina in più occasioni, superando Giorgia che ne ha vinti tanti e ha dimostrato negli anni di essere una vera campionessa. Il vostro Oscar è il premio a cui tutti i ciclisti italiani aspirano, dai più piccoli ai più grandi, quindi sono felice di potermene fregiare».

A proposito di piccoli ciclisti, quali sono i tuoi primi ricordi legati alla bici?
«La prima volta che ho tolto le rotelle avevo 3 anni, ero riuscita a pedalare ma non a fermarmi, mi schiantai contro la vigna vicino casa. La mia prima bici era una Latella gialla, la prima corsa a Lanzeno, avevo 8 anni, arrivai quarta con i maschi. Ricordo che un bambino era entrato in una pozzanghera facendomi la doccia, mi arrabbiai così tanto perchè ero convinta mi avesse bagnato volontariamente che il mio unico obiettivo era diventato mettermelo dietro. Ci riuscii».

Cosa ti aspetti dal 2016?
«È anno olimpico perciò la stagione sarà concentrata su Rio, ci voglio arrivare al massimo della condizione. Il mondiale non si addice alle mie caratteristiche ma sarò senz'altro d'aiuto alla nazionale, per il resto i miei obiettivi sono i soliti: le classiche e il Giro Rosa, la corsa a tappe più importante per noi ragazze. Ho rinnovato per altri due anni con la Wiggle Honda e ne sono felice. Nel team inglese mi trovo benissimo, ho una compagna come Giorgia da cui imparo molto ogni giorno, posso contare su un ambiente professionale e su delle ottime compagne di squadra, tanti successi tra quelli che abbiamo ottenuto sono frutto del nostro affiatamento, ognuna di noi è capace di sacrificarsi per le altre. Colgo l'occasione di ringraziare anche le Fiamme Oro che da quest'anno mi hanno dato fiducia. Ci vediamo il 25!».

Giulia De Maio

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15 novembre - FRANCESCO DELLA LUNGA, miglior esordiente del II° anno
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