Processo Ferrari: la difesa scredita Simeoni

| 23/09/2004 | 00:00
Inapplicabilita' della legge sulla frode sportiva ai casi di doping e inaffidabilita' delle dichiarazioni accusatorie formulate dal ciclista Filippo Simeoni. Sono stati questi i due pilastri dell'arringa difensiva dell'avv.Dario Bolognesi al processo per doping che vede imputato a Bologna il dott.Michele Ferrari, uno dei piu' noti medici sportivi preparatore tra gli altri dell'americano Lance Armstrong, sei volte vincitore del Tour de France. Bolognesi ha chiesto l'assoluzione perche' i fatti non sussistono e in subordine perche' i fatti non erano previsti come reato. Il Pm Lorenzo Gestri aveva chiesto la condanna a 14 mesi per frode sportiva, somministrazione di farmaci in modo nocivo alla salute e esercizio abusivo delle professione di farmacista. La sentenza ci dovrebbe essere l'1 ottobre, quando sono previste le eventuale repliche e poi il giudice monocratico Maurizio Passarini si ritirera' in camera di consiglio. SIMEONI - Il ciclista azzurro venne seguito dal novembre '96 a fine estate '97 da Ferrari. E secondo quanto riferi' in aula Simeoni nella sua deposizione il medico gli parlo' di Epo e di Andriol (testosterone). Con l'Andriol - sempre in base a quanto detto dal corridore - si passo' ai fatti, e il medico gli disse che doveva prenderlo dopo gli allenamenti basati sulla forza, segnandogli le assunzioni del prodotto sulla tabella con un asterisco. ''Non e' credibile - ha detto l'avv.Bolognesi - le dichiarazioni di Simeoni sono inattendibili. Non puo' rifarsi la verginita' alle spalle del dott.Ferrari. Simeoni vuole coprire una parte di verita' ed esaltare la bugia. Al dibattimento ha accusato Ferrari ma nella fase istruttoria e' stato particolarmente obliquo''. Ha fatto quattro interrogatori nella fase istruttoria e uno al dibattimento - ha ricordato il legale - e nei primi ha negato l'assunzione di sostanze dopanti, poi dopo che in una perquisizione gli era stata sequestrata l'agenda in cui segnava tutte le assunzioni di doping ha capito che non poteva negare piu': ''l'agenda e' la rappresentazione dell'uso del doping in modo sistematico, massiccio e raffinato da lui svolto''. ''Per sua stessa ammissione Simeoni - ha proseguito Bolognesi - faceva uso di doping dal '93, da ben tre anni prima di essere seguito da Ferrari e quando ha deposto era indagato dalla Procura di Ferrara per favoreggiamento personale, e non certo favoreggiamento del mio assistito. La sua reticenza riguardava altri, veri consiglieri di Simeoni e forse somministratori di doping''. ''Sono contento che Simeoni sia stato convocato per il mondiale - ha sottolineato l' avvocato - credo che potenzialmente sia un buon corridore, se non avesse pero' fatto uso delle sostanze che emergono dalla sua agenda''. ''Quando lui ha deposto - ha detto ancora Bolognesi - temeva per la sua carriera, aveva un procedimento disciplinare per doping ed ha goduto di benefici, con la condanna a soli tre mesi, che poi l' Uci ha portato a sei, ma in realta' ne ha scontati solo quattro e questo dopo anni di pratica di doping selvaggio. Rispondendo alle nostre domande e' saltato fuori che Simeoni era stato seguito dal dott.Carlo Santuccione, il medico di Cepagatti che poi lo scorso 10 giugno e' stato arrestato dai Carabinieri del Nas nell'ambito di un'inchiesta sul doping della Procura di Roma''. ''Su Santuccione - secondo Bolognesi - Simeoni e' stato reticente. Ha coperto Santuccione e il doping lo ha praticato prima e dopo Ferrari. L'Epo scorreva a fiumi in casa di Simeoni prima che andasse da Ferrari. Oltretutto l'asterisco lo usava lui. Sulle agende di Simeoni c'era l' asterisco che serviva ad indicare le assunzioni di epo, c'era scritto '* vena'. Mentre l' asterisco segnato da Ferrari sulle tabelle serviva solo per attirare l'attenzione su quel momento particolare dell'allenamento''. FRODE SPORTIVA - l'avv Bolognesi ha ricordato che la legge sul doping e' stata varata nel 2000 (e' la 376/2000) per coprire un vuoto legislativo. La vecchia legge era del '71, ma nell'89 venne depenalizzata. ''E questo vuoto non puo' essere colmato dalla legge sulla frode sportiva, la 401 dell'89, che venne varata contro il calcio scommesse. Quindi e' inapplicabile al doping''.
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