TOUR. Froome: «Controlli alla bici? Ben vengano»

PROFESSIONISTI | 23/07/2015 | 20:39
Dopo la conclusione della tappa, la bici di Chris Froome e quelle di altri cinque corridori (Bardet, Sagan, Quintana, Rolland e Rodriguez, vedi foto) sono state controllate dagli ispettori.
«Ben vengano questi controlli - ha detto la maglia gialla - perché così posso fugare ogni dubbio. La corsa? Io devo controllare in particolare i due della Movistar, non posso certo correre dietro a tutti. In questa difesa può essere un uomo chiave Geraint Thomas che è vicino in classifica e può diventare un cliente pericoloso. La tappa chiave? Quella di domani, che è davvero tosta. L'Alpe d'Huez è la tappa della storia, ma quella di domani è davvero la tappa più dura. Nauseato come Wiggins? No, certo che no. Io voglio continuare a lavorare per essere il miglior corridore possibile».

La maglia gialla ha anche risposto a domande su uno pneumologo di Montecarlo, Stephane Bermon, che lo ha in cura e che in passato ha lavorato anche con Alexandre Vinokourov: «È vero, vado da lui di tanto in tanto. Mi aiuta, E no, non fa parte del team Sky, ci vado proprio perché il team non ha un medico in Costa Azzurra. L'ultima volta? Non lo so...».
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